Disoccupazione: Letta pensa alla Garanzia Giovani. Che cos’è?

Valentina Pennacchio

07/05/2013

Disoccupazione: Letta pensa alla Garanzia Giovani. Che cos’è?

Disoccupazione: Letta pensa alla Garanzia Giovani. Che cos’è? Si tratta di un piano europeo volto a garantire ai disoccupati under 25 (al vaglio l’ipotesi di estendere il programma anche agli under 30, laureati o meno) delle offerte di lavoro, formazione o stage entro 4 mesi dalla fine del percorso di studi o dalla perdita del lavoro.

Suddetto programma si basa sul modello dei servizi pubblici per l’impiego scandinavi, grazie a cui, una volta considerate le attitudini e le competenze del candidato, la ricerca del lavoro viene supportata anche da altre possibilità di inserimento: tirocini, apprendistato, sostegno nell’accesso alla formazione e finanziamento delle start - up.

Garanzia Giovani (Youth guarantee) è un programma, votato dal Consiglio europeo il 28 febbraio su proposta della Commissione, finanziato con i fondi comunitari, ma viene gestito dagli uffici di collocamento, che in Italia hanno un ruolo piuttosto marginale nella collocazione dei giovani nel mercato del lavoro (secondo le stime contribuiscono per una percentuale inferiore al 4%).

L’obiettivo del neo-sottosegretario al lavoro, Carlo Dell’Aringa, è quindi quello di potenziare queste strutture, gestite dalla Provincia, collocandovi nuovo personale (circa 2.000/3.000 impiegati in più, da reclutare in altri enti della P.A. con gli organici in esubero).

L’adesione a Garanzia Giovani sarebbe un altro modo per intervenire sulla questione lavoro, definita da Enrico Letta “la grande tragedia di questi tempi”, dopo la volontà espressa dal neoministro del Lavoro Enrico Giovannini di rivedere la Riforma Fornero, considerata inadeguata in tempo di recessione, su cui si è pensato di intervenire a partire dall’apprendistato e dai contratti a termine.

Garanzia Giovani: in arrivo in Italia?

Il programma Garanzia Giovanni potrebbe essere una boccata d’ossigeno per i disoccupati e i cosiddetti NEET, not in education, employment or training, coloro che non studiano, non lavorano e si autoescludono dal contesto sociale in cui vivono, nonché dal mercato del lavoro, che in Italia rappresentano il 37,8%.

Bruxelles è pronta a stanziare 6 miliardi di fondi europei (in parte finanziati tramite il Fondo sociale europeo ed in parte con quello di coesione) nel periodo compreso tra il 2014 e il 2020, ma solo ai Paesi in cui il tasso di disoccupazione è superiore al 25% e l’Italia non avrebbe problemi visto che ha superato il 30% per quanto riguarda la disoccupazione giovanile. La condizione è che detti Paesi facciano proprie le indicazioni europee, alla luce del fatto che Garanzia Giovani è una raccomandazione rispetto al tema dell’inclusione giovanile, non un atto vincolante.

La proposta è allettante, anche per il Governo Letta. Il Premier, infatti, nel discorso di insediamento ha annunciato il suo beneplacito a Garanzia Giovani:

"Aiuteremo le imprese ad assumere giovani a tempo indeterminato, con defiscalizzazioni o con sostegni ai lavoratori con bassi salari, condizionati all’occupazione, in una politica generale di riduzione del costo del lavoro e del peso fiscale. Non bastano incentivi monetari. Occorre prendersi cura dei giovani, volgendo il disagio in speranza, puntando su orientamento e stimolo all’imprenditorialità. E occorre percorrere la strada europea tracciata dal programma Youth guarantee, per garantire effettivi sbocchi occupazionali".

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