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Aumento dell’IVA, IMU e TARES: altra stangata per i contribuenti? Crescita addio?

lunedì 20 maggio 2013, di Valentina Pennacchio

E’ ancora emergenza fiscale, nonostante il decreto su IMU e Cig. Con l’aumento dell’IVA, l’IMU e la TARES potrebbe arrivare un’altra stangata per i contribuenti italiani. Crescita addio? La risposta potrebbe essere decisamente positiva.

Aumento dell’IVA

Qualche settimana fa vi abbiamo parlato di quanto ci costerà l’aumento dell’IVA, un aggravio stimato intorno ai 2,1 miliardi di euro per il 2013, secondo la CGIA di Mestre, destinato a intervenire su circa il 70% dei consumi totali.

L’aumento dell’IVA non costerà solo circa € 135 a famiglia, ma potrebbe tradursi anche nella chiusura di 26.000 esercizi commerciali entro l’anno. Il pericolo è chiaro: un ulteriore crollo dei consumi, come previsto da Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia:

“C’è il serio pericolo di far crollare definitivamente i consumi che ormai sono ridotti al lumicino. Questa è una crisi economica che va affrontata dalla parte della domanda: solo incentivando i consumi interni possiamo rilanciare la produzione”.

Sul tema è intervenuto anche Carlo Sangalli, il presidente di Confcommercio, che spiega come la domanda interna tra consumi e investimenti, che muove l’80% del PIL, sia completamente ferma:

“Alzare l’aliquota significa assestarle un colpo letale. Alle aziende in crisi serve un segnale forte è quel segnale non è certo l’aumento dell’IVA”.

Senza contare l’effetto moltiplicatore che avrà l’aumento dell’IVA, perchè inciderà a sua volta su tariffe di altri prodotti, che, inevitabilmente, subiranno un incremento, come spiega Rosario Trefiletti, presidente di Federconsumatori:

“Ad aumentare non saranno solo i prodotti soggetti all’Iva al 22% ma, attraverso costi aggiuntivi a partire da quello fondamentale dei carburanti, incidendo sui costi di trasporto verranno ritoccati i prezzi di tutti i beni trasportati su gomma, in particolar modo i beni di largo consumo, nonchè le tariffe praticate da artigiani e professionisti,oltre agli arrotondamenti che si verificheranno come sempre a sfavore delle famiglie”.

Nel discorso di insediamento il Premier Letta aveva indicato come obiettivi del suo governo la riduzione fiscale senza indebitamento, nonché la rinuncia dell’inasprimento dell’IVA. Ma qualcosa potrebbe essere cambiato viste le ristrettezze di bilancio. Manca poco più di un mese all’ennesima stangata in arrivo e, a parte l’allarme delle associazioni di consumatori e di categoria, dal Governo non sembra trapelare nulla.

Stangata in arrivo?

Ma non c’è solo l’aumento dell’IVA a preoccupare i contribuenti italiani, perché con la maggiorazione della TARES a dicembre e il destino incerto dell’IMU potrebbe esserci un’altra stangata in arrivo per i contribuenti, pari a 734 euro a famiglia, secondo il calcolo della Federconsumatori, così ripartita:

  • aumento € 45 TARES;
  • aumento € 207 IVA;
  • aumento € 480 IMU (escludendo la prima rata di giugno sulla prima casa, sospesa dal decreto IMU e Cig).

Questo, ovviamente, se il Governo non decida diversamente e dica addio ad IMU e TARES, fondendole in una nuova tassa comunale.

I presidenti di Federconsumatori e di Adusbef, rispettivamente, Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, hanno fotografato una situazione molto preoccupante:

“Non si è ancora capito che il potere di acquisto delle famiglie, ormai ridotto ai minimi storici, sta determinando un mercato in continua contrazione e recessione, con gravi ripercussioni sia sul benessere delle famiglie stesse che sulle imprese. Anche alla luce di altri aumenti quali prezzi e tariffe, vi sarà un’ulteriore riduzione del potere di acquisto, soprattutto a danno dei redditi fissi (lavoratori e pensionati). In uno scenario simile, aumentare l’IVA avrebbe una ricaduta impressionante e deleteria su un mercato già asfittico, facendo impennare ulteriormente prezzi e tariffe".

Cosa deciderà Letta? Manterrà la parola, rinunciando all’aumento IVA?

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