Per diventare Avvocato di Stato occorre superare un concorso pubblico, ma quali sono i requisiti? Quanto si guadagna in Italia? Ecco stipendio e procedimento.
L’Avvocato dello Stato è una professione ambita e altamente qualificata, che richiede una solida preparazione giuridica nelle materie civili, penali e amministrative.
Questa figura rappresenta, difende e assiste le pubbliche amministrazioni statali e locali nelle controversie giudiziarie e stragiudiziali. Inoltre, tutela gli interessi dello Stato, esamina progetti di legge e regolamenti, redige contratti e cura le transazioni.
L’accesso avviene tramite concorso pubblico, riservato a professionisti con profili giuridici di alto livello: avvocati, magistrati, professori universitari, nonché funzionari pubblici in possesso di specifici requisiti. Al prestigio del ruolo corrisponde una retribuzione equiparata a quella della magistratura ordinaria. Ecco tutto quello che c’è da sapere oggi.
Avvocato di Stato: i requisiti di accesso
Per accedere all’Avvocatura dello Stato è necessario superare un concorso pubblico molto selettivo, che richiede una conoscenza approfondita e multidisciplinare del diritto, sia sul piano teorico che pratico.
Possono partecipare al concorso i candidati appartenenti a una delle seguenti categorie.
- Procuratori dello Stato con almeno 2 anni di servizio.
- Magistrati ordinari nominati presso un tribunale.
- Magistrati della giustizia militare con qualifica equiparata a quella di magistrato di tribunale.
- Magistrati amministrativi.
- Avvocati iscritti all’albo da almeno 6 anni.
- Dipendenti dello Stato appartenenti ai ruoli delle ex carriere direttive o alle qualifiche funzionali ex legge n. 312/1980, con almeno 5 anni di servizio effettivo e abilitazione forense.
- Professori universitari di ruolo o stabilizzati in materie giuridiche e assistenti universitari appartenenti al ruolo ad esaurimento, in possesso dell’abilitazione all’esercizio della professione forense.
- Dipendenti di ruolo delle regioni, enti locali o enti pubblici nazionali, assunti tramite concorso pubblico, con almeno 5 anni di servizio nella carriera direttiva o legale e abilitazione forense.
In attesa di possibili riforme sull’accesso all’Avvocatura dello Stato, si raccomanda di verificare i requisiti esatti nel bando ufficiale annuale.
Il concorso per Avvocato di Stato
Il concorso si articola in quattro prove scritte e due orali, che verificano la preparazione tecnica, teorica e applicativa del candidato.
Prove scritte (svolte in giornate consecutive, durata: 8 ore ciascuna)
- Redazione di un atto defensionale in materia di diritto civile e procedura civile.
- Stesura di un tema teorico in diritto civile e diritto romano.
- Redazione di un atto defensionale o tema teorico (a scelta della Commissione) in diritto amministrativo o tributario.
- Redazione di un atto defensionale o tema teorico in diritto penale e procedura penale.
Per accedere alle prove orali è necessario ottenere:
- una media di almeno 8 punti;
- e non meno di 7 punti per ciascuna prova.
Prove orali
I candidati ammessi affronteranno due prove orali, con domande e discussione in:
- Diritto civile
- Diritto romano
- Procedura civile
- Diritto penale
- Procedura penale
- Diritto del lavoro
- Legislazione sociale
- Diritto amministrativo
- Diritto tributario
- Contabilità di Stato
- Diritto regionale
- Diritto dell’Unione europea
- Diritto costituzionale
- Diritto ecclesiastico
- Diritto internazionale pubblico e privato
In alcune edizioni recenti del concorso, è stata inoltre valutata la conoscenza della lingua inglese giuridica, anche se non formalmente richiesta in ogni bando.
Per essere dichiarati idonei, è necessario ottenere almeno 8 punti in ciascuna delle due prove orali.
L’accesso all’Avvocatura dello Stato, quindi, richiede eccellenza accademica, capacità argomentativa e uno studio costante e approfondito. È fortemente consigliata la consultazione del bando ufficiale pubblicato nella Gazzetta Ufficiale o sul sito della Presidenza del Consiglio dei Ministri per eventuali aggiornamenti normativi o procedurali.
Lo stipendio dell’Avvocato dello Stato
Ma quanto guadagna davvero un avvocato dello Stato? Lo stipendio rappresenta sicuramente uno degli elementi più rilevanti di questa prestigiosa carriera legale.
Portando un esempio concreto di un professionista (con dati di reddito pubblicati sul sito ufficiale dell’Avvocatura dello Stato), lo stipendio annuo lordo base è pari a 47.015,77 €, confermato anche per il 2025 da diverse fonti.
A ciò si aggiungono diverse componenti, così suddivise:
- Retribuzione di posizione, parte fissa: 13.345,11 €
- Retribuzione di posizione, parte variabile: 31.654,02 €
- Assegno pensionabile: 4.331,09 €
Il totale annuo lordo ordinario risulta pari a 96.345,99 €. Quando viene erogata anche la retribuzione di risultato (non obbligatoria ogni anno), che oscilla intorno ai 26.000 €, la retribuzione totale può salire fino a oltre 120.000 €.
Differenze rispetto ad altri enti pubblici (INPS, INAIL ecc.)
Per gli avvocati che operano all’interno di enti pubblici come INPS o INAIL, lo stipendio è generalmente inferiore: la fonte ufficiale dell’Avvocatura si riferisce solo agli stipendi della struttura centrale, dunque non include gli avvocati di enti previdenziali esterni.
Tuttavia, è noto che tali uffici applichino contratti pubblici meno elevati in termini salariali, con salari base intorno ai 2.300 € mensili circa.
Progressione di carriera e classi stipendiali
La carriera dell’Avvocato dello Stato prevede quattro classi stipendiali:
- 1ª classe: attribuita alla nomina
- 2ª classe: dopo 3 anni dalla prima
- 3ª classe: dopo ulteriori 5 anni
- 4ª classe: dopo ulteriori 8 anni nella terza classe
Le classi di stipendio sono strettamente correlate alla responsabilità e al grado di maturità professionale.
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