Come cambiare l’IMU? Ecco il parere di Vincenzo Visco

Valentina Pennacchio

19 Maggio 2013 - 14:03

Come cambiare l’IMU? Ecco il parere di Vincenzo Visco

Dopo il decreto su IMU e Cig è tempo di pensare a come intervenire sulla tassazione degli immobili e, quindi, come cambiare l’IMU.

In un’intervista all’Huffington Post, è intervenuto in materia Vincenzo Visco, ex ministro delle Finanze sia per il Governo Ciampi (1993), che per quello Prodi I (dal 1996 al 1998), nonché nei Governi presieduti da D’Alema (dal 1998 al 2000).

L’economista ha dichiarato che le vere priorità sono: il congelamento dell’aumento dell’IVA e la diminuzione dell’IRPEF, piuttosto che l’IMU, “cavallo di battaglia” popolare-elettorale.

Come dovrebbe cambiare l’IMU?

Secondo Vincenzo Visco bisogna intervenire su due fronti: riforma del catasto, di cui si parla da tempo, e detrazioni. Sul primo fronte:

“Il punto principale è rivedere i valori catastali su cui si calcola l’imposta. Oggi esistono grandi disparità tra Comuni e Comuni e diversi quartieri all’interno dello stesso Comune. Cifre che non sempre sono associate al reale valore di mercato degli immobili. Accade ad esempio che vengano penalizzati di più i proprietari di case in periferia rispetto a chi risiede nei centri storici”.

Invece il consiglio dell’economista è quello di

“prendere i dati di cui dispone l’Agenzia del Territorio sui valori di mercato degli immobili e utilizzare quelle come base per calcolare l’imposta. Così si potrebbe rivalutare le rendite in modo efficace, eventualmente riducendo i nuovi valori del 5-10%”.

In questo modo, attraverso rendite più eque, il peso dell’imposta potrebbe essere alleggerito perchè l’aliquota di riferimento potrebbe subire una contrazione sotto il 2 per mille.

Sul secondo fronte, quello delle detrazioni, Vincenzo Visco ipotizza di

“rendere la detrazione, che oggi è fissa a € 200, variabile a seconda dei Comuni. Proprio perchè ad esempio nelle grandi città i valori catastali sono molto più alti ed è più difficile che fasce medio-basse possano essere avvantaggiate da questa agevolazione. Si può poi valutare la possibilità di dedurre dall’imponibile i mutui ipotecari e considerare prima casa anche l’abitazione di un proprietario che vive a sua volta in affitto".

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