Wall Street, previsioni 2016: addio all’incognita Cina e tassi Fed

Mariangela Celiberti

1 Dicembre 2015 - 14:30

Il nuovo anno è alle porte e gli esperti delineano i probabili scenari per la Cina e il Fed e il loro effetto sul mercato di Wall Street.

Wall Street, previsioni 2016: addio all’incognita Cina e tassi Fed

Il 2016 è ormai alle porte e gli investitori guardano avanti cercando nuove opportunità, soprattutto nei mercati azionari statunitensi. Nello scenario del prossimo, alcuni esperti prevedono che sia la Cina che la Federal Reserve non riusciranno ad avere lo stesso speso sui mercati, come invece sono riuscite a fare nel corso del 2015.

Lunedì mattina i mercati hanno mostrato difficoltà in attesa di due discorsi già programmati. Il primo, della Presidente della Fed Janet Yellen, sempre sul tema del graduale rialzo dei tassi d’interesse che ha interessato gran parte del 2015; l’altro del Fondo Monetario Internazionale (FMI) sull’inclusione dello yuan nel paniere del Fondo, dato che l’economia e il mercato della Cina hanno mostrato un andamento discontinuo nel settore manifatturiero quest’anno.

Considerando una maggiore certezza sul futuro dei tassi d’interesse della Fed e sulla stabilità dell’economia cinese attesa per il prossimo anno, i fund manager aspettano di vedere se i guadagni e il fatturato saranno sufficienti a rilanciare il settore del consumo.

Le misure di stimolo introdotte dal governo cinese nel mercato, implementate nei mesi scorsi, hanno raggiunto l’obiettivo di stabilizzare l’economia secondo Gabriela Santos, global market stategist alla J.P. Morgan Funds.

“Abbiamo avuto modo di constatare una significativa stabilizzazione nello scenario cinese”

ha dichiarato Thomas Costerg, senior economist presso Standard Chartered Global Research.

“Non vediamo un grosso rischio arrivare da lì. Ma ovviamente è qualcosa da osservare in futuro”.

Anche l’incertezza sulle mosse della Federal Reserve sembrano essersi sopite, ha aggiunto Costerg, con il mercato che vede la Yellen rinforzare gradualmente il programma per aumentare i tassi d’interesse, a sole due settimane dal prossimo meeting.

Ma la sorte dei consumatori e delle aziende sono ancora argomento di dibattito.

Santos ha sottolineato che le spese dei consumatori faranno aumentare il fatturato delle società, il che si traduce in una crescita stabile del 2% il prossimo anno.

“Stiamo continuando su un percorso positivo dei consumatori”

ha dichiarato Santos lunedì.

“C’è stata una grande storia quest’anno e noi pensiamo che qualcosa di più succederà l’anno prossimo.”

Ma Costerg pensa che l’economia dovrà affrontare venti contrari il prossimo anno, con la vendita delle auto che rimarrà stabile. "C’è una contrazione dell’economia. Per giunta i venti ciclicamente favorevoli si stanno affievolendo”.

Tiepide previsioni per il mercato azionario americano

Con questo scenario gli esperti sono molto cauti anche su quanto l’ampio mercato azionario americano potrà offrire il prossimo anno.

“La nostra visione si focalizza sull’aumento dei guadagni all’incirca del 4% all’anno; questo è il presupposto per l’ S&P 500, con un po’ più del 2% netto di riscatto nelle entrate del 2016. Puoi anche dire ‘Ok, ho il 6% netto di crescita nei guadagni; sono andato vicino a un dividendo di 2 e a un 8%‘ e questo sembra abbastanza buono”

ha dichiarato Adam Parker, US equity strategist presso Morgan Stanley.

“Ma non possiamo prevedere nessun’altra multipla espansione. Infatti pensiamo che forse sia più prudente assumere un atteggiamento di cautela rispetto al modo in cui il nostro team fa previsioni su un dollaro forte o sull’uscita del Fed dal limite zero"

ha affermato.

“Stiamo prevedendo un ritorno su una cifra da bassa a media per il mercato azionario americano, così da avere un prospetto meno grandioso rispetto a quello che ho elaborato qualche mese fa.”

Anche un esperto come Brian Belski ha dichiarato di avere delle riserve sul prossimo anno.

“Continuiamo a credere che siamo nel mezzo di vent’anni di un mercato al rialzo”

ha dichiarato lo chief investment strategist di BMO Capital Markets.

"Ma dobbiamo credere che abbiamo bisogno di vedere una sorta di reset nel prezzo delle azioni.”

Belski ha evidenziato come diversi fattori, inclusi la nuova politica monetaria del Fed e le imminenti elezioni, potrebbero spedire il mercato in un “castigo considerevole”, aggiungendo che lo scenario di base ha l’S&P 500 in aumento tra 2350 e 2400 prima di crollare del 10%. Prevede inoltre che l’indice di riferimento arriverà a 2100 entro la fine del 2016.

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