Cassa integrazione, INPS blocca le domande: ecco quali e perché

Teresa Maddonni

8 Giugno 2021 - 12:51

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Le domande di cassa integrazione per l’emergenza Covid sono state bloccate da INPS che ha raggiunto il plafond stabilito. Ora è in arrivo una norma per sbloccarle grazie all’intesa raggiunta con il MEF.

Cassa integrazione, INPS blocca le domande: ecco quali e perché

Cassa integrazione: INPS ha bloccato le domande con causale Covid-19, ma perché?

Il tetto massimo di risorse per pagare la cassa integrazione è stato raggiunto e così INPS si è vista costretta a bloccare la cassa integrazione lo scorso 28 maggio. Si tratta della cassa integrazione con causale Covid per l’emergenza e che riguarda diverse imprese e lavoratori.

Da dieci giorni INPS ha bloccato le autorizzazioni di assegno ordinario e poi successivamente anche altre domande di cassa integrazione Covid-19. Ma niente paura perché il governo nel CdM del 4 giugno scorso ha approvato una norma per risolvere la questione. La norma infatti, come è stato comunicato da INPS, è stata definita tecnicamente dall’Istituto e dal MEF.

La soluzione per sbloccare la cassa integrazione dovrebbe essere a breve in vigore laddove ancora si discute del blocco dei licenziamenti.

Cassa integrazione: domande bloccate da INPS, ma c’è la soluzione

Le domande di cassa integrazione sono state bloccate da INPS. L’Istituto ha proceduto lo scorso 28 maggio prima a bloccare le autorizzazioni dell’assegno ordinario del Fondo di integrazione salariale (FIS), poi ha bloccato le domande di cassa integrazione ordinaria e in deroga con causale Covid-19 per l’emergenza.

L’Istituto ha raggiunto il plafond per pagare la cassa integrazione Covid.

Una soluzione per il blocco della cassa integrazione è stata annunciata lo scorso venerdì con una norma che è stata approvata nel CdM riunitosi e che ora conferma INPS in un comunicato stampa.

Con la norma definita tecnicamente da INPS e MEF si pone fine al blocco della cassa integrazione recuperando fondi che consentono di autorizzare le ore di CIG richieste.

Scrive INPS nel comunicato stampa:

“Attraverso l’utilizzo di risparmi da dl 137/2020 e la rimodulazione di alcune voci di spesa relative alle integrazioni salariali, viene garantita la copertura da 7,3 a 8 mld e l’INPS potrà prendere in considerazioni le domande di CIG tenendo conto del tiraggio della spesa sull’autorizzato 2020. Si proseguirà dunque senza difficoltà nel processo di autorizzazione, sospeso solo per alcuni giorni per superare i vincoli di legge.”

Cassa integrazione: si discute sui licenziamenti

E se da una parte la cassa integrazione è bloccata perché l’INPS ha superato il tetto massimo di spesa possibile, questione ora risolta, si discute ancora di blocco dei licenziamenti.

Il governo con il decreto Sostegni bis ha introdotto la cassa integrazione scontata dal 1° luglio per le aziende che utilizzano quella ordinaria con divieto di licenziamento, ma i sindacati chiedono il blocco generalizzato per tutti fino al 31 ottobre.

Le aziende al contrario puntano sulla riforma degli ammortizzatori sociali che il ministro del Lavoro Andrea Orlando ha assicurato arriverà per luglio. C’è confusione, ma alla fine sembra prendere piede la soluzione che prevederebbe un blocco dei licenziamenti dopo il 30 giugno solo per i settori maggiormente in difficoltà come il tessile e il calzaturiero. La palla ora dovrebbe passare al Parlamento intervenendo nella modifica del decreto Sostegni bis nella fase di conversione in legge.

E non si discute solo di cassa integrazione e blocco di licenziamenti, ma anche di decreto dignità e della revisione del sistema delle causali, che si vorrebbe affidare alla contrattazione stando alle prime ipotesi, e oggi bloccate dall’emergenza.

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