Brexit: Boris Johnson non vuol pagare 39 miliardi di sterline per il divorzio, l’UE non ci sta

Massimiliano Carrà

26/08/2019

26/08/2019 - 15:03

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Il Regno Unito non vuole pagare 39 miliardi di sterline all’Unione Europea per dar vita a una Brexit senza un accordo. L’UE però non ci sta e rilancia: dovrà adempiere a tutte le responsabilità

Brexit: Boris Johnson non vuol pagare 39 miliardi di sterline per il divorzio, l’UE non ci sta

Il Regno Unito anche nell’ipotesi di un no-deal, quindi di una Brexit senza un accordo, dovrà pagare 39 miliardi di sterline, circa 43 miliardi di euro, all’Unione Europea.

È questo quanto emerge dalle parole della portavoce della Commissione Europea Mina Andreeva che ha risposto prontamente alle dichiarazioni del primo ministro britannico Boris Johnson.

Nel corso del G7 il successore di Theresa May ha infatti voluto fare la voce grossa dichiarando:

"Se usciremo senza un accordo, è certamente vero che i 39 miliardi di sterline non sono più, a rigor di termini, dovuti. Ci saranno somme molto consistenti disponibili per il nostro Paese da spendere per le nostre priorità. Non è una minaccia. E’ una semplice realtà di fatto".

Brexit, l’UE: meglio chiarire invece di adire le vie legali

Oltre ad aver affermato che “Il Regno Unito dovrà adempiere a tutte le responsabilità assunte durante la sua permanenza nell’Ue”, la portavoce della Commissione Europea ha anche aperto, seppur velatamente, alla possibilità di dar vita a un procedimento legale.

Tant’è che ha dichiarato:

"Piuttosto che andare incontro alla minaccia di azioni legali, credo sia importante chiarire che saldare i conti è fondamentale per instaurare una nuova relazione con il piede giusto, sulla base di una fiducia reciproca".

L’UE in sintesi non ha intenzione di rinunciare ai 39 miliardi di sterline ed è pronta qualora ci sia un nuovo muro contro muro ad agire in maniera molto più incisiva.

Ora la palla passa nuovamente al primo ministro inglese Boris Johnson che, oltre a non volere pagare l’ingente somma di denaro all’UE, si è posto come obiettivo quello di portare il Regno Unito fuori dall’Unione Europea entro il 31 ottobre, quindi entro poco più di due mesi.

Ovviamente però viste le possibili ricadute a livello economico, dettate sia dall’ingente cifra di denaro da versare all’UE, sia da diversi fattori macroeconomici connessi alla Brexit, potrebbe far slittare nuovamente i piani del Regno Unito.

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