Blocco licenziamenti: cosa cambia da oggi 1° luglio

Teresa Maddonni

01/07/2021

Blocco licenziamenti: cosa cambia dal 1° luglio lo definisce il nuovo decreto Lavoro e Imprese in vigore dopo l’intesa tra governo e parti sociali.

Blocco licenziamenti: cosa cambia da oggi 1° luglio

Blocco licenziamenti: cosa cambia da oggi 1° luglio? A dare una risposta è il nuovo decreto Lavoro e Imprese approvato nella giornata di ieri dal Consiglio dei Ministri e in Gazzetta Ufficiale.

Sul blocco dei licenziamenti si è deciso proprio nel giorno della sua scadenza, quella del 30 giugno, introdotta dal decreto Sostegni di marzo per le imprese che accedono alla CIGO.

Il nuovo decreto introduce una proroga del blocco dei licenziamenti dal 1° luglio per il settore dell’abbigliamento, tessile e pelletteria e fino al 31 ottobre 2021 con 17 settimane di cassa integrazione Covid gratuita da fruire entro quella data senza quindi il pagamento del contributo addizionale.

Vediamo allora, sulla base di quanto disposto dai decreti Sostegni e Sostegni bis e dal nuovo decreto di ieri cosa cambia da oggi 1° luglio in materia di blocco dei licenziamenti.

Blocco licenziamenti: cosa cambia da oggi 1° luglio

Il blocco dei licenziamenti subisce così la proroga fino al 31 ottobre per le imprese del tessile, abbigliamento e pelletteria.

Queste potranno accedere alla cassa integrazione gratuita sempre fino al 31 ottobre per un massimo di 17 settimane, ma non potranno licenziare.

Ovviamente il blocco dei licenziamenti salta se si verificano queste eventualità:

  • accordo collettivo aziendale di incentivo all’esodo;
  • subentro nell’appalto;
  • cessazione definitiva dell’attività;
  • fallimento.

Le imprese per le quali vale questa proroga del blocco dei licenziamenti, secondo le novità del decreto approvato, sono quelle del settore tessile allargato codici ATECO 13, 14 e 15 e nel dettaglio:

  • 13 - preparazione e filatura di fibre tessili;
  • 14 - confezione di articoli di abbigliamento (escluso abbigliamento in pelliccia);
  • 15 - fabbricazione di articoli in pelle e simili.

Le aziende del settore, tra le più colpite dalla crisi innescata dalla pandemia, vengono quindi portate alla stregua delle piccole imprese e di quelle del terziario che accedono alla cassa integrazione in deroga e assegno ordinario per le quali, secondo quanto disposto dal decreto Sostegni di marzo, il blocco dei licenziamenti vale fino al 31 ottobre 2021.

Per queste il decreto Sostegni aveva introdotto 28 settimane di cassa integrazione gratuita fino a fine anno.

Resta anche quanto disposto dal decreto Sostegni bis a partire dal 1° luglio vale a dire la cassa integrazione ordinaria o straordinaria degli articoli 11 e 21 del decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 148 “scontata” per le imprese di industria e costruzioni che fino al 31 dicembre 2021, se vi accedono, potranno non pagare il contributo addizionale.

Per coloro che accedono all’ammortizzatore sociale resta il divieto di licenziamento.

Blocco licenziamenti: cosa cambia dal 1° luglio per il manifatturiero

C’è una seconda novità che definisce cosa cambia per il blocco dei licenziamenti dal 1° luglio e che riguarda il settore manifatturiero.

Quelle imprese che hanno esaurito le settimane di cassa integrazione Covid del decreto Sostegni di marzo (articolo 8 comma 1) possono accedere a ulteriori 13 settimane di CIG Covid gratuita fruibili fino a dicembre. Insieme a queste nuove settimane permane il blocco dei licenziamenti.

Durante l’incontro di martedì 29 giugno tra governo e parti sociali non solo è stato definito l’assetto del blocco dei licenziamenti a partire dal 1° luglio, ma è anche stata definita un’intesa specifica tra le parti.

“Le parti sociali alla luce della soluzione proposta dal Governo sul superamento del blocco dei licenziamenti, si impegnano a raccomandare l’utilizzo degli ammortizzatori sociali che la legislazione vigente ed il decreto legge in approvazione prevedono in alternativa alla risoluzione dei rapporti di lavoro. Auspicano e si impegnano, sulla base di principi condivisi, ad una pronta e rapida conclusione della riforma degli ammortizzatori sociali, all’avvio delle politiche attive e dei processi di formazione permanente e continua”.

Il prossimo passo decisivo per superare definitivamente il blocco dei licenziamenti sarà la riforma degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive del lavoro, impegno primario del governo.

Il nuovo decreto, oltre a definire cosa cambia da oggi 1° luglio per il blocco dei licenziamenti, prevede anche l’istituzione di un Fondo per il finanziamento delle attività di formazione dei lavoratori in Cassa integrazione guadagni (CIG) e Nuova assicurazione sociale per l’impiego (Naspi).

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