Sono ormai settimane, se non mesi, che riportiamo le dichiarazioni di Beppe Grillo sulle questioni più direttamente legate all’euro, ad una probabile uscita da esso, o eventuale scissione in due e sul futuro dell’Italia e dell’Eurozona tutta.
Grillo e le sue dichiarazioni
Grillo si è spesso concesso alla stampa estera, più che a quella italiana, alla quale ha concesso varie interviste. Ricordiamo tramite i vari quotidiani esteri le ultime dichiarazioni dell’ex comico genovese, per poi soffermarci sull’ultima:
- ad Aprile, il quotidiano tedesco Bild aveva intitolato così un articolo che riportava un’intervista a Grillo: "Italien ist im Herbst bankrott", ossia "L’Italia in autunno va in bancarotta"; in questa intervista Grillo aveva previsto che fra settembre e ottobre il nostro paese sarebbe finito in bancarotta, perché lo Stato avrebbe finito i soldi e non sarebbe stato più possibile pagare pensioni e stipendi;
- all’inizio di Maggio, abbiamo parlato del successo oltre "confine" del Movimento 5 Stelle che aveva coinvolto anche la Grecia con la formazione del movimento "Dracma 5 Stelle", ispirato agli stessi principi del movimento grillino, fondato quindi sulla richiesta di un referendum per l’uscita dall’euro e il ritorno alla dracma, il rifiuto del rispetto degli impegni presi con la Troika, ecc;
- ricordiamo ancora l’intervista di Grillo al quotidiano belga "Le Soir", durante la quale aveva dichiarato che l’euro è ormai una parola vuota, e che perlopiù significa marco, "o è vittima del dogmatismo di coloro che l’hanno promosso"; aveva poi proposto una moratoria di un anno e una campagna d’informazione ai cittadini, a suo avviso totalmente assente in Europa;
- infine, più recentemente abbiamo riportato le sue dichiarazioni al quotidiano svizzero TagesAnzeiger; in questa occasione Grillo aveva nuovamente attaccato l’euro, ribadendo la sua proposta di uscita dalla moneta unica e sostenendo, "L’euro non c’è più. In verità c’è solo il marco tedesco. Il nostro problema sono gli immensi debiti dello stato. O lo ristrutturiamo oppure torniamo alla nostro moneta". Infine aveva proposto un referendum sul modello svizzero per incitare la popolazione a partecipare invece che solo delegare.
Come uscire dall’euro?
Oggi invece riportiamo una parte dello studio condotto da "Economia 5 Stelle", gruppo di analisi economica, creato da attivisti del Movimento 5 Stelle. Ne parla oggi su Repubblica Matteo Pucciarelli il quale spiega,
I vantaggi derivanti dall’uscita dall’euro sono quelli correttamente identificati dagli economisti post-keynesiani, ovvero il riappropriarsi delle leve di politica monetaria e fiscale, la possibilità dello Stato di dirigere l’economia e di regolamentare il sistema economico reale e finanziario.
Ma come sarebbe possibile realizzare tale uscita dalla moneta unica? Quali alternative avremmo? Si spiega,
Se fosse possibile scegliere, molti di noi preferirebbero “rimanere in Europa” facendo a meno dell’euro, come del resto ha scelto di fare la Gran Bretagna. Ma poiché questo non è possibile, e tutto quello che abbiamo è la clausola di recesso inserita nell’articolo 50 del Trattato di Lisbona, l’unica strada percorribile è l’uscita dall’Ue.
E si scava ancora più in profondità, spiegando le modalità con cui ciò avverrebbe,
L’annuncio andrebbe dato di venerdì sera, a mercati e banche chiusi, impedendo di ritirare dagli sportelli bancomat fino al giorno di riapertura dei mercati, purché si abbiano già pronte le nuove banconote da far circolare; in caso contrario occorrerebbe limitare i prelievi.
Sono solo parole? Staremo a vedere.
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