Banca Mondiale: nuove previsioni di crescita. Quali conseguenze per yen, dollaro, aussie e kiwi?

Erika Di Dio

13 Giugno 2013 - 14:10

Banca Mondiale: nuove previsioni di crescita. Quali conseguenze per yen, dollaro, aussie e kiwi?

Sembra che le previsioni di crescita globale di giugno della Banca Mondiale riveleranno alcuni dati piuttosto desolanti, in quanto le prospettive di crescita per il 2013 sono nuovamente calate.

Secondo la Banca Mondiale, la crescita globale sarà solo del 2,2% quest’anno e non del 2,4% come inizialmente previsto. Inoltre, la stima per il 2014 è stata abbassata al 3,0% dal 3,1%. Per quanto riguarda invece i paesi in via di sviluppo, la previsione è stata ridotta al 5,1% dal 5,5% per il 2013.

La prospettiva potrebbe essere generalmente desolante, ma ci potrebbe comunque essere qualche buona notizia. In particolare, le prospettive di crescita per gli Stati Uniti e il Giappone sono state entrambe aggiornate dal rapporto di gennaio. La crescita degli Stati Uniti è cresciuta al 2,0% dall’1,9% mentre il Giappone ha visto un aumento enorme dello 0,6% al 1,4% dal precedente 0,8%. La Banca Mondiale ha indicato che le stime sono state riviste al rialzo a causa della massiccia quantità di stimolo fiscale e monetario implementato da gennaio in poi.

Che cosa significa questo per i trader? Ecco qualche risposta.

Che cosa significa questo per il Giappone e lo yen?

Mentre questo è un cambiamento positivo, resta ancora da vedere se accadrà realmente o no. Bisogna comunque tenere a mente che anche se la previsione sul Giappone è stata migliorata, la crescita più debole altrove potrebbe avere un impatto negativo nel settore commerciale del Giappone e ferire la sua crescita. Un altro problema è che la buona notizia potrebbe causare un ulteriore apprezzamento dello yen, che va totalmente contro ciò che la Bank of Japan sta cercando di fare.

Se questa tendenza dovesse continuare, lo yen potrebbe andare ancora più in alto e annullare completamente l’effetto dello stimolo che la Banca Mondiale indica come il motivo per cui il Giappone dovrebbe vedere un’ulteriore crescita.

Cosa significa questo per gli Stati Uniti e il dollaro?

Negli ultimi mesi, vi è stata una grande speculazione intorno alla divisione tra il big boss della Fed Ben Bernanke e il resto dei politici del FOMC in materia di politica monetaria. Alcuni credono che vi siano ormai prove sufficienti di una ripresa economica per iniziare a ritirare le misure di stimolo. Altri, però, pensano che sia troppo presto.

I trader stanno ancora cercando di valutare cosa esattamente prevede di fare la Fed.

Ora che la Banca Mondiale sta anticipando una crescita leggermente più veloce negli Stati Uniti, questo inclinerà le probabilità a favore dei falchi FOMC? Dopo tutto, una crescita più rapida potrebbe portare a problemi inflazionistici, più alti tassi di interesse e un ulteriore rafforzamento del dollaro.

Cosa significa questo per Aussie e Kiwi?

Con la crescita cinese che dovrebbe essere molto più bassa di quanto inizialmente previsto, potremmo vedere delle ricadute su Aussie e Kiwi.

Ricordate, l’australiano è disceso rapidamente a maggio grazie a speculazioni di un taglio dei tassi di interesse. Con la Cina - uno dei più grandi clienti dell’Australia in termini di materie prime e minerali - in rallentamento, potrebbe innescarsi una pressione a fare di piu per la Reserve Bank of Australia. Questo potrebbe anche intensificare le aspettative di un altro tasso dei tagli nei prossimi due mesi.

Nel frattempo, non dimentichiamo che la Cina è il secondo partner commerciale della Nuova Zelanda. Una minore domanda proveniente dalla Cina danneggerà l’economia del Kiwi, il che potrebbe anche portare a nuove azioni da parte della Reserve Bank of New Zealand.

Traduzione italiana a cura di Erika Di Dio. Fonte: Babypips

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