L’inflazione dell’Eurozona invoca Draghi e tarpa le ali all’euro dollaro

Alessio Trappolini

4 Giugno 2019 - 12:50

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L’allettante prospettiva di un maggior sostegno delle politiche monetarie della Bce ai mercati fa salire le Borse che a metà seduta registrano performance positive. A Piazza Affari sale soprattutto il comparto bancario

L’inflazione dell’Eurozona invoca Draghi e tarpa le ali all’euro dollaro

I dati preliminari sull’inflazione di maggio confermano le previsioni di bassa crescita dei prezzi in Eurozona e spengono le velleità rialziste mostrate nella prima parte della mattinata dai forex traders sull’euro dollaro.

Di fatto sono richiamati all’attenzione del mercato gli interventi del presidente Bce Mario Draghi, atteso in riunione all’Eurotower giovedì 6 giugno.

La dinamica debole dei prezzi in Eurozona, insieme al deterioramento del quadro geopolitico e macroeconomico, sono elementi che impediscono alla Bce di procedere con la normalizzazione della sua politica monetaria e anzi enfatizzano un maggior sostegno ai mercati. Un fatto che non dispiace alle Borse che infatti hanno virato repentinamente al rialzo dopo la diffusione del dato sull’inflazione.

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Borse salgono sotto l’effetto Draghi

L’allettante prospettiva di un maggior sostegno delle politiche monetarie della Bce ai mercati fa salire le Borse che a metà seduta registrano performance positive. A Piazza Affari sale soprattutto il comparto bancario.

Martin Wolburg, senior economist di Generali Investments ieri ha detto di aspettarsi Tltro generose: «La Bce potrebbe già annunciare alcuni dettagli del Tltro giovedì, ma al di là di questo invierà nuovamente un messaggio accomodante ai mercati».

«Crediamo che permetteranno al tasso minimo della Tltro III si scendere a zero o appena sotto, di 10-15 punti base. Mentre con la terza tranche di Tltro si arrivava a -40 punti base. Ma soprattutto crediamo che la Bce dichiari che il pricing della Tltro sia uno strumento flessibile, che possa essere rivisto se l’outlook cambia», ha detto Erik Nielsen, capo economista di Unicredit.

Quali prospettive per Eur/Usd?

Dopo i dati sull’inflazione preliminare dell’Eurozona il cambio euro/dollaro ha ridotto i guadagni ed è sceso a 1,1246 (+0,06%). «Il dollaro sta perdendo terreno rispetto alle altre principali valute e sta ora scambiando al suo livello più basso degli ultimi sei mesi contro lo yen giapponese. Gli investitori si sono riposizionati rapidamente in seguito ai commenti del presidente della Fed di St. Louis, James Bullard, che ha parlato di un potenziale taglio dei tassi motivato da rischi al ribasso legati alla guerra commerciale e dalla necessità di riportare il tasso di inflazione degli Stati Uniti al 2%», ha sottolineato Ricardo Evangelista, analista Senior di ActivTrades.

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