L’ottimismo da Draghi e dalla riunione della BCE non salveranno l’Euro. Solo una delusione dalla Fed può spingere il rialzo della moneta unica.
Un tono positivo dalla riunione della BCE di giugno e dalla conferenza stampa di Mario Draghi non sarà abbastanza per salvare l’euro. Gli occhi rimangono puntati al 15 giugno, giorno del meeting della Federal Reserve.
È il giorno della riunione della BCE.
La Banca Centrale Europea, secondo le previsioni della maggioranza degli analisti, lascerà la politica monetaria invariata alla riunione di giugno. Nessun cambiamento in vista sul piano di acquisto titoli previsti dal QE né sul fronte dei tassi di interesse.
Mario Draghi, tuttavia, ha vari motivi per essere ottimista e questo ottimismo potrebbe trasparire sia nelle dichiarazioni del consiglio direttivo a seguito della riunione di oggi, 2 giugno 2016, sia durante la conferenza stampa tenuta da Draghi stesso.
L’inflazione nella zona euro rimane sottotono e ben al di sotto del target della BCE al 2% - il dato più recente sui prezzi al consumo segna un ribasso dello 0.1% nell’ultimo anno. Per questo motivo, Draghi tra poche ore potrebbe ritrovarsi a ribadire la necessità di essere pazienti e aspettare per valutare il pieno impatto dello stimo monetario sull’economia.
Riunione BCE: segui gli aggiornamenti in tempo reale
Rimane da osservare la messa in pratica degli ultimi strumenti di politica monetaria annunciati dalla BCE a seguito della riunione dello scorso marzo: il super bazooka di Mario Draghi, che ora ammonta a 1.8 mila miliardi di euro, non è stato ancora pienamente implementato. La BCE, infatti, inizierà ad acquistare obbligazioni corporate nel mese di giugno.
Questo suggerisce al mercato e agli analisti che durante la riunione della BCE di giugno sarà quasi impossibile assistere all’annuncio di nuovi stimoli nonostante l’andamento deludente dell’inflazione
Tuttavia, c’è una forte possibilità che la BCE riveda al rialzo le previsioni sull’inflazione per la prima volta nel 2016 grazie al recupero del prezzo del petrolio negli ultimi mesi.
Alla riunione di marzo, la BCE aveva abbassato le stime sull’indice dei prezzi al consumo proprio a causa delle dinamiche del mercato del petrolio.
Per questo motivo il sentiment generale è tutto su un tono più ottimista a seguito della riunione della BCE di giugno.
Un tono sicuro e ottimista da parte della BCE potrebbe dare nuova spinta rialzista all’Euro nel breve termine, ma sembra improbabile che il rally della moneta unica possa verificarsi esclusivamente in scia di una revisione al rialzo sulle stime di inflazione e crescita.
A meno di un miglioramento sostanziale dei dati macroeconomici, l’Euro avrà molte difficoltà a segnare rialzi rilevanti nel medio termine.
Una conferenza stampa dai toni dovish, invece, potrebbe tradursi in una rapida discesa dell’Euro data la mancanza di valutazione del mercato di tale scenario.
Qualsiasi cosa decida di fare la BCE, è opportuno ricordare che il prossimo evento chiave sul fronte della politica monetaria mondiale è il prossimo 15 giugno con la riunione della Federal Reserve. La banca centrale degli Stati Uniti potrebbe anche annunciare un rialzo dei tassi, o al più nel mese di luglio.
Cautela dunque dagli investitori, che attendono la decisione della Yellen per posizionarsi al meglio sui mercati.
Potrebbe anche essere troppo presto per dirlo, ma se la Federal Reserve deluderà le attese del mercato con una dichiarazione cauta e attendista, l’euro potrebbe iniziare una salita importante nonostante l’andamento dei dati macro.
© RIPRODUZIONE RISERVATA