BCE e OMT: il bastone e la carota del piano anti spread

Federica Agostini

26/09/2012

BCE e OMT: il bastone e la carota del piano anti spread

Attualmente, ancora nessun paese ha esplicitamente fatto richiesta di aiuti alla Banca Centrale Europea per l’attivazione del programma Outright Monetary Transaction (OMT), ovvero quello che la stampa chiama programma "anti spread". Secondo il Financial Times, il programma OMT è un po’ come il "bastone e la carota", ovvero lascia penzolare la carota dell’acquisto, potenzialmente illimitato, di titoli di stato sul mercato secondario, ma allo stesso tempo minaccia col bastone di un programma di riforme strutturali e fiscali poste al vaglio e al controllo delle autorità Europee. Ma quali sono i limiti e le possibili interpretazioni di un piano acquisti potenzialmente illimitato al quale nessuno ancora ha avuto il "coraggio" di accedere?

La Spagna: giochiamo a carte scoperte

Soraya Sáenz de Santamaria, deputato Spagnolo, ha detto ieri alla radio che la decisione di fare richiesta alla BCE dev’essere ben soppesata, come quando si decide di comprare una casa o anche una semplice maglietta in un negozio: "dobbiamo conoscere esattamente fino a che misura la BCE sia pronta ad intervenire sul mercato secondario e, per ponderare una decisione, dobbiamo conoscere tutti gli elementi che sono in tavola".

Uno dei problemi maggiori per Madrid, nonostante le numerose pubblicazioni sul soggetto, è che la BCE continua a mantenere la calma. La quiete della BCE risponde alle necessità di questa di mantenersi indipendente, di sottolineare come la politica monetaria messa in atto da Draghi con le OMT sia diretta esclusivamente alla spazzare via dai mercati la paura per la possibilità di un’eventuale rottura della moneta unica, senza per questo interferire con le questioni di rischio creditizio che devono essere lasciate ai mercati.

Tuttavia, la differenza tra i due è minima. Una fonte per il Financial Times sostiene che la BCE voglia mantenere un certo grado di "ambiguità costruttiva" attorno alle questioni che riguardano la misura degli interventi sul mercato secondario. Secondo altri, invece, la Banca Centrale Europea stessa non può essere in grado di indicare fino a che punto possa intervenire e che le stesse OMT siano ancora in discussione.

Draghi: scarsa propensione ai dettagli

A questo punto ad essere messo in discussione, e non soltanto dalla Germania, è il ruolo di Mario Draghi in qualità di Governatore della Banca. A differenza del suo predecessore, Jean-Claude Trichet, che accompagnava lo "staff" della BCE nelle decisioni più dettagliate, Mario Draghi -dicono i suoi colleghi- prende decisioni inamovibili in una direzione precisa, ma lascia i dettagli agli altri.

OMT: possibili interpretazioni del piano anti spread

Una cosa molto chiara del nuovo programma OMT è il fatto che, anzitutto, un paese debba aderire al European Stability Mechanism (ESM) per ricevere gli aiuti.

- I termini di tale aiuti comporterebbero oneri non indifferenti in termini di durissime riforme strutturali. Nel caso della Spagna, ad esempio, la richiesta è quella di portare il deficit al 4.5% del prodotto interno lordo -un target fissato per il 2013 che, in caso di aiuti, dovrebbe raggiungere entro l’anno.

- Una seconda possibilità presa in considerazione è quella di una linea di credito che la Spagna potrebbe utilizzare in caso di emergenza per acquistare titoli di Stato. Poiché tale programma non sarebbe di immediato aiuto, potrebbe essere anche meno efficace, ma avrebbe anche meno allegati in termini di condizioni e, dunque, potrebbe essere anche più appetibile dal governo di Madrid. Inoltre, nel contesto di una linea di credito, Mariano Rajoy, il primo ministro, avrebbe anche più margine di azione sui target di bilancio, ovvero meno austerity imposta.

- L’ultima possibilità è la di uno schema di garanzia sulle perdite in cui l’ESM potrebbe assicurare il 20-30% delle perdite degli investitori privati. Un piano del genere comporterebbe l’emissione di alcuni certificati come titoli di garanzia, allegati ai titoli di Stato.

Secondo quanto detto ieri a Berlino dal presidente Draghi, "il progetto dev’essere portato a compimento da azioni decise dei governi, sia individualmente, sia collettivamente"; prima che i politici in carica prendano la loro decisione, il piano in sé non significa nulla.

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