Il Kiwi disegna un pattern inside dopo il rialzo messo a segno da inizio ottava, favorendo l’implementazione di strategie rialziste. I compratori ora puntano ad un livello psicologicamente significativo. Vediamolo
| Valori | ||||
|---|---|---|---|---|
| Ultimo prezzo | 0,6887 | |||
| Variazione | 0,04% | Max (52 settimane) | 0,7395 | |
| Min (52 settimane) | 0,64 | |||
| Indicatori | ||||
| MM200 | 0,68 | |||
| RSI 14 | 57,86 | |||
| MACD | 0,001 | Performance | ||
| 1 settimana | 0,06% | |||
| 1 mese | 0,83% | |||
| 3 mesi | 1,73% |
Il cambio NZD/USD al momento si attesta a 0,6894 a seguito del movimento ascendente partito dai minimi di periodo a 0,6758.
Dopo il sell-off registrato con le candele del 20 e del 21 febbraio scorsi, i corsi si sono ristabiliti nuovamente sopra la trendline discendente di lungo periodo che conta i massimi registrati ad aprile e dicembre 2018, ora transitante a 0,6815.
Anche se i prezzi hanno fallito nel segnare un nuovo massimo crescente, la view rimane rialzista con i corsi che rimangono stabilmente al di sopra della media mobile semplice a 50 giorni.
A tal proposito la validazione del pattern inside formato ieri, che avverrebbe con la rottura del massimo segnato lunedì a 0,6902, darebbe il via ad operazioni long. In tal caso lo stop loss potrebbe essere collocato sul minimo della stessa candela, a 0,6871. Un primo obiettivo di profitto potrebbe essere collocato a contatto con la resistenza statica a 0,6970, mentre un target finale presso il livello tondo a 0,7000.
Per il fronte ribassista si potrebbero implementare strategie short nel caso di una chiusura inferiore a 0,6871. In tal caso un primo obiettivo di profitto potrebbe essere identificato a contatto con la trendline discendente precedentemente menzionata, ora a 0,6815. Un target finale potrebbe invece essere collocato in prossimità del minimo segnato il 12 febbraio a 0,6720.
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