I corsi del Kiwi ritornano sopra ad un livello dinamico di lungo periodo. Impostiamo le strategie operative privilegiando il lato long
| Valori | ||||
|---|---|---|---|---|
| Ultimo prezzo | 0,6881 | |||
| Variazione | 0,48% | Max (52 settimane) | 0,7395 | |
| Min (52 settimane) | 0,64 |
| Indicatori | ||||
|---|---|---|---|---|
| MM200 | 0,68 | |||
| RSI 14 | 59,33 | |||
| MACD | 0,001 | Performance | ||
| 1 settimana | 2,15% | |||
| 1 mese | 2,21% | |||
| 3 mesi | 0,61% |
Il cambio NZD/USD al momento si attesta a 0,6880 a seguito del movimento ascendente partito dai minimi di periodo a 0,6720.
Dal sell-off messo a segno nelle giornate dal 6 al 11 febbraio i corsi hanno abbondantemente recuperato terreno tornando inoltre al di sopra di un livello dinamico molto importante: la trendline discendente che conta i massimi segnati ad aprile 2018 e successivamente il 4 dicembre, ora transitante a 0,6834.
Il trend di breve-medio periodo rimane quindi rialzista, favorendo l’implementazione di strategie long. In particolare la rottura dei massimi della candela bullish di ieri a 0,6888 darebbe il via ad operazioni di acquisto con primo target identificabile a contatto con la resistenza statica lasciata in eredità dal massimo segnato il 4 dicembre scorso a 0,6970.
Un target più ambizioso potrebbe invece essere collocato sul livello tondo a 0,7000, mentre lo stop loss poco al di sotto del minimo registrato ieri, più precisamente a 0,6810.
Per il fronte ribassista si potrebbero implementare strategie short nel caso di una chiusura al di sotto della media mobile semplice a 50 giorni, ora transitante a 0,6787.
In tal caso un primo obiettivo di profitto potrebbe essere identificato a contatto con la trendline ascendente che conta i minimi segnati a ottobre 2018 e gennaio 2019, ora transitante a 0,6659. Un target finale potrebbe invece essere collocato in prossimità del minimo della Pin Bar bullish segnata il 3 gennaio scorso, a 0,6575.
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