Analisi tecnica ETF: direzionalità a rischio sul mercato del petrolio

Ufficio Studi Money.it

18/03/2019

18/03/2019 - 16:46

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Il petrolio tira il fiato: l’analisi tecnica suggerisce cautela in quanto una prolungata fase di distribuzione potrebbe danneggiare quella direzionalità che fino ad ora è stata il motore delle strategie impostate su strumenti a replica

Analisi tecnica ETF: direzionalità a rischio sul mercato del petrolio

Da quattro mesi consecutivi è lo strumento più scambiato su ETFPlus di Borsa Italiana. Solo a febbraio ha concentrato il 5,2% degli scambi totali sul segmento dedicato alla negoziazione di ETF e prodotti passivi grazie a 21.929 trades (clicca qui per le statistiche complete).

Parliamo del Boost WTI Oil 3x Leverage Daily (ISIN IE00B7ZQC614), un ETC a Leva fissa che replica il rendimento giornaliero dell’indice NASDAQ Commodity Crude Oil ER moltiplicato per tre volte. Vediamone le caratteristiche e approfondiamo i dettagli del sottostante attraverso l’utilizzo degli strumenti di analisi tecnica.

Esposizione triplicata sul mercato del Crude Oil americano

ETC e benchmark a confronto. Grafico normalizzato base 100. Fonte: Bloomberg

L’inizio di anno scoppiettante per il mercato del petrolio ha sicuramente contribuito ad attrarre investitori pronti a puntare su questo rialzo. Da inizio anno l’ETC ha prodotto un risultato vicino al 99% a fronte di un più modesto 28,52% messo a segno dal benchmark. Negli ultimi tre mesi, che comprendono la fase finale della gamba ribassista di dicembre, il divario è meno netto: 23,22% dello strumento contro l’11,89% del sottostante.

Come vediamo dal grafico emerge chiaramente la rilevanza dell’effetto Leva: allargando l’orizzonte d’analisi le performance cambiano sensibilmente a favore dell’indice di riferimento.

Analisi tecnica del NASDAQ Commodity Crude Oil ER

Fonte dati: Bloomberg

Il movimento rialzista partito a fine dicembre ha quasi esaurito la spinta poco prima di ricoprire il 50% del movimento ribassista precedente. Il fatto è che la correzione che ha interessato l’indice, e il mercato petrolifero in generale, fra fine settembre e dicembre 2018 ha interrotto un solido trend di lungo periodo.

Prese di beneficio più consistenti potrebbero dunque ravvisarsi fra le resistenze statiche poste fra 338 e 350 punti. La linea di tendenza tracciata con i minimi relativi crescenti disegnati in questi due mesi può offrire ancora sostegno al trend intermedio, ma se violato potrebbe innescare una fase di distribuzione più importante, e quindi togliere quella direzionalità così importante per i strumenti a leva come quello oggetto dell’analisi.

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