L’ultimo trimestre del 2013 sarà caratterizzato da un ingorgo fiscale: circa 28 scadenze fiscali per un valore superiore ai 76 miliardi di euro. Ecco le stime della CGIA di Mestre.
Lacrime amare per i contribuenti italiani in questo ultimo trimestre dell’anno. La fine del 2013 sarà infatti caratterizzata da un ingorgo fiscale: circa 28 scadenze fiscali per un valore che supera i 76 miliardi di euro (non sono inclusi i pagamenti relativi all’ultima rata della TARES e i contributi INPS a carico delle imprese e dei dipendenti) e dalle conseguenze nefaste per le piccole e micro imprese, che, "sfiancate dalla crisi e sempre più a corto di liquidità", potrebbero non superare questo "stress test fiscale”, come spiega il segretario della CGIA, Giuseppe Bortolussi.
Le scadenze fiscali di novembre e di dicembre metteranno a dura prova le finanze delle imprese. Pensate che, secondo i calcoli della CGIA, l’ammontare della spesa per una Srl con 12 addetti supererà i 54.500 euro. Quali sono le imposte che contano di più in questo ingorgo fiscale?
- IVA al 22%. Dopo l’aumento automatico del 1 ottobre, i benefici per l’Erario cominceranno a farsi sentire a partire dal mese di novembre. Per quanto riguarda l’IVA le imprese dovranno versare all’Erario 26,5 miliardi di euro;
- IMU. A dicembre gli imprenditori dovranno versare la seconda rata, con la possibilità di dedurre dal reddito di impresa il 20% dell’IMU, grazie alle disposizioni contenute nel Disegno di Legge di Stabilità 2014. Lo sforzo richiesto sarà pari a 4,4 miliardi di euro circa;
- TARES. Come spiega la CGIA, la normativa ha stabilito che i Comuni possono decidere il numero delle rate di versamento e la determinazione dell’ammontare complessivo dovuto a titolo di TARES avverrà con l’ultima rata di dicembre, dalla quale saranno detratti gli importi effettuati in precedenza. Per le aziende si è calcolato un aggravio pari al 15%;
- Acconti. Con la seconda rata di novembre si farà sentire il rincaro dell’IRPEF (dal 99% al 100%, misura che rimarrà in vigore anche per i prossimi anni) e quello dell’IRES, che solo per il 2013 passa dal 100% al 101%. Sull’IRAP gli imprenditori
individuali e le società di persone applicheranno l’aliquota del 100%, i soggetti IRES
del 101%.
In particolare per quanto riguarda gli acconti:
- l’acconto IRES garantirà alle casse dello Stato 16,9 miliardi;
- l’acconto IRAP 11,6 miliardi;
- le ritenute IRPEF dei lavoratori dipendenti del settore privato e quelle riferite ai lavoratori autonomi 12 miliardi di euro;
- gli acconti IRPEF 4,8 miliardi.
Allarme ingorgo fiscale
Ecco la stangata complessiva calcolata dalla CGIA di Mestre:
Nello specifico (in tutti i casi si è ipotizzato che il versamento dell’ultima rata della TARES avvenga a dicembre):
- COMMERCIANTE SENZA DIPENDENTI (ditta individuale) negozio mq 71 (categoria catastale C1) rendita catastale 1.672 euro, reddito 32.000 euro: tra novembre e dicembre pagherà 11.563 euro;
- ARTIGIANO CON 2 DIPENDENTI (ditta individuale) laboratorio mq 160 (cat. catastale C3), rendita catastale 513 euro, reddito di 40.000 euro: nel bimestre novembre-dicembre dovrà pagare 18.121 euro;
- SOCIETA’ DI PERSONE, 2 soci e 4 dipendenti di cui 1 donna, capannone mq 300 (cat. catastale D1), rendita catastale 3.000 euro, reddito di 80.000 euro: negli ultimi due mesi dell’anno dovrà pagare 32.359 euro;
- SOCIETA’ DI CAPITALI, Srl 2 soci lavoranti e 10 dipendenti di cui 4 donne, capannone mq 800 (cat. catastale D1), rendita catastale 5.617 euro, reddito di 90.000 euro: tra novembre e dicembre dovrà versare 54.561 euro.
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