Il risparmiatore ha tempo fino al 30 settembre per comunicare l’intenzione di esercitare l’opzione di affrancamento evitando così la tassazione delle rendite finanziarie al 26%. Ecco come fare
Conto alla rovescia per coloro che vogliono evitare la tassazione sulle rendite finanziarie al 26%. C’è tempo fino al 30 settembre infatti per comunicare l’intenzione di esercitare l’opzione di affrancamento applicando quindi la precedente aliquota al 20%.
Aumento tassazione rendite finanziarie
Dal primo luglio scorso è scattato l’aumento della tassazione sulle rendite finanziarie. Con il DL n.66 del 24 aprile 2014 la tassazione è passata dal 20 al 26%. La nuova tassazione pesa sugli interessi dei conti correnti, dei depositi a risparmio, ma anche sulla maggior parte degli strumenti finanziari:
- azioni,
- obbligazioni,
- fondi comuni,
- pronti contro termine.
E’ passata dall’11 all’11,50% l’aliquota su:
- fondi pensioni,
- PIP (Piani individuali pensionistici).
Infine sono rimasti soggetti all’aliquota del 12,5%:
- titoli di Stato italiani ed equiparati
- titoli di Stati stranieri, a condizione che siano inseriti nella White List.
Affrancamento
L’unica possibilità di sfuggire alla stangata della tassazione sulle rendite finanziarie si chiama affrancamento. In sostanza aderendo all’opzione di affrancamento il risparmiatore può usufruire della vecchia aliquota, con pagamento di imposta su capital gain sulle plusvalenze maturate entro il 30 giugno. E’ l’unica via d’uscita per evitare la tassazione al 26%.
Entro il 30 settembre il risparmiatore interessato deve comunicare alla banca o all’intermediario finanziario la volontà di esercitare l’opzione di affrancamento, che permette di sfruttare l’imposta sostitutiva del 20% per pagare al Fisco le imposte sulle plusvalenze maturate e non realizzate al 30 giugno scorso.
In pratica l’affrancamento consiste nella cessione fittizia del titolo che consente di pagare l’imposta sui capital gain di azioni, obbligazioni e derivati con l’aliquota al 20%. La cessione essendo fittizia consente comunque al risparmiatore di mantenere e portare avanti il proprio investimento.
Cosa fare per aderire all’affrancamento
In caso di risparmio amministrato il risparmiatore deve inviare entro il 30 settembre una comunicazione scritta al proprio intermediario finanziario. Se il risparmiatore ha nel proprio portafoglio più rapporti titoli dovrà indicare nella comunicazione all’intermediario finanziario per quale rapporto desidera chiedere l’opzione di affrancamento. A tutti i titoli contenuti in un rapporto sarà applicato lo stesso trattamento impositivo. Dopo aver effettuato la comunicazione alla banca sarà quest’ultima a occuparsi del versamento dell’imposta sostitutiva entro il 17 novembre.
In caso di regime dichiarativo invece, l’adesione all’opzione di affrancamento avviene in maniera diversa. In questo caso il risparmiatore deve versare l’imposta sostitutiva entro il 17 novembre e poi indicare la scelta dell’affrancamento nel modello Unico 2015.
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