4 temi caldi per i mercati: cosa succede oggi?

Violetta Silvestri

08/08/2023

08/08/2023 - 08:38

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I mercati oggi ripartono nell’incertezza, con 4 temi chiave da monitorare: dai dati macro deludenti della Cina alle attese per l’inflazione fino ad allerte banche e tasse a sorpresa, cosa succede?

4 temi caldi per i mercati: cosa succede oggi?

Mercati oggi concentrati su almeno 4 temi importanti, con le Borse asiatiche che stanno chiudendo una seduta piuttosto debole, mentre il dollaro è salito con gli investitori che hanno digerito i dati commerciali cinesi più deboli prima delle letture chiave dell’inflazione da Cina e Stati Uniti previste per la fine della settimana.

L’indice MSCI più ampio di azioni dell’Asia-Pacifico al di fuori del Giappone è ​​sceso dello 0,7%, dopo che le azioni statunitensi hanno chiuso la sessione precedente con lievi guadagni. L’indice ha perso il 2,9% finora questo mese.

L’Hang Seng di Hong Kong viaggia pesantemente in rosso e in Cina gli indici sono tutti sotto la parità dopo una seduta piuttosto oscillante.

Nel mirino degli investitori ci sono soprattutto dati macro importanti che riguardano specialmente Usa e Cina e che possono influenzare l’economia globale. Sotto osservazione resta anche il settore bancario, le mosse fiscali degli Stati europei, con l’Italia in primo piano questa volta, le aspettative sull’inflazione.

I temi caldi per i mercati di oggi sono almeno 4.

1. Tegola sul commercio della Cina

La Cina ha dichiarato martedì che le esportazioni sono diminuite del 14,5% a luglio rispetto a un anno fa, mentre le importazioni sono scese del 12,4% in dollari Usa. È peggio di quello che gli analisti si aspettavano.

Le esportazioni cinesi verso gli Stati Uniti sono crollate del 23,1% su base annua a luglio, mentre quelle verso l’Unione europea sono diminuite del 20,6%, ha mostrato l’analisi CNBC dei dati doganali. Le esportazioni verso l’Associazione delle nazioni del Sud-Est asiatico sono diminuite del 21,4%, secondo i dati. Le importazioni cinesi dalla Russia sono affondate dell′8,1% a luglio rispetto al 2022.

Quest’anno il rallentamento della crescita degli Stati Uniti e di altre grandi economie ha trascinato al ribasso le esportazioni cinesi. Nel frattempo, la domanda interna della Cina è rimasta fiacca.

2. Grande attesa per l’inflazione di Cina e Usa

Gli investitori globali attendono con impazienza le letture dell’inflazione dalla Cina mercoledì e dagli Stati Uniti giovedì, aspettandosi che mostrino forti differenze nel movimento dei prezzi nelle due maggiori economie mondiali.

Secondo un sondaggio di economisti Reuters, l’inflazione negli Stati Uniti è probabilmente leggermente accelerata a luglio al 3,3% annuo, mentre il tasso core è rimasto probabilmente invariato al 4,8%. ANZ prevede che l’indice cinese dei prezzi al consumo di luglio si attesterà a meno 0,4% su base annua.

L’inflazione in Cina è stata piuttosto bassa, ma ciò è dovuto al fatto che la crescita economica ha rallentato e non ha soddisfatto le aspettative. L’inflazione dovrebbe iniziare a salire quando salirà anche la crescita e prevediamo che ciò accada nella seconda metà”, ha affermato Wei Li, gestore del portafoglio multi-asset di BNP Paribas Asset Management.

La prospettiva di uno stimolo economico da parte del Governo centrale cinese per rinvigorire un’economia debole è ancora contemplata dagli investitori. Misure minori per aiutare i mercati immobiliari sono state varate nelle ultime due settimane, ma non è stato delineato alcuno stimolo di ampio respiro.

“In attesa di segnali minacciosi di deflazione, i mercati sono divisi tra l’oscurità economica e le speranze di uno stimolo clamoroso che è destinato a riaccendere la crescita della Cina”, hanno affermato gli economisti di Mizuho.

3. Banche Usa ancora in allarme?

Moody’s Investors Service ha abbassato i rating creditizi di 10 banche statunitensi di piccole e medie dimensioni e ha affermato che potrebbe declassare i principali istituti di credito tra cui US Bancorp, Bank of New York Mellon, State Street e Truist Financial come parte di una valutazione ampio sulle crescenti pressioni sul settore.

Costi di finanziamento più elevati, potenziali debolezze del capitale regolamentare e rischi crescenti legati ai prestiti immobiliari commerciali a fronte dell’indebolimento della domanda di spazi per uffici sono tra le tensioni che spingono alla revisione, ha affermato Moody’s in una serie di note lunedì scorso.

4. Tassa a sorpresa sulle banche in Italia

Il Governo italiano di Giorgia Meloni ha approvato una tassa a sorpresa sugli “extra utili” delle banche.

Il prelievo è stato inserito in un enorme pacchetto di misure che comprendono dalle licenze dei taxi agli investimenti esteri. La tassa potrebbe portare oltre 2 miliardi di euro nelle casse dello Stato, secondo Ansa newswire.

L’Italia ha concordato un “ritiro del 40% dai multimiliardari profitti extra delle banche” per il 2023, che è destinato a finanziare tagli alle tasse e sostegno ai mutui per i nuovi proprietari, ha detto il vice primo ministro Matteo Salvini in una conferenza stampa a Roma dove è apparso senza Meloni.

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