4 notizie che devi sapere per iniziare la giornata dei mercati

Violetta Silvestri

09/04/2024

09/04/2024 - 08:40

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Mercati oggi sotto pressione e i motivi sono almeno 4: le notizie imperdibili per monitorare azioni, obbligazioni, valute e materie prime nella giornata di Borsa appena iniziata.

4 notizie che devi sapere per iniziare la giornata dei mercati

Mercati oggi alle prese con almeno 4 notizie rilevanti su materie prime, banche centrali, tensioni commerciali e aspettative economiche sulle grandi potenze.

Tra gli eventi da sottolineare per questa sessione che volge alla chiusura in Asia, i prezzi dei metalli industriali hanno ampliato i loro guadagni con le aspettative di un rimbalzo del settore manifatturiero mondiale, mentre le azioni asiatiche hanno registrato un rialzo un po’ più cauto in vista dei dati sull’inflazione statunitense di questa settimana e di una riunione cruciale della Banca centrale europea.

In 4 punti, ecco cosa devi sapere per iniziare la giornata degli scambi nei listini mondiali oggi.

1. Boom dei metalli e delle materie prime

I futures sul rame di Shanghai sono saliti dell’1% al massimo di due anni e hanno guadagnato più del 10% in un mese. Lo zinco ha raggiunto il massimo degli ultimi cinque mesi a Shanghai, mentre lunedì l’alluminio ha registrato il massimo degli ultimi 22 mesi.

Anche il minerale di ferro, colpito dalla crisi immobiliare cinese, si è stabilizzato sopra i 100 dollari la tonnellata a Singapore. Anche i metalli preziosi hanno registrato un’impennata, con l’oro che si aggira appena sotto il massimo record di 2.353 dollari raggiunto lunedì. L’oro spot è aumentato di quasi il 14% quest’anno. Lunedì l’argento ha toccato il suo massimo dalla metà del 2021 e anche il platino è salito. Il greggio Brent è al di sotto dei picchi recenti, ma rimane sopra i 90 dollari al barile a 90,62 dollari.

La scorsa settimana, i dati hanno mostrato che il settore manifatturiero statunitense è cresciuto per la prima volta in un anno e mezzo. A marzo l’attività manifatturiera cinese è cresciuta per la prima volta in sei mesi. Il comparto visto in ripresa è la spinta maggiore per le materie prime, soprattutto per i metalli.

2. Tensione Usa-Cina

Il segretario al Tesoro americano Janet Yellen ha concluso i colloqui in Cina avvertendo che qualsiasi mossa volta a rafforzare la capacità militare della Russia potrebbe esporre le banche cinesi alle sanzioni statunitensi.

I commenti di Yellen sono arrivati ​​mentre l’organismo di vigilanza nucleare delle Nazioni Unite ha avvertito che domenica la centrale elettrica di Zaporizhzhia in Ucraina, occupata dalla Russia, è stata “abbastanza vicina” a un incidente nucleare dopo essere stata attaccata dai droni.

Per quanto riguarda la guerra commerciale tra le due potenze, il segretario al Tesoro americano ha anche dichiarato che non escluderà alcuna misura, comprese potenziali tariffe, sulle esportazioni di energia verde della Cina.

3. Rebus Fed

L’ex presidente della Federal Reserve Bank di St. Louis James Bullard si aspetta ancora tre tagli dei tassi di interesse statunitensi quest’anno mentre l’inflazione si sposta verso l’obiettivo della Fed e l’economia rimane resiliente.

Nel frattempo, gli investitori hanno aumentato le scommesse secondo cui due tagli dei tassi sono più probabili di tre quest’anno, in seguito al positivo rapporto sulle buste paga di marzo.

4. Bce e inflazione Usa in focus

Per i mercati azionari, obbligazionari e valutari globali, l’attenzione principale di questa settimana è sui dati dell’inflazione Usa previsti mercoledì e sulla riunione della Banca Centrale Europea giovedì.

Le aspettative per i tagli dei tassi statunitensi stanno evaporando e mentre a gennaio i mercati si aspettavano tagli per più di 150 punti base, ora gli investitori non sono sicuri nemmeno della metà di quella cifra.

L’inflazione complessiva annualizzata negli Stati Uniti è prevista in aumento al 3,4% a marzo dal 3,2% del mese precedente. I rendimenti a due anni statunitensi, che seguono le aspettative sui tassi di interesse a breve termine, sono i più alti dalla fine di novembre al 4,801%, mentre anche i rendimenti a dieci anni hanno raggiunto lunedì i massimi del 2024 al 4,46%.

Tuttavia, il dollaro ha faticato a seguire il rialzo dei tassi, con l’euro ch può ancora guadagnare in caso di una sorpresa aggressiva da parte della Bce e il rally delle valute legate alle materie prime.

Si prevede che la Bce mantenga i tassi di interesse, ma segnali il taglio dei tassi a giugno ampiamente scontato dai mercati.

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