Prodi, ospite a 1/2 h in più, contro la Manovra; per il politico scendere al 2% sarebbe stato il giusto compromesso, invece sono prevalsi gli insulti
Ex presidente del Consiglio e della Commissione Europea, Romano Prodi è stato oggi il protagonista del faccia a faccia con Lucia Annunziata.
La giornalista lo ha intervistato, nel corso della puntata di 1/2 h in più, in onda ogni domenica su Rai Tre alle 14.30.
Ospite della trasmissione anche Maurizio Landini, candidato alla segreteria generale della Cgil.
1/2 h in più. Prodi su Manovra: “sulla crescita previsioni non realistiche”
Gli scogli si possono superare col buon senso. Ne è certo l’ex premier Romano Prodi, intervenuto oggi pomeriggio a 1/2 h in più, il programma condotto da Lucia Annunziata.
L’ex presidente del Consiglio ha commentato la situazione politica attuale e gli scontri con l’Ue sulla Manovra del Governo Conte.
Secondo Prodi nessuna decisione di carattere definitivo verrà presa fino alle prossime elezioni europee, questo impasse però crea problemi all’economia, che ne sta risentendo.
Oltre all’Italia e all’Europa, ricorda il politico, il terzo protagonista resta il mercato.
“C’è uno spread che va su e giù, ci sono investitori esteri che sono diffidenti e fondi che lasciano il Paese. Bisognerebbe avere serenità e un po’ di saggezza per evitare altri incidenti.”
Il predicatore, così come si definisce, afferma che per risolvere i problemi del Paese bisogna stare alla scrivania e lavorare, fare i conti, e non affidandosi all’esasperazione. Poi si stupisce del fatto che, nonostante il governo goda di grandissima popolarità, i cittadini non comprano i titoli statali.
Sul rapporto deficit/Pil, Prodi era convintissimo che si sarebbe arrivati a un accordo al 2%. Tale valore poteva essere il giusto punto d’incontro tra Italia e Commissione europea. Invece, sono prevalse le dinamiche di politica interna e gli insulti.
Il 2.4%, secondo lui, è solo una provocazione perché, spiega: “accompagnata da previsioni irrealistiche di sviluppo e senza un piano di investimenti”. C’è ancora tempo anche per porre rimedio ed evitare la procedura d’infrazione, la soluzione potrebbe essere il ricorso a strumenti di sviluppo.
Qualche battuta anche sul centrosinistra e sulle Primarie.
“Io ho dato l’esempio, dando vita a una grande coalizione dei riformisti. E da lì che si deve ripartire. La ripresa dei democratici nell’Europa dell’Est viene dal fatto che là hanno governato per un po’ i populisti. E ora stanno cambiando idea.”
Prodi esclude un suo ritorno in politica e, per il momento, non ha deciso neanche se andare a votare in occasione delle Primarie del Pd, ma si lascia andare a qualche commento più cattivo:
“ vedo che si sanno i nomi delle primarie Pd ma non i programmi. Questo è un problema gravissimo. Bisogna dire quello che uno vuole, che Paese e che partito si ha in testa. Mi aspetto che finalmente si cominci a presentare le differenze che non sono di personalità ma di contenuto.”
© RIPRODUZIONE RISERVATA