Chi è il whistleblower? Guida alla nuova legge per chi denuncia abusi negli uffici

Simone Micocci

16/11/2017

16/11/2017 - 10:58

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Dopo tre anni di silenzi, la Camera dei Deputati approva la legge sul whistleblowing. Chi denuncia un illecito commesso da un collega o dall’impresa stessa sarà tutelato dalle autorità, vediamo in che modo.

Chi è il whistleblower? Guida alla nuova legge per chi denuncia abusi negli uffici

Approvata alla Camera dei Deputati la nuova legge sul whistleblower, una figura molto comune nelle società anglosassoni ma poco in Italia.

Adesso che la legge sul whistleblowing è stata approvata in Parlamento, però, ne sentiremo parlare più spesso. Ecco perché rispondere alla domanda chi è il whistleblower è molto importante per capire di cosa tratta la nuova legge che introduce delle tutele per chi denuncia dei comportamenti “poco regolari” dei propri colleghi o datori di lavoro.

Chi è il whistleblower?

Una parola difficile da pronunciare e quasi impossibile da tradurre vista la mancanza di un termine simile nel nostro dizionario (letteralmente sarebbe “il soffiatore di fischietto”): il whistleblower è quel dipendente che denuncia un illecito messo in atto nel proprio ufficio, ma con la garanzia della segretezza.

La denuncia infatti non potrà mai essere anonima, ma l’identità di chi segnala l’illecito dovrà restare segreta. La segretezza ha valore assoluto quando la denuncia viene presentata all’Anac e agli organi interni anticorruzione, processo civile e contabile. Discorso differente per i processi penali, nei quali l’identità del denunciante verrà svelata alla chiusura delle indagini preliminari, come d’altronde stabilito dal Codice.

Il whistleblower quindi è colui che pur denunciando un’irregolarità della propria azienda - sia privata che pubblica - è protetto dall’anonimato e quindi non deve temere per il suo futuro lavorativo. Chi denuncia un abuso inoltre non potrà subire ritorsioni, quali ad esempio un demansionamento o persino un licenziamento.

Infatti, qualora il datore di lavoro decida di licenziare il whistleblower, questo viene immediatamente reintegrato nel posto di lavoro. Nessuna misura di restrizione quindi potrà essere applicata nei confronti di chi denuncia un illecito sul posto di lavoro.

Vengono meno le norme sul segreto d’ufficio. La nuova legge, infatti, stabilisce che per garantire l’integrità delle amministrazioni - sia pubbliche che private - si possono rilevare anche le notizie coperte dall’obbligo di segreto d’ufficio, professionale, scientifico o industriale.

Ma attenzione perché per chi dichiara il falso, utilizzando la denuncia come strumento di calunnia o diffamazione, è previsto il licenziamento.

Cosa cambia per l’azienda?

L’azienda da parte sua è obbligata a dare immediata segnalazione all’organo di competenza di una denuncia di illecito ricevuta da un proprio dipendente, pena una sanzione elevata. Ma il dipendente può segnalare l’illecito anche rivolgendosi direttamente agli organi incaricati, come l’ANAC (Autorità nazionale anticorruzione), la Corte dei Conti o all’autorità giudiziaria.

Come abbiamo visto chi denuncia non potrà essere oggetto di alcuna ritorsione dell’azienda; per chi effettua discriminazioni sono previste delle sanzioni molto severe.

A tal proposito è bene segnalare che la nuova legge sul whistleblower inverte l’onere della prova. Non sarà chi denuncia, infatti, a dover presentare le prove di una discriminazione, ma l’azienda stessa dovrà dimostrare la propria estraneità ai fatti contestati.

Legge sul whistleblower: opinioni

La Camera dei Deputati ha approvato questa legge con 357 voti favorevoli - Partito Democratico e Movimento 5 Stelle su tutti - 15 astenuti e 46 contrari (Forza Italia).

È stato Raffaele Cantone - presidente dell’ANAC - uno dei principali promotori della legge, da lui definita come una “norma di civiltà”. Soddisfatte anche le associazioni Trasparency e Riparte il Futuro che hanno dato un importante contributo affinché la legge venisse approvata, dopo tre anni in cui è stata ferma in Parlamento.

In ambito politico, come abbiamo visto, la legge è stata voluta particolarmente dal Movimento 5 Stelle, il quale tre anni fa ha portato il ddl in Parlamento. “Abbiamo vinto” ha dichiarato Grillo, mentre gli stessi presidenti delle Camere - Laura Boldrini e Piero Grasso - si sono detti molto soddisfatti.

Contrari invece i forzisti, come Stefano Parisi, il quale teme che la legge sul whistleblower possa essere uno strumento che “incoraggia le vendette e le invidie sul posto di lavoro”.

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