Abolizione Voucher 2017, sono utilizzabili fino al 31 dicembre. Ecco le novità

Anna Maria D’Andrea

18/03/2017

Abolizione voucher 2017: sono utilizzabili fino al prossimo 31 dicembre. Ecco tutte le novità dopo l’entrata in vigore del Decreto Legge 25/2017.

Abolizione Voucher 2017, sono utilizzabili fino al 31 dicembre. Ecco le novità

Voucher 2017: abolizione, è questa la soluzione finale proposta dal Governo che è stata approvata dalla Commissione Lavoro per evitare il referendum sul Jobs Act. L’abolizione dei buoni lavoro Inps sarà ufficiale a partire dal 2018: le attuali regole, in attesa del voto in Parlamento, prevedono che potranno essere utilizzati fino al 31 dicembre 2017.

La riforma dei voucher 2017 è stato il tema più discusso negli scorsi giorni: prima la possibilità, esclusivamente per le famiglie, di utilizzarli per la retribuzione di piccoli lavori domestici, poi l’estensione anche alle imprese senza dipendenti e i nuovi limiti d’importo.

L’abolizione dei voucher nel 2018 è la scelta ultima che il Governo ha deciso di adottare; un passo indietro per evitare il referendum? Per molti si tratta proprio di questo; l’ennesima scelta sbagliata.

Le novità approvate dalla Commissione Lavoro della Camera comporteranno l’abrogazione degli articoli 48, 49 e 50 del Jobs Act: l’eliminazione dei voucher Inps sarà ufficiale soltanto dopo il voto al decreto che dovrà essere presentato dal Governo ma in ogni caso è previsto un periodo di transizione. I voucher già acquistati potranno essere utilizzati entro il 31 dicembre 2017. Cosa ne sarà del lavoro accessorio? Quali saranno le nuove regole per la retribuzione dei lavori per i quali sono stati, fino ad oggi, utilizzati i buoni lavoro Inps?

Ecco tutte le ultime novità sull’abrogazione dei voucher 2017, le proposte degli ultimi giorni e cosa ne sarà del lavoro accessorio.

Voucher 2017: abolizione definitiva, si potranno utilizzare fino al 31 dicembre. Ecco le novità

Approvato in Commissione Lavoro alla Camera il divieto assoluto di utilizzo dei voucher Inps: saranno abrogati, con l’eliminazione degli articoli 48,49 e 50 del Jobs Act nei quali è contenuta proprio la disciplina per l’utilizzo, i limiti di importo per committenti e datori di lavoro e le regole per la retribuzione del lavoro accessorio.

L’abolizione definitiva dei voucher, a partire dal 2018, sarà preceduta da un periodo transitorio: potranno utilizzarli i datori di lavoro che hanno già acquistato i buoni lavoro Inps, ma entro il termine ultimo del 31 dicembre 2017. Cosa ne sarà poi del lavoro accessorio e come saranno regolamentati e retribuiti i mini-jobs?

L’abolizione dei voucher è l’ultimo atto di una riforma richiesta a più voci: l’abuso dello strumento e la nuova regolamentazione, per il quale è - o meglio dire era - in programma un referendum per il prossimo 28 maggio, arriva ad una soluzione criticata già a più voci: Confindustria, Romano Prodi, una parte del PD.

Abolire i voucher Inps per molti non è la soluzione giusta, ma soltanto l’ennesimo gesto difensivo del Governo per evitare una nuova possibile batosta. Il referendum sul Jobs Act, dopo l’esito disastroso del referendum costituzionale, sarebbe diventato l’ennesimo banco di prova per un Esecutivo che appare, ogni giorno, sempre più sfiduciato.

Per l’abolizione definitiva dei voucher è previsto l’ultimo passaggio: l’emendamento approvato dalla Commissione Lavoro alla Camera dovrà confluire nel decreto che il Governo, nelle prossime ore, si prepara a presentare in Parlamento.

Quali sono state le proposte presentate nelle scorse settimane? Analizzare tutte le fasi della riforma dei voucher 2017 che hanno portato alla soluzione finale dell’abolizione dei buoni lavoro è utile per capire perché per molti sia stata soltanto la scelta di un Governo timoroso del referendum e dell’ennesima batosta degli italiani chiamati a dire la propria.

Vediamo di seguito tutte le fasi della riforma del Jobs Act e cosa ne sarà del lavoro accessorio dopo l’abolizione dei voucher Inps nel 2018.

Voucher 2017, le proposte della riforma: le alternative all’abolizione

Sulla riforma dei voucher Inps 2017 un nuovo cambio di rotta, con la scelta di abolirli definitivamente. Se la scorsa settimana lo stesso Poletti aveva annunciato che le nuove regole avrebbero fatto fare un salto indietro ai voucher, ripristinando le leggi in vigore agli albori dell’introduzione dei buoni lavoro, la proposta depositata in Commissione Lavoro alla Camera prevede tutt’altra cosa.

Quali erano, però, le altre proposte presentate prima che fosse ufficializzata la data del referendum sul Jobs Act proposto dalla Cgil?

Voucher Inps 2017 per le piccole imprese, ovvero quelle senza dipendenti, ma con un costo maggiore: 15 euro per ogni buono lavoro, rispetto al costo ordinario previsto di 10 euro. Ammessi soltanto per retribuire particolari categorie di lavoratori: studenti, pensionati, disabili, extracomunitari con permesso di soggiorno e disoccupati più di 6 mesi.

Le stesse regole e limiti anche per gli studi professionali. Per la retribuzione di lavoro agricolo stagionale, la proposta stabiliva che i voucher sarebbero potuti essere utilizzati soltanto per pagare pensionati o studenti universitari di età inferiore ai 25 anni mentre all’interno della PA soltanto per lavori di emergenza, ovvero in caso di calamità o eventi naturali improvvisi, o di solidarietà.

Nuove regole e soprattutto a maggiori limiti nel loro utilizzo. In sostanza, la maggior parte delle imprese e i datori di lavoro che fino ad oggi hanno utilizzato i voucher ne avrebbero dovuto necessariamente fare a meno.

Nuovi limiti anche per i lavoratori, con tetto di retribuzione annua mediante voucher di 5.000 euro e di 2.000 euro da un singolo datore di lavoro. Nonostante lo strumento introdotto con il Jobs Act per retribuire i lavori occasionali sia stato utile per arginare il lavoro nero, i numeri parlano di un abuso costante che ha portato come diretta conseguenza al calo dei contratti stabili.

Voucher 2017: regole della fase transitoria prima dell’abolizione nel 2018

Con il Jobs Act, così come è attualmente in vigore e fino al 31 dicembre 2017, ovvero fino alla data in cui sarà disposta l’abolizione definitiva dei voucher, è previsto che ogni lavoratore non possa superare, annualmente, 7 mila euro di compenso tramite buoni lavoro Inps; per il momento si tratterà delle stesse regole che dovranno essere rispettate nella fase transitoria.

La discussione su regole e limiti per l’utilizzo dei voucher Inps è una storia che va avanti dal 2008, quando con il Governo Prodi viene previsto il limite economico di 5 mila euro annui a lavoratore per ogni singolo committente.

La prima restrizione arriva con il Governo tecnico Monti, che porta a 5 mila euro il tetto annuo nei confronti, però, di tutti i committenti. La vera liberalizzazione arriva nel 2015 quando, con il discusso Jobs Act, il limite viene innalzato a 7 mila euro a lavoratore e a 2 mila euro per il datore di lavoro.

L’iniziale proposta di riforma chiedeva proprio di tornare ai 5 mila euro di limite annuo di retribuzione con voucher, sia per le aziende che per le famiglie. Per singolo committente limite di 2 mila euro all’anno di retribuzione per i lavoratori.

La sanzione proposta per le imprese, in caso di violazione delle regole e di abuso dei voucher sarebbe stato l’obbligo di assunzione del lavoratore con contratto a tempo indeterminato.

La realtà è che tutte le riforme proposte, alcune delle quali apprezzabili, sono state sostituite dalla scelta, del tutto discutibile, di abolire i voucher definitivamente nel 2017. Ora si dovrà però pensare a nuove modalità per retribuire il lavoro accessorio: di certo i lavori non inquadrabili nelle tradizionali tipologie di contratto subordinato non spariranno con il colpo di spugna deciso dal Governo per evitare il referendum sul Jobs Act.

Il 2017 sarà l’anno dell’addio alla liberalizzazione dei voucher ma, per le nuove regole che interesseranno lavoratori e datori di lavoro, bisognerà attendere: dopo l’abolizione e l’addio definitivo ai voucher dovrà essere studiato un nuovo strumento per retribuire il lavoro accessorio, per evitare che torni a crescere la piaga del lavoro nero.

Accesso completo a tutti gli articoli di Money.it

A partire da
€ 9.90 al mese

Abbonati ora

Iscriviti a Money.it