Statali, visite fiscali decise da un algoritmo INPS, ecco come funziona

Flavia Provenzani

28/03/2017

28/03/2022 - 14:24

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Statali, a decidere sulle visite fiscali sarà un algoritmo dell’Inps, messo a punto in vista dell’avvio del nuovo Polo Unico dal 1° settembre 2017. Ecco come funziona.

Statali, visite fiscali decise da un algoritmo INPS, ecco come funziona

Statali, visite fiscali di competenza dell’Inps a partire dal 1° settembre 2017 che, stando alle novità delle ultime ore, avrebbe messo a punto un algoritmo in grado di scovare gli assenteisti verso i quali concentrare i controlli per malattia.

In caso di assenza dal lavoro per malattia, infatti, l’algoritmo Inps stabilirà quali saranno i dipendenti statali verso cui indirizzare i controlli e le visite fiscali: una vera e propria stretta all’assenteismo e alle false assenze per malattia che, da settembre, promette di porre fine ad una delle cause dell’inefficienza della Pubblica Amministrazione.

Come funziona l’algoritmo Inps? Per sapere di più bisognerà attendere domani, quando verrà presentato il nuovo Polo Unico per le visite fiscali che, a partire da settembre 2017, avrà il compito di gestire i controlli in caso di malattia sia dei dipendenti del privato che del pubblico.

Alcune voci sulle novità sono state tuttavia già annunciate. Vediamo di seguito quali saranno i criteri in base ai quali l’algoritmo dell’Inps stabilirà quali sono i dipendenti statali verso cui indirizzare le visite fiscali d’ufficio.

Oltre che sul rinnovo contratto statali, il governo è impegnato nella riforma della pubblica amministrazione. Il Testo Unico sul pubblico impiego infatti introdurrà numerose novità per i dipendenti statali, tra cui l’addio al posto fisso e agli scatti di anzianità sostituiti con un sistema di valutazione che determinerà gli aumenti retributivi.

Inoltre a partire dal 1 gennaio 2017 non sarà possibile stipulare contratti di co.co.co. anche per i dipendenti pubblici.

L’idea sarebbe quindi di attendere ancora un anno prima di rinnovare il contratto del pubblico impiego in modo da concentrare tutti gli sforzi sulla riforma della PA e di risolvere momentaneamente la situazione dello sblocco contratti PA con un accordo ponte, che risolverebbe anche il problema delle risorse che sono state stanziate per i dipendenti pubblici nella legge di Stabilità per il 2016 pari a 300 milioni di euro ma che appaiono insufficienti.

Storia lunga, quella dei contratti congelati dei dipendenti pubblici. Dopo decenni in cui il settore è stato foriero di clientelismi grazie alle assunzioni di massa, i governi che si sono succeduti dal 2008 in poi hanno dovuto cambiare rotta - complice l’esplosione del debito pubblico - e chiedere ai circa 3 milioni di addetti coinvolti di tirare la cinghia. Proprio nel 2009, infatti, è stato l’ex ministro dell’economia Giulio Tremonti a congelare gli stipendi pubblici: una mossa certo non indolore (soprattutto dal punto di vista del consenso elettorale) ma inevitabile, soprattutto se consideriamo che ogni punto percentuale di aumento salariale vale circa un miliardo di euro l’anno. Uno strumento sicuramente facile da adottare, al quale non aveva saputo rinunciare neanche l’esecutivo dei tecnici guidato dall’ex premier Mario Monti, che aveva disposto una proroga del blocco fino al 2014. Successivamente, neanche l’arrivo di un governo di larghe intese era riuscito a cambiare marcia confermando, con l’ultima legge di Stabilità, non solo lo stop alle retribuzioni, ma anche al turnover.

Statali, visite fiscali decise da un algoritmo Inps. Ecco come funziona

Sarà il programma Savio a decidere quando l’Inps dovrà effettuare le visite fiscali per i dipendenti statali. L’algoritmo anti-assenteisti entrerà in attivo insieme al nuovo Polo Unico Inps a partire dal 1° settembre 2017 e la morsa sarà stringente nei confronti dei cosiddetti furbetti del weekend.

Se al momento restano invariati orari e regole delle visite fiscali per i dipendenti pubblici, a partire da venerdì scatterà quella che in molti hanno già definito come la lotta ai “fannulloni” della Pubblica Amministrazione.

L’algoritmo Inps permetterà, grazie al controllo dei dati inseriti in un database, di stabilire se il profilo del dipendente statale assente per malattia sia o meno compatibile con quello dell’“assenteista tipo”: malato di venerdì o di lunedì, a ridosso di giorni feriali e in periodi di grandi carichi di lavoro.

Si tratta di “un algoritmo in grado di elaborare degli indici di rischio sui lavoratori che si assentano per malattia, ma malati non sono”, così come anticipato da Il Messaggero.

In tali casi verranno predisposte le visite fiscali d’ufficio da parte dell’Inps: per i dipendenti statali si tratta di una delle maggiori novità che arriverà dal 1° settembre 2017 assieme al Polo Unico.

Mentre ancora oggi e fino alla fine del mese era il dirigente della PA di riferimento a chiedere il controllo al medico fiscale, a partire da settembre l’Inps potrà procedere autonomamente alle visite fiscali, il tutto però entro un determinato tetto di spesa.

Ed è proprio al fine di razionalizzare le risorse messe a disposizione del nuovo Polo Unico Inps che Savio, il software e l’algoritmo attivi dal 1° settembre 2017, dovranno scovare i dipendenti fannulloni dello Stato.

Visite fiscali dipendenti pubblici: in attesa dei nuovi orari per gli statali

Il Polo Unico Inps gestirà a partire dal 1° settembre 2017 le visite fiscali sia dei dipendenti pubblici che dei dipendenti del settore privato.

In vista dell’avvio della novità attesa soprattutto dai dipendenti del pubblico impiego, ancora oggi non sono stati resi noti i nuovi orari delle visite fiscali, che attualmente prevedono l’obbligo di reperibilità 7 ore al giorno per gli statali, solo 4 per il settore privato.

Come noto, infatti, la riforma della Pubblica Amministrazione ha previsto che dal 1° settembre 2017 gli orari saranno gli stessi per tutti, ma non sono stati ancora stabiliti con precisione.

Probabilmente la durata delle fasce di reperibilità non sarà ridotta, quindi è molto difficile che gli orari delle visite fiscali 2017 saranno quelli utilizzati oggi per il privato.

È più probabile che anche per questi saranno utilizzate le fasce di reperibilità previste per gli statali; ma per averne la certezza dovremo attendere nuove comunicazioni da parte dell’Inps quando si sarà ormai dotato non soltanto del nuovo Polo Unico ma anchel’uto algoritmo contro gli assenteisti.

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