Contratti statali: addio ai co.co.co. Ci sarà la stabilizzazione dei precari?

Chiara Troncarelli

6 Settembre 2016 - 10:02

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Contratti statali si cambia: addio ai contratti co.co.co. anche per i dipendenti pubblici. Tutte le novità sulle collaborazioni nella PA introdotte dalla Riforma del Lavoro.

Contratti statali: addio ai co.co.co. Ci sarà la stabilizzazione dei precari?

Anche gli statali dovranno dire addio al contratto di collaborazione co.co.co.

Come già accade per tutti i dipendenti privati non sarà più possibile stipulare contratti di collaborazione all’interno della Pubblica Amministrazione.

Cosa cambia per gli statali con l’abolizione di co.co.co nella pubblica amministrazione?

Vediamo di seguito come cambia la Pubblica amministrazione con l’abolizione dei contratto di collaborazione co.co.co..

Contratti statali: addio ai contratti co.co.co.

Non è certo una novità che il Jobs Act, la Riforma del Lavoro voluta dal Governo Renzi, abbia stabilito l’abolizione delle collaborazioni regolate con contratti co.co.co. che di fatto non potranno più essere utilizzate per regolare nuovi rapporti contrattuali tra datori di lavoro e lavoratori privati.

Il Jobs Act infatti, tra le tante novità che ha introdotto nel mondo del lavoro, ha previsto il riordino delle varie forme di contratto vigenti nel nostro ordinamento.

Ma lo stop ai co.co.co. non riguarderà solo i lavoratori privati, come spesso accade, ma coinvolgerà anche il pubblico impiego.

Per tutti i dipendenti pubblici infatti non sarà più possibile ricorrere ai co.co.co nella Pubblica Amministrazione a partie dal 1 gennaio 2017.

L’abolizione dei contratti co.co.co. arriverà quindi con un anno di ritardo rispetto al settore privato,dove l’abolizione dei co.co.co. è avvenuta dal 1 gennaio 2016, ma già si possono ipotizzare grandi difficoltà attuative e mobilitazioni dei precari della PA.

La situazione che si prospetta infatti è tutt’altro che rosea, considerando che al momento sono circa 40 mila i contratti di collaborazione attivi nel pubblico impiego e come denuncia la Cgil, la situazione potrebbe diventare esplosiva.

Nella Pubblica Amministrazione infatti non è possibile trasformare un contratto co.co.co in scadenza in un contratto a tutele crescenti senza ricorrere a un concorso pubblico.

Cosa succede quindi alla scadenza del contratto di co.co.co. per i dipendenti pubblici?

Il ministro della PA Marianna Madia aveva già annunciato nel 2015 l’abolizione dei contratti di co.co.co. nel pubblico impiego a partire dal gennaio 2017.

Secondo il ministro infatti anche nella Pubblica Amministrazione è assolutamente necessario creare una situazione più lineare che metta fine al precariato.

Ma è chiaro che occorere trovare una soluzione: i contratti di collaborazione infatti sono una tipologia molto utilizzata nelle università e nel mondo accademico, nella scuola e nella ricerca ma anche nella sanità.

Le nuove norme che confluiranno nel testo unico sul pubblico impiego dovrebbero arrivare a febbraio, ma finchè non entreranno in vigore il problema degli statali precari resta.

La stabilizzazione dei precari infatti è solo uno dei nodi da sciogliere per il Governo Renzi: ad oggi infatti non è ancora stato rinnovato il contratto nazionale e sono già passati ben 7 anni dall’ultimo aumento delle retribuzioni.

Una soluzione potrebbe essere quella suggerita dalla Cgil: come è avvenuto per i collaboratori co.co.co. dell’Inail si potrebbero trasformare le collaborazioni in contratti a tempo determinato, in attesa della tanto agognata stabilizzazione con un concorso pubblico.

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