Contratti statali: rinnovo vicino? Le ultime news sulla Riforma Pa

Chiara Troncarelli

22 Luglio 2016 - 10:16

condividi

Contratti statali: si avvicina lo sblocco dei contratti degli statali. Ecco Le ultime notizie sulla riforma della pubblica amministrazione.

Contratti statali: rinnovo vicino? Le ultime news sulla Riforma Pa

Contratti statali: rinnovo vicino? Sembrerebbe proprio di sì. Lo sblocco dei contratti degli statali non è più un’utopia stando alle parole del ministro della PA Marianna Madia.

Dopo ben sette anni di blocco contrattuale il ministro della PA Marianna Madia ha convocato i sindacati per dare avvio alla trattativa di rinnovo contrattuale del pubblico impiego.

L’appuntamento è fissato al 26 luglio 2016 e i sindacati non nascondono la loro soddisfazione per questa convocazione ottenuta dopo lunghissime mobilitazioni nazionali che hanno coinvolto i lavoratori della pubblica amministrazione per ottenere il rinnovo dei contratti.

Nel comunicato stampa congiunto i segretari generali di Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Fpl e Uil-Pa hanno subito risposto alla convocazione del ministro Marianna Madia:

Non perdiamo altro tempo: iniziamo subito a discutere di contratto, di risorse e di innovazione. Ci auguriamo sia una riunione concreta quella in programma il 26 luglio che delinei gli indirizzi della contrattazione e che affronti da subito il nodo delle risorse disponibili per i rinnovi. Vogliamo contratti rispettosi di un diritto di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori e che servano a riprogettare i servizi a cittadini e imprese. Dopo anni di attesa bisogna partire col piede giusto: servono risorse adeguate e una stagione di vera innovazione organizzativa e professionale

Contratti Pubblica Amministrazione: aumentano gli stipendi dei dipendenti pubblici?

Le risorse per rinnovare il contratto degli statali ci sono e in base alla legge di Stabilità per il 2016 sono pari a 300 milioni di euro.

Resta da decidere come impiegare queste risorse e soprattutto capire se i sindacati e il ministro Madia raggiungeranno un accordo sul rinnovo contrattuale del pubblico impiego.

Ai primi di giungo infatti l’orientamento del ministro della Pa era di prevedere gli aumenti dei minimi retributivi solo per i lavoratori del pubblico impiego a basso reddito che non superano i 26 mila euro lordi annui.

Questa soluzione è inaccettabile per i sindacati perchè significherebbe uno sblocco dei contratti degli statali a costo zero con aumenti di stipendio solo ai dipendenti statali che hanno appunto un reddito basso o addirittura secondo una distribuzione degli aumenti basata sul merito professionale.

Riforma Pubblica Amministrazione: quale sono i nuovi comparti?

Oltre allo sblocco dei contratti degli statali che permetterà anche di determinare l’aumento degli stipendi dei dipendenti pubblici, la Riforma della Pubblica Amministrazione prevede anche la riforma dei comparti.

E’ stato infatti firmato definitivamente il contratto nazionale collettivo quadro per la creazione dei nuovi comparti ed aree di contrattazione della Pubblica Amministrazione.

Il nuovo contratto firmato all’Aran prevede 4 comparti anzichè 11 e comporta l’aggregazione dei dipendenti pubblici e dei dirigenti in 4 aree: Funzioni Centrali, Funzioni Locali, Istruzione e ricerca, Sanità.

Ecco come sono ridistribuiti i lavoratori del pubblico impiego in base ai 4 nuovi comparti:

  • Funzioni Centrali sarà composto da ministeriali e dei dipendenti degli EPNE, dai dipendenti e dei dirigenti delle Agenzie fiscali;
  • Funzioni Locali farà parte di questo comparto il personale dirigente tecnico, professionale e amministrativo delle amministrazioni del comparto Sanità, i segretari comunali e provinciali a seguito della legge di riforma della Pa, diventando di fatto dirigenti apicali degli enti locali;
  • Sanità: sarà composta dai dirigenti medici, veterinari e sanitari delle amministrazioni del comparto Sanità, esclusi i dirigenti PTA che confluiscono nell’area Funzioni Locali insieme ai dirigenti delle professioni sanitarie;
  • Istruzione comprenderà i lavoratori della scuola, dell’Università e AFAM e della Ricerca.

Iscriviti a Money.it