Vaccino obbligatorio anche in Italia? Il governo pensa di introdurlo per tutti i lavoratori

Stefano Rizzuti

03/12/2021

02/12/2022 - 11:01

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Dopo l’Austria e la Germania anche l’Italia inizia a pensare all’introduzione dell’obbligo vaccinale contro il Covid: il governo Draghi ipotizza di estendere l’obbligatorietà a tutti i lavoratori.

Vaccino obbligatorio anche in Italia? Il governo pensa di introdurlo per tutti i lavoratori

La prima era stata l’Austria. Poi è stata seguita dalla Grecia e presto anche dalla Germania. Il vaccino obbligatorio contro il Covid-19 prende piede in Europa e anche l’Italia è così portata ad aprire una riflessione sul tema.

L’invito della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, che suggerisce di considerare anche l’obbligo vaccinale porterà sempre più governi a chiedersi se seguire l’esempio dato, per ultima, anche dalla cancelliera tedesca uscente Angela Merkel.

L’Italia potrebbe iniziare a valutare l’obbligo vaccinale nel pieno della campagna per la terza dose. Ogni decisione, anticipa la Repubblica, verrà presa in base all’andamento dell’indice Rt nei prossimi 40 giorni. Poi l’ipotesi allo studio è quella di introdurre l’obbligo di vaccino per tutti i lavoratori.

Il vaccino obbligatorio in Europa

In Austria l’obbligo è stato già annunciato e scatterà da febbraio: per chi non si vaccinerà sono previsti 3.600 euro di multa che possono essere raddoppiati in caso d’inottemperanza, stando a quanto riportato nella bozza del disegno di legge sui vaccini obbligatori.

In Grecia l’obbligo partirà dal 16 gennaio e riguarderà solamente gli over 60, almeno in questo primo momento. Per chi deciderà di non vaccinarsi sarà prevista una multa mensile di 100 euro: i fondi raccolti attraverso queste sanzioni andranno agli ospedali greci.

L’ipotesi obbligo vaccinale in Italia

Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, finora ha sempre considerato l’obbligo vaccinale come una soluzione estrema. Per ora non l’ha considerata anche a causa dei problemi non di natura giuridica ma tecnici e soprattutto politici.

Per introdurre l’obbligo servirebbe una legge e in Parlamento non è così scontato che abbia l’appoggio della maggioranza. Tanto più in un periodo in cui le tensioni sono già molto alte con l’elezione del presidente della Repubblica prevista a inizio 2022.

Per il momento Draghi preferisce aspettare, confortato anche dall’alta percentuale di vaccinati: quasi l’85% degli over 12. Bisogna, però, accelerare sulle terze dosi e convincere i no vax a ricevere la prima somministrazione.

Vaccini, sulla base di cosa si deciderà per l’obbligo

L’obbligo scatterebbe solo come soluzione estrema. La decisione del governo potrebbe basarsi sull’andamento dell’indice Rt, in questo momento anche in crescita e a livelli preoccupanti. Se dovesse rimanere superiore a 1,2 - come avviene attualmente - nel giro di un mese raggiungeremmo i 200mila nuovi contagi a settimana. Troppi per il governo.

L’obiettivo è scendere intorno al valore di 1 o pochissimo di più per evitare una pressione eccessiva sulle strutture sanitarie. In più il governo non nasconde i timori legati al Natale tra festeggiamenti e assembramenti praticamente inevitabili.

Come sarà l’obbligo vaccinale: estensione a tutti i lavoratori?

A giudizio di Palazzo Chigi non bastano le multe per convincere i no vax. Né si può pensare a un trattamento sanitario obbligatorio. Si punta quindi su una categoria specifica, quella dei lavoratori. L’obbligo, d’altronde, è già stato introdotto mesi fa per medici e operatori sanitari, senza particolari controindicazioni.

Dal 15 dicembre verrà esteso al personale scolastico e alle forze dell’ordine. Si potrebbe quindi arrivare a tutti i lavoratori. Con la possibilità di allontanare, da parte delle aziende, i dipendenti non vaccinati in quanto ritenuti non idonei al lavoro e pertanto licenziabili.

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