USA e 5G: la sfida a Huawei è bipartisan

Violetta Silvestri

15 Febbraio 2020 - 12:01

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USA e 5G: continua la sfida al colosso cinese Huawei. L’azienda asiatica è diventata un nemico bipartisan, combattutto in modo determinato da repubblicani e democratici. Ecco perché il 5G unisce Trump e Pelosy.

USA e 5G: la sfida a Huawei è bipartisan

Nella battaglia USA per il 5G c’è un nemico che unisce repubblicani e democratici: Huawei. La multinazionale cinese ha acceso una vera e propria battaglia sul tema della sicurezza nazionale che nemmeno la tregua della guerra commerciale ha saputo smorzare.

Anzi, i toni si sono inaspriti proprio in questi giorni, dopo la notizia dell’accusa di criminalità organizzata contro il colosso tecnologico asiatico da parte del procuratore federale di Brooklyn. L’azienda e le sue succursali avrebbero operato illegalmente, rubando segreti commerciali e proprietà intellettuali di imprese statunitensi.

La novità non ha fatto altro che aumentare la posizione degli USA contro la Cina sul delicato tema della sicurezza informatica e digitale. Contro il dominio di Pechino nello sviluppo del 5G, l’allarme è unanime e, in questo momento, forse è uno dei pochi argomenti che unisce democratici e repubblicani statunitensi.

A testimonianza della sfida bipartisan degli USA contro il 5G targato Huawei ci sono le ultime dichiarazioni di Nancy Pelosi.

USA e 5G: contro Huawei Trump e Pelosi alleati

Nancy Pelosi e Donald Trump non sono mai stati così vicini. Se, infatti, il Presidente USA e la speaker della Camera Nancy Pelosi non nascondo la profonda rivalità politica a livello nazionale, per quanto riguarda il pericolo cinese sembrano sulla stessa linea.

Nancy Pelosi venerdì ha avvertito le nazioni di non fare affari con il colosso delle telecomunicazioni Huawei e ha invitato altre nazioni a lavorare con gli Stati Uniti per sviluppare le reti 5G.

Dure ed esplicite sono state le sue parole sul tema a margine della Conferenza della sicurezza a Monaco:

“Questa è la forma più insidiosa di aggressione, avere un sistema di comunicazione, il 5G, dominato da un governo autocratico che non condivide i nostri valori.”

La questione della guerra aperta a Huawei chiama in causa la stessa potenza rivale cinese, additata dalla combattiva speaker democratica come una nazione contraria ai diritti umani e ai valori democratici. Pieno accordo, quindi, con la visione altrettanto severa di Trump.

L’amministrazione repubblicana, infatti, sta lavorando per isolare Huawei e per impedire soprattutto ai membri del gruppo di condivisione dell’intelligence - Stati Uniti, Regno Unito, Canada, Australia e Nuova Zelanda - di collaborare con Huawei.

Nancy Pelosi, proprio come già fatto dall’inquilino della Casa Bianca, ha voluto lanciare un avvertimento a tutti gli Stati attratti dal 5G cinese:

“Ho seguito la Cina per 30 anni nel commercio, nella proprietà intellettuale e nel resto, lo dico in modo inequivocabile, senza alcuna esitazione: state molto attenti ….per non finire con una società come la Cina o un un’economia come la Cina, che non è improntata sulla libera impresa.”

Il timore per ingerenze nella sicurezza nazionale è reale secondo la convinzione unanime e bipartisan USA. Per questo gli sforzi statunitensi adesso sono tutti concentrati verso la reazione di una stretta collaborazione internazionale per sviluppare il 5G in concorrenza a Huawei.

Il primo Paese ad essere stato avvisato è stato il Regno Unito, che aveva annunciato la volontà di sviluppare una rete di comunicazione all’avanguardia proprio con investimenti sul territorio nazionale del colosso cinese.

La guerra USA per il 5G, quindi, appare decisa più che mai. Huawei sta diventando un nemico cruciale per democratici e repubblicani.

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