No, se l’economia tornerà a crescere e se le banche centrali interverranno in aiuto dei governi.
A metà agosto e fino ai primi giorni di settembre, i rendimenti dei bond a lungo termine sono saliti a livello globale, alimentando i timori sulla capacità dei governi di finanziare i propri deficit. Certo, le politiche fiscali più prudenti in Europa potrebbero fermare questo «circolo vizioso» nel 2026, ma ci sono pochi motivi per credere che la Francia e gli Stati Uniti saranno così fortunati da ridurre i loro deficit.
I rendimenti dei titoli di Stato a lungo termine sono in costante aumento su entrambe le sponde dell’Atlantico negli ultimi anni e solo recentemente il tasso 10y dei Treasury è sceso al 4,08%, dopo essere stato al 4,35% a metà agosto (vedi grafico Bloomberg qui sotto). Se inizialmente questo fenomeno era guidato dai rialzi dei tassi delle banche centrali che spingevano al rialzo i rendimenti reali, negli ultimi 12 mesi i rendimenti obbligazionari hanno continuato a salire, anche se le banche centrali hanno iniziato a ridurre i tassi.Infatti, in agosto i Treasury USA a 30 anni hanno raggiunto un picco del 4,99%, mentre i Gilt del Regno Unito a 30 anni sono saliti al 5,69%, il livello più alto dal 1998.
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