Regno Unito: ora è molto più probabile una hard Brexit

Marco Ciotola

7 Giugno 2019 - 23:02

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Ufficializzate le dimissioni di Theresa May da capo dei Tories, in questo momento l’eventualità di una hard brexit è più credibile di un’uscita con accordo. I dettagli

Regno Unito: ora è molto più probabile una hard Brexit

Una hard Brexit? Ad oggi è molto più probabile di un’uscita della Gran Bretagna previ accordi commerciali con l’Unione europea.

Lo sostengono in molti, in particolare Martin Gilbert, presidente di Aberdeen Standard Investments, grossa società di investimenti e importante realtà finanziaria britannica. L’eventualità - nota Gilbert - diventa sempre più concreta col passare del tempo.

Il primo ministro britannico, Theresa May, ha dato esecutività alle sue dimissioni da leader del partito conservatore oggi pomeriggio, e lascerà anche l’incarico di premier solo quando il suo successore avrà ottenuto la fiducia dal parlamento UK, non prima di luglio.

La sua uscita formale è arrivata con una lettera indirizzata al Comitato 1922, che coordina e si occupa dell’organizzazione amministrativa del Partito conservatore, e che in tutta risposta ha chiesto agli aspiranti successori di presentare la loro candidatura entro il pomeriggio di lunedì 10 giugno.

Ma ci sono grosse probabilità che il prossimo primo ministro sia un “antieuropeista della prima ora”, con le figure maggiormente citate che al momento rispondono ai nomi di Boris Johnson, Michael Gove e Dominic Raab, tutti ferventi sostenitori di un ’no deal’.

La circostanza fa crescere l’ipotesi di una Gran Bretagna disposta a lasciare l’Ue mantenendo nettamente le distanze dal blocco su tutti fronti, specie per quanto riguarda logiche di natura commerciale.

Regno Unito: c’è il 60% di probabilità di una hard Brexit

Un’uscita britannica priva di accordi commerciali con l’Ue è una prospettiva sempre più vicina secondo Martin Gilbert, presidente di Aberdeen Standard Investments; una prospettiva dovuta a diversi sviluppi recenti tra cui le dimissioni del primo ministro Theresa May, annunciate il mese scorso.

A questo va aggiunto - argomenta Gilbert - un Parlamento europeo sempre più frammentato, tanto da far sembrare che ci sia sempre meno spazio per rinegoziare un’intesa. Ad oggi c’è un 60% di probabilità di una hard Brexit, percentuale che solo poco meno di un mese fa - prima delle dimissioni della May - segnava il 25%.

“Non penso ci siano più troppe opzioni ora, dopo i risultati delle elezioni europee. A meno che non riescano a negoziare i termini del backstop irlandese, penso che le possibilità di una hard Brexit siano significative”,

ha spiegato Gilbert alla CNBC.

Il cosiddetto backstop si riferisce a un negoziato che potrebbe garantire accordi predisposti alla costruzione di un confine «morbido» tra Irlanda del Nord e Repubblica d’Irlanda dopo il ’leave’, indipendentemente da come si svilupperanno i futuri colloqui commerciali tra l’Ue e l’UK.

Proprio il backstop è una delle ragioni principali per cui i legislatori britannici hanno respinto l’accordo della May, con i pro-Brexit convinti che avrebbe vincolato il Regno Unito a troppe normative europee, vanificando di fatto la volontà espressa dal popolo britannico in occasione del referendum del 2016.

Intanto Bruxelles ha ribadito più volte la mancanza di una disponibilità a rinegoziare l’accordo; una chiusura che per Gilbert diventa ancora più netta dopo la disfatta dei principali partiti centristi alle elezioni europee dello scorso 26 maggio.

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