Il calendario delle trimestrali delle banche italiane e le previsioni su utili, ricavi, NII di Intesa, UniCredit, MPS, Banco BPM. I rumor e novità sulle OPS.
Manca solo un giorno all’inizio ufficiale della stagione delle trimestrali delle grandi banche italiane, scambiate sul Ftse Mib di Piazza Affari, la maggior parte delle quali alle prese con grandi partite di risiko bancario destinate a rivoluzione il mondo dell’alta finanza italiana.
Non solo i numeri relativi agli utili, ai ricavi e soprattutto a quella voce di bilancio tanto condizionata dal trend dei tassi della BCE - ergo NII, Net Interest Income, margine netto di interesse - ma anche le dichiarazioni che gli istituti rilasceranno sui dossier di Borsa che li vedono nelle vesti di predatori o prede - si confermeranno tra i market mover più cruciali della Borsa di Milano.
Gli investitori attendono al varco soprattutto la carrellata di annunci - relativi anche a eventuali novità sui dividendi e sui piani di buyback - che arriveranno per la precisione da quattro degli istituti di credito grandi protagonisti, delle operazioni di M&A (mergers and acquisitions, fusioni e acquisizioni), che sono state lanciate a Piazza Affari: ovvero da UniCredit, Banco BPM, MPS-Monte dei Paschi di Siena, Mediobanca.
Occhio dunque alle date da cerchiare in rosso nel calendario della stagione delle trimestrali e alle previsioni che gli analisti hanno stilato sui risultati di bilancio.
I fari saranno puntati, ovviamente, anche su Intesa SanPaolo, la banca numero uno in Italia guidata dall’AD Carlo Messina, destinata, per motivi di Antitrust, a continuare a ballare da sola, così come su BPER e la Banca Popolare di Sondrio, anch’esse pedine indiscusse del risiko bancario.
Un particolare focus, oltre che sul tema M&A, verrà dato inoltre alle strategie che i vertici annunceranno per continuare a crescere in termini di redditività anche in un contesto decisamente meno favorevole, caratterizzato dalla raffica di notizie ancora poco chiare relative ai dazi di Donald Trump e da una BCE orientata a tagliare più volte i tassi di interesse dell’Eurozona, anche dopo il settimo taglio di giovedì, 17 aprile 2025.
Riguardo all’Eurotower, va tuttavia sottolineato che l’outlook sui tassi è tutto fuoché certo, come ha ammesso la stessa presidente Christine Lagarde, in quanto è ancora impossibile riuscire a calcolare il danno che i dazi di Trump arrecheranno all’economia del mondo e, nello specifico, dell’Eurozona. L’ultimo dato relativo all’inflazione dell’area euro ha affossato le speranze super dovish, che erano montate dopo lo shock scatenato dalla notizia delle tariffe di Trump.
Ancora prima, lo stesso Fondo Monetario Internazionale ha lanciato un monito a Lagarde, invitandola a non far scendere i tassi di interesse dell’Eurozona al di sotto di una determinata soglia. Male per chi spera che i tassi diventino bassi il più possibile, bene per chi invece, come le banche, grazie ai tassi più alti ha ricevuto un innegabile sostegno alla sua redditività.
Occhio intanto alle date relative alle trimestrali delle banche, che potranno essere anche quelle in cui gli istituti coinvolti nelle partite del risiko bancario faranno grandi annunci sui dossier che le vedono protagoniste.
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Calendario trimestrali banche italiane, le date dei conti di UniCredit, BPM, MPS, Mediobanca & Co.
Intanto, vale la pena presentare le date clou del calendario delle trimestrali delle banche italiane.
A essere annunciati saranno i risultati di bilancio relativi al primo trimestre del 2025.
A dare il via alla stagione dei conti del settore bancario italiano sarà Intesa SanPaolo, con il consiglio di amministrazione che approverà i conti domani, martedì 6 maggio. Idem farà il CDA della Popolare di Sondrio.
Il 7 maggio è la data clou per Banco BPM e BPER.
L’8 maggio toccherà al CDA di MPS approvare il resoconto finanziario del 1° trimestre 2025, mentre Piazza Affari conoscerà i conti di Mediobanca il 9 maggio.
Tra le grandi banche italiane protagoniste del risiko bancario, occhio alla decisione di UniCredit, che ha annunciato qualche giorno fa la decisione di spostare la data in cui diffonderà i propri conti, e non di poco.
Piazza Gae Aulenti ha reso noto infatti con un comunicato diramato lunedì 28 aprile 2025, di avere spostato la data della riunione del Consiglio di Amministrazione che approverà i risultati del primo trimestre 2025 dal 6 all’11 maggio 2025.
Di conseguenza, ha sottolineato Piazza Gae Aulenti, la presentazione dei risultati al mercato (pubblicazione e conference call) si terrà lunedì prossimo, 12 maggio 2025 anzichè il 7 maggio.
D’altronde, diverse sono le partite che vedono impegnata la banca italiana guidata dal CEO Andrea Orcel, che si è resa protagonista anche di una grande mossa che ha confermato venerdì scorso tutto l’interesse a rafforzarsi nel capitale di Assicurazioni Generali, che sarebbe secondo alcuni il vero centro di gravità della febbre del risiko bancario che è esplosa a Piazza Affari, e che ha portato ieri Mediobanca a muoversi anch’essa, lanciando a sorpresa una OPS su Banca Generali. Sempre ieri ha preso il via inoltre l’OPS lanciata per conquistare la rivale Banco BPM.
Passiamo alle previsioni che sono state formulate sulle voci principali di bilancio delle Big del settore.
Con il suo ultimo report, “Looking beyond Q1: Focus on asset quality scenarios”, la divisione di ricerca di Barclays guidata da Paola Sabbione, ha aggiornato i rating, i target price e anche le stime sugli EPS di alcune tra le principali banche italiane quotate a Piazza Affari.
In evidenza le nuove previsioni che riguardano in particolare, oltre a Intesa SanPaolo, UniCredit, MPS, Banco BPM e Mediobanca, ovvero le banche coinvolte nei dossier di Borsa più caldi di Piazza Affari.
Previsioni utili, NII, ricavi di Intesa SanPaolo
Intesa SanPaolo, banca italiana gestita dal CEO Carlo Messina, sarà la prima grande banca italiana ad alzare il velo sui risultati del primo trimestre 2025 domani, martedì, 6 maggio 2025.
Gli analisti di Barclays prevedono per Intesa ricavi totali in calo, su base trimestrale, dell’1%, e del 2% su base annua, a 6,172 miliardi di euro e un margine netto di interesse (NII, Net Interest Income) - voce più interessata dalle manovre sui tassi della BCE - in flessione del 4% su base trimestrale e in ribasso dell’8% su base annua, a 3,635 miliardi di euro.
Gli altri ricavi di Intesa SanPaolo sono calcolati in rialzo del 4% su base trimestrale e dell’8% su base annua, a 2,536 miliardi.
I costi sono attesi in calo del 26% su base trimestrale e in crescita del 2% su base annua, a 2,638 miliardi.
L’utile operativo lordo è così stimato a 4,007 miliardi, in rialzo del 30% su base trimestrale e in calo del 4% su base annua.
Gli accantonamenti sono previsti a 370 milioni. L’utile operativo netto è stimato a 3,637 miliardi, in crescita del 62% su base trimestrale ma in flessione del 6% su base annua.
L’utile netto di Intesa SanPaolo è stimato a 2,392 miliardi di euro, in crescita del 60% su base trimestrale, rispetto agli 1,499 miliardi di euro di utili dell’ultimo trimestre del 2024 e in rialzo del 4% su base annua.
Preview su UniCredit, la banca capitanata da Orcel che ha messo nel mirino Banco BPM
UniCredit, la banca italiana guidata da Andrea Orcel, protagonista indiscussa delle partite di risiko bancario che sono state aperte a Piazza Affari, con l’OPS che ha annunciato il 25 novembre 2024 per conquistare la rivale Banco BPM, annuncerà la trimestrale relativa al primo trimestre del 2025 il prossimo 12 maggio 2025.
Gli analisti di Barclays stimano un NII (margine netto di interesse) a 3,521 miliardi di euro, in calo del 4% su base trimestrale e in ribasso del 2% su base annua.
Le commissioni nette sono attese in crescita del 16% su base trimestrale e in rialzo del 9% su base annua, a 2,289 miliardi.
Considerando anche altre entrate, i ricavi totali sono previsti a 6,148 miliardi, in crescita del 2% su base trimestrale e in calo del 4% su base annua.
L’utile operativo netto è stimato a 3,704 miliardi, in rialzo del 18% su base trimestrale e in calo del 7% su base annua, a fronte di accantonamenti LLPs pari a 109 milioni.
I costi operativi di UniCredit sono attesi in calo su base trimestrale del 7% e in rialzo su base annua dell’1%, a 2,334 miliardi di euro.
L’utile netto di UniCredit è atteso in rialzo del 22% su base trimestrale e in ribasso del 6% su base annua, a 2,395 miliardi, rispetto agli 1,969 miliardi incassati nell’ultimo trimestre del 2024.
Grande sarà l’attenzione per le dichiarazioni che saranno rilasciate dal CEO di Piazza Gae Aulenti sull’OPS lanciata su Banco BPM, così come su altre due grandi scommesse di Borsa. Cresce il timore che, dopo i vari paletti che il governo Meloni ha deciso di mettere all’operazione di M&A lanciata da UCG sul Banco, il CEO di UniCredit Andrea Orcel decida di mollare l’osso. D’altronde, il cosiddetto Ronaldo dei banchieri aveva già detto qualche giorno fa come l’OPS fosse condizionata all’avverarsi di alcune condizioni sine qua non.
Occhio alla frase proferita dal ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti sul dossier UniCredit-Banco BPM e sugli ultimi rumor che stanno circolando a Piazza Affari. L’interrogativo degli azionisti è se la banca italiana continuerà a premiare i soci con la sua politica di dividendi, notoriamente ghiotta. In evidenza anche il trend delle principali voci di bilancio di UniCredit atteso per i prossimi anni.
Banco BPM, cosa emergerà dai conti del primo trimestre 2025
Banco BPM che più volte ha detto no all’OPS lanciata da UniCredit il 25 novembre 2024, annuncerà i conti mercoledì 7 maggio 2025.
A tal proposito, va ricordato che l’OPS che UniCredit ha annunciato per conquistare Piazza Meda è partita esattamente una settimana fa, lunedì 28 aprile 2025.
Passando alle previsioni sulla trimestrale, il margine netto di interesse NII dell’istituto guidato dall’AD Giuseppe Castagna, che più volte si è scagliato contro le dichiarazioni rilasciate dal CEO di UniCredit Andrea Orcel, è atteso da Barclays in calo del 6% su base trimestrale e in flessione del 7% su base annua, a 805 milioni di euro.
Le commissioni del Banco sono stimate in crescita del 9% Q/Q e del 3% su base annua (a/a), a 537 milioni.
I ricavi totali sono previsti a 1,421 miliardi, in ribasso dell’1% sia su base trimestrale che annua.
I costi totali sono attesi a 662 milioni, invariati su base trimestrale e in flessione dell’1% su base annua.
L’utile operativo netto è atteso in rialzo del 9% Q/Q e in calo del 3% a/a, a 648 milioni di euro.
Gli accantonamenti LLPs sono stimati in calo del 40% su base trimestrale e in aumento del 17% su base annua, a 96 milioni.
L’utile netto di Banco BPM è previsto in volo del 95% su base trimestrale e in crescita del 18% su base annua a 438 milioni, rispetto ai 225 milioni del quarto trimestre 2024.
MPS-Monte dei Paschi di Siena, la banca appena reduce dalla benedizione degli azionisti
MPS, il cui CDA ha ricevuto di recente la benedizione dell’assemblea degli azionisti alla proposta di varare un aumento di capitale a servizio dell’OPS lanciata sui Mediobanca, annuncerà i propri conti il prossimo 8 maggio 2025.
Per l’NII (net interest income), margine netto di interesse, voce di bilancio influenzata dal livello dei tassi di interesse della BCE, le previsioni di Barclays sono di un calo del 9% su base trimestrale e su base annua, a 533 miliioni.
Le commissioni nette sono attese invece in crescita del 2% su base trimestrale e del 5% su base annua, a 383 milioni di euro.
I ricavi totali netti di MPS sono stimati a 972 milioni, in calo del 2% su base trimestrale e del 4% su base annua.
I costi totali sono previsti a 478 milioni, invariati su base trimestrale e in rialzo del 3% su base annua.
Il valore totale degli accantonamenti netti è atteso a 107 milioni, in ribasso del 24% su base trimestrale e del 3% su base annua.
L’utile netto operativo è atteso da Barclays a 388 milioni di euro, in rialzo del 2% nel trimestre e in flessione del 12% su base annua.
L’utile netto è stimato in ribasso del 7% su base trimestrale e in crescita dell’8% su base annua, a 359 milioni di euro, rispetto ai 385 milioni del quarto trimestre del 2024.
Mediobanca, previsioni per i conti della preda di MPS e ora predatrice di Banca Generali
Per quanto riguarda la preview sui conti di Mediobanca, messa nel mirino da MPS con l’Offerta pubblica di scambio lanciata dal Monte di Stato il 24 gennaio 2025, ma protagonista da appena una settimana anche con l’OPS che essa stessa ha lanciato per conquistare Banca Generali, il grande annuncio di Piazzetta Cuccia arriverà il prossimo 9 maggio.
Barclays stima un NII (margine netto di interesse, pari a 501 milioni di euro) in crescita dell’1%, sia su base mensile che annua.
Le commissioni nette sono attese in calo del 19% su base trimestrale e in rialzo del 7% su base annua, a 254 milioni.
I ricavi complessivi di Mediobanca sono previsti in ribasso su base trimestrale dell’8% e invariati su base annua, a 901 milioni di euro.
I costi totali sono stimati in 397 milioni, in calo del 3% su base trimestrale e in crescita del 2% su base annua.
L’utile operativo netto è previsto in calo del 15% su base trimestrale e in ribasso su base annua del 4%, a 430 milioni di euro.
Gli LLPs sono attesi salire del 12% su base trimestrale e del 18% su base annua a 74 milioni.
L’utile netto di Mediobanca è previsto scendere del 6% su base trimestrale e segnare un ribasso dell’8% su base annua, a 309 milioni di euro.
Grande sarà l’attenzione per le dichiarazioni che il CEO di Mediobanca Alberto Nagel proferirà per commentare sia l’OPS con cui MPS l’ha messa nel mirino, a cui si è continuamente opposto, che quella grande mossa che ha preso alla sprovvista Piazza Affari, ovvero l’OPS che Piazzetta Cuccia ha deciso di promuovere per l’appunto sulla totalità delle azioni di Banca Generali: operazione, quest’ultima, che è stata blindata ufficialmente da Banca Mediolanum, tra i principali azionisti di Piazzetta Cuccia.
I nuovi rating e target price sulle azioni e le nuove previsioni sugli EPS delle banche di Barclays
Il report di Barclays dedicato alle banche italiane contiene anche gli aggiornamenti dei rating e delle previsioni sugli EPS, utili per azione, dell’anno fiscale corrente e del prossimo.
Nel caso di MPS (rating Equal Weight), il target price sulle azioni è stato rivisto al ribasso a 7,10 euro dai 7,40 euro precedenti.
Barclays ha tagliato anche le stime sull’EPS dell’anno fiscale corrente, dagli 0,80 precedenti a 0,75 euro.
Sforbiciate anche le previsioni sull’EPS dell’anno prossimo, da 0,74 a 0,71 euro.
Per Banco BPM, ribadito il rating Overweight, con target price sul titolo confermato a 10,60 euro.
Le previsioni per l’EPS dell’anno fiscale attuale sono state tagliate da 1,10 a 1,08 euro, mentre quelle relative all’EPS dell’anno fiscale prossimo sono state abbassate da 1,13 a 1,12 euro.
Per Intesa SanPaolo, che rimane il titolo preferito di Barclays tra quelli delle banche italiane, il rating è stato confermato a Overweight, a fronte di un target price migliorato dai 4,80 precedenti a 4,90 euro.
Le stime sull’EPS di questo anno sono state tuttavia tagliate da 0,53 a 0,51 euro, mentre le previsioni per l’EPS del prossimo anno fiscale sono state ridotte da 0,54 a 0,53 euro.
Il rating delle azioni Mediobanca di Barclays è stato confermato a Equal Weight.
Confermato anche il target price, a 16,40 euro.
L’EPS dell’anno fiscale attuale di Mediobanca è ora visto a 1,58 euro, in calo rispetto ai precedenti 1,61 euro, mentre l’EPS del prossimo anno fiscale è previsto a 1,67 euro, contro gli 1,68 euro precedentemente attesi.
Per UniCredit, Barclays ha confermato il giudizio a Overweight, con target price rivisto decisamente al rialzo, di ben il 13%, dai 50 euro precedenti a 56,30 euro.
Le previsioni per l’EPS dell’anno fiscale attuale sono state tagliate dai 6,13 a 6,02 euro, mentre quelle per l’EPS del prossimo anno fiscale sono state abbassate dai precedenti 6,71 euro a 6,66 euro.
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Il trend delle azioni delle banche italiane nel breve periodo, YTD e su base annua
Le azioni delle principali banche italiane rimangono in rialzo YTD e su base annua, complice la fiducia nel settore manifestata dagli investitori, ma anche grazie (soprattutto) agli annunci relativi alle partite di risiko che sono state lanciate dagli istituti.
Non da Intesa SanPaolo, che ha assistito comunque a una ottima performance del titolo.
Le azioni ISP sono salite del 2% circa nell’ultima settimana di contrattazioni, riportando un balzo di quasi +16% nell’ultimo mese di trading di Piazza Affari.
Il trend dall’inizio del 2025 (YTD) è di un rialzo di quasi +24%, mentre su base annua il valore è in rialzo di oltre il 34%. Negli ultimi tre anni di contrattazioni sul Ftse Mib, i titoli ISP sono balzati di oltre il 154%.
Imponente il rally di UniCredit nel corso degli ultimi tre anni, pari a oltre +534%.
Su base annua, le azioni UCG viaggiano a un valore superiore a quello dello stesso periodo del 2024 di oltre il 49%, mentre YTD il trend è di un rialzo superiore a +35% circa.
Il trend su base mensile è di uno scatto pari a +19%, mentre su base settimanale è di un aumento pari a +0,90% circa.
Bene su base settimanale le azioni di MPS, salite di quasi il 3%, mentre su base mensile i titoli sono volati di quasi +21%.
YTD la performance è di un balzo superiore a +10%, mentre su base annua il guadagno è di quasi +64%.
Di tutto rispetto anche il trend di Mediobanca, protagonista del risiko bancario di Piazza Affari non solo nelle vesti di preda (di MPS), ma ora anche di predatrice, con l’OPS che ha lanciato su Banca Generali.
Le azioni sono salite di oltre il 5% circa su base settimanale, balzando di quasi +24% su base mensile.
YTD il trend è di un rally di oltre +30%, mentre su base annua è di un aumento superiore a +34%. Negli ultimi tre anni di contrattazioni a Piazza Affari, i titoli Mediobanca sono balzati di oltre +90%.
Arriviamo a Banco BPM, banca messa nel mirino da UniCredit. Le azioni BAMI viaggiano a un livello dello 0,80% circa su base settimanale, avanzando del 20% su base mensile.
YTD, ovvero dall’inizio del 2025, il trend è di un rialzo superiore a +27%. Su base annua, le azioni BAMI sono avanzate del 60%, mentre negli ultimi tre anni sono volate di oltre il 245%.
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