Ultimi rumor sul dossier UniCredit-Banco BPM. Le parole di Giorgetti uomo del Monte non aiutano a schiarire il caos dell’OPS lanciata da Orcel.
Il governo Meloni sarebbe contento se UniCredit decidesse di ritirare l’OPS lanciata su Banco BPM, dopo tutte quelle prescrizioni che Palazzo Chigi, nell’esercitare il golden power su quel dossier M&A di Piazza Affari, ha deciso di imporre al CEO Andrea Orcel? “No, fanno quello che vogliono”, taglia corto il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, rispondendo a chi gli chiede se l’esecutivo italiano accoglierebbe con soddisfazione un eventuale ritiro di quella offerta sul Banco.
Eventuale ritiro che, secondo alcuni rumor riportati dal quotidiano La Stampa, sarebbe una ipotesi sempre più concreta, visti i paletti che il governo Meloni ha imposto alla partita di risiko bancario che UniCredit ha annunciato lo scorso 25 novembre 2024, dando invece, pochi mesi dopo, la sua benedizione all’altro dossier M&A che ha scosso ancora di più Piazza Affari, ovvero l’OPS lanciata da MPS su Mediobanca.
Alla vigilia dell’inizio della stagione delle trimestrali delle banche italiane, la tensione alla borsa di Milano sale, con le azioni UniCredit che si confermano tra le peggiori dell’indice Ftse Mib. Male anche il titolo BAMI.
UniCredit-Banco BPM, rumor sull’OPS: “UniCredit pronta a mollare la presa”
A zavorrarle è il timore che, domenica prossima 11 maggio 2025, quando si riunirà per approvare i conti relativi al primo trimestre del 2025, che saranno poi presentati a Piazza Affari lunedì 12 maggio, Orcel e gli altri componenti del cda decidano di scrivere la parola fine all’Offerta pubblica di scambio con cui UniCredit ha messo nel mirino Banco BPM.
Ma anche basta, potrebbe decidere insomma di fare Orcel, a cui il governo Meloni ha dato filo da torcere a partire dal giorno stesso in cui quell’OPS che dà ai nervi, come potrebbe essere definita l’offerta presentata a Piazza Meda, è stata comunicata.
Così esordisce l’articolo pubblicato su La Stampa, firmato da Giuliano Balestreri, dal titolo che dice tutto: “La svolta di Orcel”:
“Addio a Banco BPM. UniCredit sarebbe pronta a mollare la presa sulla banca di Piazza Meda”.
L’articolo parla di un messaggio politico che “è arrivato forte e chiaro”, riassumendo i diktat arrivati dal governo Meloni, che ha deciso di applicare il golden power sull’operazione di Orcel: “L’obbligo di mantenere il rapporto tra impieghi e depositi ai livelli attuali per cinque anni e quello, per una SGR come Anima, di investire esclusivamente sui titoli italiani, sono solo un modo per dire - diplomaticamente - che il governo l’operazione non l’appoggerà mai”.
Una volta gettata la spugna, Orcel potrebbe decidere a quel punto di canalizzare le proprie ambizioni che portano il nome di espansione verso la seconda banca tedesca Commerzbank e o verso Generali, nel cui capitale si è tra l’altro recentemente rafforzata.
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OPS UniCredit su Banco BPM, una battaglia tra Stato e mercato
Detto questo, la frase appena rilasciata dal ministro Giorgetti - occhio anche all’altra dichiarazione proferita su UniCredit e su Banco BPM, con cui ha affrontato la questione tanto cara al governo Meloni del risparmio degli italiani - rende ancora più caotica la situazione perché, a fronte di Banco BPM che ha praticamente invitato UniCredit a darsi una mossa, a decidere dunque se prendere o lasciare Piazza Meda, c’è un governo che lancia messaggi contrastanti alla stessa banca offerente, con il titolare del MEF (quest’ultimo maggiore azionista di MPS-Monte dei Paschi di Siena) che oggi veste i panni dell’uomo pro-mercato verso una partita, che ha visto entrare il governo Meloni a gamba tesa nelle questioni di Borsa, a partire da quel no tuonato più volte dal vicepremier Matteo Salvini. Tanto che ormai sono molti a vedere nel dossier dell’OPS promossa da Orcel una battaglia tra Stato e mercato.
In tutto questo, sale la trepidazione per la trimestrale di Piazza Gae Aulenti e per la possibile decisione finale di Orcel sul Banco che potrebbe arrivare anch’essa quel giorno.
Si è appreso intanto che venerdì scorso 2 maggio sono state state 243 le richieste di adesione inoltrate dagli azionisti di Banco BPM, che hanno deciso di accogliere l’OPS di UniCredit.
Di conseguenza, fino a quella data le richieste di adesione sono ammontate a quota 130.842, pari allo 0,008635% delle azioni oggetto dell’OPS, che ha preso il via lunedì scorso.
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