Tesla, crisi senza fine in Europa. Vendite ancora giù, mentre arriva stangata Parigi

Laura Naka Antonelli

25 Giugno 2025 - 15:37

Niente da fare. La crisi di Tesla in Europa continua, con le vendite in calo per il quinto mese consecutivo. E ora c’è anche il rischio Francia.

Tesla, crisi senza fine in Europa. Vendite ancora giù, mentre arriva stangata Parigi

Niente da fare, la crisi di Tesla in Europa continua a essere conclamata. Le vendite delle auto elettriche prodotte dal gigante americano gestito da Elon Musk hanno segnato un altro ribasso nel mese di maggio. È quanto emerge dai dati resi noti dall’ACEA, associazione dei produttori automobilistici europei.

Il lancio della nuova Tesla Model Y, così come la decisione di Musk di lasciare Washington e di tornare a dedicarsi ai suoi affari, nel bel mezzo della fine dell’idillìo con il presidente americano Donald Trump, non sono bastati a convincere i consumatori europei ad acquistare le auto della Big Tech americana.

Il risultato è che in Europa le vendite di auto Tesla sono scese di nuovo nel mese di maggio, per la precisione del 28% su base annua, a quota 13.863 unità. Giù anche la quota di mercato Tesla nel mercato europeo, scesa dall’1,8% all’1,2%. Una crisi tutta firmata Tesla, visto che, in generale, gli acquisti di auto elettriche nell’area sono in realtà saliti nel Continente, nello stesso arco temporale, riportando un tasso di crescita pari a +27,2% rispetto allo stesso mese del 2024.

Le vendite di Volkswagen sono aumentate per esempio del 3,4%, mentre le immatricolazioni di auto elettriche BMW sono state interessate da un rialzo pari a +5,6%.

Non sono ottimistiche tra l’altro le previsioni di alcuni analisti, come per esempio di Barclays, che prevedeno che le consegne totali di veicoli Tesla in Europa, nel corso dell’intero secondo trimestre che termina il 30 giugno, si attesteranno a 375.000 unità, in flessione del 16% su base annua e anche al di sotto delle aspettative del consensus, che stima 400.000 consegne.

Tesla nei guai in Francia, Parigi minaccia multa da $58.000 al giorno

Tra l’altro, non mancano altre cattive notizie per il gruppo automobilistico, finito nel mirino della Francia.

È di ieri la notizia di un ordine che la Big Tech di Musk ha ricevuto dal governo di Parigi, per la precisione dal dipartimento responsabile dei controlli sui consumi e contro le frodi, il Directorate General for Competition, Consumer Affairs and Fraud Control (DGCCRF, divisione del Ministero dell’Economia, dell’Industria e degli Affari digitali).

Dopo alcune indagini che sono state lanciate nel 2023 e nel 2024, il dipartimento ha concluso che Tesla ha adottato “ pratiche commerciali ingannevoli ”, presentando le sue auto come “a guida totalmente autonoma”, quando la realtà delle cose è decisamente diversa, visto che è necessaria la presenza di un essere umano alla guida.

L’ordine di Parigi è stato così chiaro: Tesla la smetta di sponsorizzare le sue auto alla stregua di veicoli a guida autonoma e interrompa le “ pratiche ingannevoli ”.

In caso contrario, incorrerà in multe di 58.000 dollari ogni giorno, fino a quando non deciderà di adattarsi ai diktat della Francia. Francia sempre più anti-Musk, a causa dell’appoggio che il tycoon ha dato all’amministrazione Trump, tanto che nel Paese le vendite delle auto Tesla sono crollate a maggio di ben il 67%.

Rally azioni Tesla post lancio Robotaxi un fuoco di paglia?

Occhio al trend delle azioni Tesla, che ieri a Wall Street hanno confermato come il rally della vigilia, scatenato dalla notizia del lancio del servizio Robotaxi, sia stato in sostanza un fuoco di paglia.

Le azioni del gigante USA hanno chiuso la sessione di ieri di Wall Street in calo del 2,35%, a quota $340,47, dopo aver segnato uno scatto nella sessione di lunedì scorso fino a oltre +10%, nei massimi intraday, dopo la notizia del lancio del Robotaxi.

Musk ha affermato che i robotaxi e l’intelligenza artificiale rappresentano il futuro del colosso, aggiungendo che questa svolta potrebbe far schizzare la capitalizzazione di mercato di Tesla fino a 5 trilioni di dollari, rispetto agli $1,1 trilioni del valore attuale di mercato.

Ma diversi analisti propendono per la cautela. D’altronde, per i sogni di gloria di Musk, infrangersi contro la realtà non sarebbe certo una cosa nuova.

Detto questo, c’è chi continua a manifestare una grande fiducia nel potenziale ancora inespresso sia del business di Tesla che delle sue azioni: è il caso di Dan Ives, analista di Wedbush che, nel confermare la view secondo la quale il futuro dell’azienda risiederà sempre di più nelle auto a guida autonoma, guarda con favore al lancio del Robotaxi, al punto da avere affermato che, a suo avviso, la capitalizzazione di Tesla raddoppierà, raggiungendo dunque quota $2 trilioni, entro la fine del 2026.

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