L’operazione di Musk, su mercato aperto, gli ha fruttato 5,8 miliardi di dollari. Ora le azioni Tesla non sono più in perdita per l’anno. Quale futuro per la società di auto elettriche?
Elon Musk ha appena comprato 1 miliardo di dollari in azioni Tesla. Un’operazione semplice, quanto dispendiosa, che ha dato modo al titolo di concludere la sua rimonta e riportare la sua performance annuale in territorio positivo.
Il buy ha avuto luogo venerdì ma è stato reso noto solo durante la sessione statunitense di lunedì. Siamo di fronte a un’operazione assai rara, non solo da parte dello stesso Musk, ma anche di qualsiasi altro CEO di aziende altamente capitalizzate. Sono in pochi, infatti, a volere (o potere) sborsare di tasca propria per comprare i titoli della propria azienda sul mercato, senza passare per l’esercizio delle stock option, che consente loro di comprare le azioni a una frazione del loro prezzo di mercato.
I dettagli dell’operazione di Musk su Tesla
La notizia, comprensibilmente, ha fatto salire le azioni Tesla del 7% all’apertura della sessione di lunedì, che si è poi conclusa con un rialzo di quasi il 4%. Una variazione che è bastata ad azzerare le perdite residue delle azioni Tesla per l’anno 2025, che nel momento peggiore segnavano un calo del 42% rispetto alla fine del 2024.
Il gesto simbolico di Musk lo conferma come capolista nella classifica degli uomini più ricchi del pianeta. Ha sì speso 1 miliardo di dollari, ma l’aumento della quotazione del titolo che ne è conseguito ha aggiunto circa 5,8 miliardi di dollari al suo patrimonio netto, più che compensando il costo iniziale.
L’acquisto ha aggiunto altri 2,6 milioni di azioni Tesla nel portafoglio di Musk, pur aumentando di poco la sua partecipazione nel capitale societario (meno dell’1%).
Musk ha già acquistato azioni Tesla in passato, ma la maggior parte di queste azioni derivava dall’esercizio delle stock option ricevute come compenso. I 413 milioni di azioni Tesla che possiede attualmente rappresentano il 12,8% del capitale azionario della società.
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Il miliardario in passato ha dichiarato di voler controllare almeno il 25% della società e ha minacciato di spostare parte del suo lavoro sull’intelligenza artificiale da Tesla a xAI, se non gli verrà concesso di avere un maggiore controllo.
«Non mi sento a mio agio nel far crescere Tesla fino a farla diventare leader nell’intelligenza artificiale e nella robotica senza avere circa il 25% del controllo sui voti. Abbastanza per essere influente, ma non così tanto da non poter essere rovesciato», scriveva in un post su X nel gennaio 2024. «A meno che non sia così, preferirei costruire prodotti al di fuori di Tesla».
Perché le azioni Tesla erano (o sono?) in difficoltà
Dalle elezioni USA 2024 le azioni Tesla sono quasi raddoppiate - gli investitori hanno scommesso sul fatto che lo stretto legame di Musk con l’allora presidente eletto Donald Trump avrebbe migliorato le prospettive finanziarie dell’azienda, soprattutto quelle per le auto a guida autonoma e per i robotaxi. Ma dopo aver raggiunto un massimo storico a metà dicembre, le azioni hanno iniziato a scendere. Quando Musk ha iniziato a dirigere attivamente il Dipartimento per l’Efficienza Governativa dell’amministrazione Trump, l’azienda è finita nel mirino delle critiche degli oppositori di Trump e del suo programma. Tesla ha registrato il calo delle vendite più grande nella sua storia nel primo e nel secondo trimestre 2025. Con conseguente calo dei profitti.
Oltre all’esposizione politica che danneggia le vendite, la società di Musk si trova a dover combattere la crescente concorrenza da parte di altre case automobilistiche, in particolare quelle cinesi. BYD sembra essere destinata a eclissare Tesla come principale produttore mondiale di veicoli elettrici, nonostante le sue auto non siano disponibili sul mercato statunitense.
Tesla, insieme alle altre case automobilistiche, alla fine di settembre dovranno vedersela con l’addio al credito di 7.500 dollari per gli acquirenti di veicoli elettrici negli Stati Uniti. Sì, la rimozione del bonus potrebbe contribuire ad aumentare le vendite di Tesla nel terzo trimestre, ma è probabile che la società subisca un forte calo per il resto dell’anno.
L’idillio tra Musk e Trump è ormai concluso, il miliardario ha lasciato il suo ruolo nell’amministrazione ed è tornato a Tesla.
Le azioni Tesla hanno recuperato terreno rispetto ai minimi di inizio anno grazie allo stretto legame tra il valore futuro dell’azienda e lo sviluppo della tecnologia di guida autonoma e ai progetti sui robotaxi.
Il pacchetto retributivo di Musk vale 1.000 miliardi di dollari
La scorsa settimana, Tesla ha proposto un nuovo pacchetto retributivo per Musk che potrebbe garantirgli ulteriori stock option per un valore di 1.000 miliardi di dollari, ma solo se Tesla raggiungerà determinati traguardi in termini di vendite e valutazione.
Musk non riceverà ulteriori azioni né liquidità da Tesla a meno che il titolo non aumenti di oltre il 50%, raggiungendo così una capitalizzazione di mercato di 2.000 miliardi di dollari. Attualmente, la market cap viaggia sui 1.300 miliardi di dollari.
Il consiglio di amministrazione di Tesla, nella sua dichiarazione della scorsa settimana, ha sottolineato l’importanza di mantenere Musk concentrato su Tesla. Il miliardario è anche CEO di diverse altre aziende, tra cui la società di razzi SpaceX e la società di intelligenza artificiale xAI, proprietaria della piattaforma di social media X, da lui acquistata per 44 miliardi di dollari nel 2022. Oltre ai suoi numerosi interessi imprenditoriali, Musk rimane attivo in politica, nonostante la rottura con Trump. Ha annunciato l’intenzione di formare un terzo partito politico, ma i dettagli restano ancora vaghi.
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