Si tratterebbe di una cifra senza precedenti per qualsiasi azienda. Ma per averla Tesla dovrà raggiungere determinati obiettivi nei prossimi 10 anni.
Tesla, l’azienda di auto elettriche fondata da Elon Musk, si è detta pronta a riconoscere al suo amministratore delegato un premio da mille miliardi di dollari: una cifra senza precedenti. Perché questo accada sarà necessario che l’azienda raggiunga nei prossimi dieci anni una serie di obiettivi di crescita. A Musk non verrà staccato alcun assegno, ma si tratterà di un premio erogato sotto forma di azioni, in base alla capitalizzazione di mercato della società automobilistica. Il piano è comunque soggetto ad approvazione da parte del consiglio degli azionisti.
Mille miliardi a Elon Musk, ma a queste condizioni
Nei prossimi dieci anni sarà indispensabile che Tesla raggiunga precisi traguardi che ne facciano crescere il valore di mercato. Musk, in qualità di amministratore delegato, dovrà riuscire a vendere 12 milioni di auto elettriche, gestire un milione di veicoli all’interno della rete robotaxi e commercializzare altrettanti robot dotati di intelligenza artificiale. La capitalizzazione dovrà aumentare dagli attuali 1,09 trilioni di dollari fino a quota 8,5 trilioni. Anche gli utili dovranno crescere in modo significativo, arrivando a toccare i 400 miliardi di dollari.
Una volta raggiunti tali obiettivi, Musk verrebbe ricompensato con un massimo del 12% delle azioni Tesla, per un valore che sfiorerebbe appunto i mille miliardi di dollari. Un ulteriore 12% di quote in mano a Musk gli consentirebbe di aumentare sensibilmente il suo potere di voto nell’azienda. Al momento detiene circa il 13% del capitale, e con un altro 12% arriverebbe al 25%, obiettivo che ha sempre dichiarato di voler ottenere. In ogni caso, in quanto amministratore delegato, Musk esercita già un ampio controllo su Tesla.
Promettere un ricco compenso a Musk è considerato anche un modo per motivarlo. «Fidelizzare e incentivare Elon è fondamentale affinché Tesla diventi l’azienda più preziosa della storia», ha dichiarato la presidente Robyn Denholm agli investitori. Il pacchetto è «studiato per allineare uno straordinario valore azionario con incentivi che favoriscano le migliori performance del nostro leader visionario».
Gli obiettivi restano tuttavia difficili da centrare, considerando i risultati finanziari recenti e il boicottaggio che l’azienda sta subendo in seguito al ruolo del fondatore nell’amministrazione Trump e ad alcune controverse dichiarazioni pubbliche.
In questa prima parte del 2025, le vendite risultano inferiori alle previsioni. Nel secondo trimestre sono state immatricolate circa 384mila unità, mentre nello stesso periodo del 2024 erano state 443.956. Il danno d’immagine pesa ancora e il marchio fatica a recuperare terreno. A questo si aggiunge la crisi generale del settore delle auto elettriche, incapace di crescere come previsto. Anche per tale ragione Musk punta ad allargare l’influenza di Tesla verso nuovi comparti, come quello dei robotaxi o dei robot dotati di intelligenza artificiale: settori emergenti nei quali l’azienda potrebbe assumere un ruolo da leader mondiale.
Non è la prima volta che Tesla propone al suo amministratore delegato cifre di compenso considerevoli. Nel 2018 era stato approvato un pacchetto retributivo da 56 miliardi di dollari, poi dichiarato illegittimo e annullato da un tribunale alla fine del 2024 (contro tale decisione la società ha presentato appello, ndr). Più recentemente, il consiglio di amministrazione ha varato un pacchetto provvisorio di azioni dal valore di circa 29 miliardi di dollari, con l’obiettivo di assicurarsi la permanenza di Musk alla guida almeno fino al 2030 e portare avanti la strategia fondata sull’intelligenza artificiale.
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