Terza guerra mondiale persa in 5 giorni, uno scenario apocalittico allerta la Nato

Luna Luciano

21 Settembre 2025 - 12:45

L’ex vice della Nato ipotizza come potrebbe scoppiare la terza guerra mondiale: ecco la sua teoria e quale ruolo avrebbe la Cina in tutto questo.

Terza guerra mondiale persa in 5 giorni, uno scenario apocalittico allerta la Nato

La terza guerra mondiale potrebbe iniziare con un cyberattacco ai Paesi Baltici e vedere la Nato capitolare nel giro 5 giorni.

È questa la visione apocalittica del ex vice comandante dell’Alleanza Atlantica, il generale Richard Shirreff, descritta in un lungo articolo pubblicato dal Daily Mail. L’alto ufficiale britannico, che ha ricoperto incarichi strategici in seno alla Nato, ha tracciato una possibile sequenza di eventi che porterebbe rapidamente al collasso dell’ordine internazionale.

Lo scenario delineato non è una previsione certa, bensì un’ipotesi estrema volta a mostrare le fragilità dell’Occidente di fronte a un’eventuale alleanza tra Mosca e Pechino. Secondo Shirreff, basterebbero cinque giorni di escalation militare e politica per cambiare radicalmente l’equilibrio mondiale: la Russia consoliderebbe i suoi domini nell’Europa orientale, la Cina otterrebbe Taiwan, e la Nato, sotto pressione, rischierebbe la disgregazione.

Il racconto del generale si sviluppa come una sorta di esercizio strategico, utile per comprendere i rischi di un conflitto globale e l’importanza di una difesa coesa. Pur trattandosi di una visione cupa e distopica, rimane un’analisi pensata per stimolare riflessione e non per alimentare allarmismi. Ecco tutto quello che c’è da sapere sull’analisi di Shirreff.

Terza guerra mondiale, ecco come potrebbe iniziare

Secondo l’ex vice comandante della Nato, il punto di partenza di un eventuale conflitto su scala mondiale potrebbe essere una massiccia offensiva cibernetica. Shirreff immagina infatti che il 3 novembre 2025, alle due del pomeriggio, un malware diffuso sulla rete elettrica della Lituania provochi un blackout totale, rapidamente esteso anche in Estonia e Lettonia. I servizi pubblici si paralizzano, le banche smettono di funzionare, gli ospedali si bloccano: la popolazione scivola nel caos.

In questo clima di panico, infiltrati e simpatizzanti russi alimenterebbero disordini e saccheggi, costringendo le autorità locali a imporre il coprifuoco. Contemporaneamente, dalla vicina enclave russa di Kaliningrad, Mosca ammasserebbe truppe e mezzi militari lungo il confine con la Lituania, creando la percezione di un’invasione imminente. La Nato, secondo Shirreff, verrebbe così posta davanti a una scelta drammatica: reagire subito, attivando l’articolo 5 del trattato, o rischiare di perdere un alleato senza rispondere.

La fase iniziale del conflitto, come immaginata dal generale, non si limiterebbe al Baltico. L’interruzione delle forniture energetiche e l’espansione del blackout colpirebbero anche Germania, Francia e Regno Unito, mostrando la vulnerabilità delle infrastrutture occidentali. Sarebbe l’anticamera di una guerra totale, capace di travolgere l’Europa in pochissimi giorni.

Terza guerra mondiale, la Nato potrebbe capitolare in 5 giorni

Nella visione di Shirreff, la vera svolta arriverebbe con l’intervento cinese. Mentre Putin avanza nei Paesi Baltici, Pechino approfitterebbe della crisi per lanciare un’offensiva su Taiwan. Missili, droni e truppe speciali colpirebbero l’isola asiatica, costringendo Washington a scegliere se intervenire su due fronti o ridurre il proprio impegno nell’Atlantico.

Secondo il generale, la posizione degli Stati Uniti sarebbe resa ancora più incerta dalla leadership politica: l’ipotetico presidente Donald Trump, da sempre scettico nei confronti della Nato, potrebbe esitare a inviare sostegno immediato, minando la coesione dell’Alleanza. Nel frattempo, la Cina fornirebbe armi e risorse alla Russia, consolidando un fronte comune contro l’Occidente.

Il risultato, nell’arco di cinque giorni, sarebbe un ribaltamento completo dell’ordine globale: Mosca controllerebbe i Baltici e consoliderebbe l’Ucraina, Pechino annetterebbe Taiwan, e la Nato apparirebbe divisa e incapace di reagire in modo unitario. Shirreff descrive questo scenario come una “capitolazione” dell’Occidente, un collasso rapido e traumatico che lascerebbe Europa e Regno Unito in una posizione di estrema vulnerabilità.

Tuttavia, è importante ricordare che si tratta di un esercizio teorico, non di una previsione inevitabile. L’obiettivo dell’analisi è sollecitare un dibattito sulla preparazione della Nato e sui rischi nel sottovalutare l’asse Mosca-Pechino. In realtà, come spiegato anche da Shirreff, una terza guerra mondiale non porterebbe alcun vantaggio duraturo: nessuno Stato, nemmeno i presunti vincitori, trarrebbe beneficio da una simile catastrofe.

Iscriviti a Money.it