Terrorismo e mercati: la (strana) reazione dopo l’attentato di Manchester

C. G.

24 Maggio 2017 - 08:41

Terrorismo e mercati: le Borse reagiscono all’attentato di Manchester quasi ignorando il pericolo. Perché?

Terrorismo e mercati: la (strana) reazione dopo l’attentato di Manchester

Terrorismo e mercati: perché le Borse hanno reagito praticamente ignorando l’attacco di Manchester rivendicato dall’ISIS?

Il barbaro attentato terroristico di lunedì sera ha scosso nuovamente la coscienza internazionale, ma non quella dei mercati che nella sessione successiva all’attacco hanno viaggiato prevalentemente in rialzo.

Sembra quasi che le Borse europee, eccezion fatta per quella di Londra, abbiano scelto di ignorare il terrorismo di matrice ISIS, mentre ad alcuni potrebbe anche sembrare che i mercati si siano abituati a tali atti di violenza, ma andiamo per ordine.

Per quanto riguarda la Borsa di Londra, l’attentato di Manchester ha portato il Ftse 100 a chiudere con un lieve ribasso di 0,15 punti percentuali, mentre ha determinato un balzo della sterlina nella tarda sessione di ieri. Come stanno reagendo le altre Borse e perché esse sembrano aver ignorato l’attentato terroristico di Manchester?

Terrorismo e mercati: la reazione delle Borse

Qual è stata la reazione delle Borse europee dopo l’attentato di Manchester e dopo la minaccia terrorismo lanciata dall’ISIS? Come già accennato, i listini del Vecchio Continente non hanno particolarmente risentito degli avvenimenti di Manchester e la loro chiusura di ieri è stata generalmente positiva:

  • Francoforte: +0,31%
  • Londra: -0,15%
  • Parigi: +0,47%
  • Milano: +0,46%
  • Madrid: +1,14%

Il terrorismo non ha minimamente scosso i listini europei e stessa cosa si potrebbe dire per i mercati azionari statunitensi. Gli indici di Wall Street hanno chiuso tutti in verde, seppur non registrando performance degne di nota.

Il Dow Jones ha portato a casa 0,21 punti percentuali, mentre il Nasdaq un più marginale 0,08%. Ha fatto meglio invece l’indice S&P 500 che ha chiuso con un rialzo dello 0,18%. Neanche in questo caso il terrorismo sembra aver avuto particolari conseguenze sui mercati, ma perché?

Terrorismo e mercati: fra dati macro e performance strabilianti

Perché i mercati non hanno reagito all’attentato terroristico di Manchester? Una prima motivazione potrebbe essere ricercata nei dati macroeconomici su cui gli investitori si sono concentrati nella sessione di ieri. Si pensi soltanto all’IFO della Germania, salito a maggio fino ai massimi del 1991.

Non soltanto i dati economici hanno determinato il rialzo delle Borse nella sessione successiva all’attentato terroristico di Manchester, ma anche strabilianti risultati sull’azionario. Prendiamo come esempio il Ftse Mib, trainato ieri dalle brillanti performance di Banco BPM, che ha chiuso con oltre 5 punti percentuali di guadagno grazie alla promozione di Barclays che ora vede la banca come sottovalutata.

Terrorismo e mercati: i veri motivi della mancata reazione

Oltre ai dati macroeconomici e alle ottime performance messe a segno da alcuni titoli azionari, ci sono altri elementi da tenere in considerazione per spiegare la reazione dei mercati all’attacco terroristico di Manchester. Gli investitori si sono abituati agli attentati?

Neanche in avvio di sessione, quando molti avevano previsto una reazione emotiva anche lieve, le Borse si sono mostrate scosse dal pericolo terrorismo - si pensi soltanto al Ftse 100 che in apertura ha messo a segno rialzi superiori a 0,30 punti percentuali. I motivi alla base della mancata reazione dei mercati all’attentato di Manchester sono essenzialmente due.

#1 - Il vero peso del terrorismo sui mercati
Innanzitutto vale la pena di ricordare come indissolubile con i mercati finanziari. Esso in linea di massima, fa notare una recente analisi de Il Sole 24 Ore, non influisce né sulle strategie aziendali, né sugli utili, né sulle performance societarie.

Ovviamente un attacco terroristico come quello di Manchester avrebbe avuto reazioni più evidenti se avesse colpito durante un’elezione. Facciamo l’esempio della Francia. Se durante le presidenziali un attentato terroristico avesse colpito il paese, probabilmente ci sarebbe stata una crescita dei consensi per la populista Le Pen, cosa che avrebbe messo in pericolo l’euro e di conseguenza avrebbe avuto immense ripercussioni sui mercati.

#2 - L’ottimismo degli investitori
Un altro motivo alla base della non-reazione dei mercati all’attentato di Manchester è da ricercare nel nuovo ottimismo degli investitori che sembrano guardare con più appetito ai mercati ora che la crescita economica globale appare in ripresa.

Gli operatori di mercato hanno osservato anche in passato la reazione dei mercati al pericolo terrorismo e sulla scia di quanto accaduto in precedenza hanno scelto di continuare a scommettere al rialzo. L’unica occasione in cui i listini hanno risentito del pericolo terrorismo è stato l’11 settembre 2001.

Alla luce di questi elementi, la reazione delle Borse e dei mercati all’attentato di Manchester non sembra poi così strana come inizialmente pensato.

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