Le onde colpiscono la costa occidentale degli Stati Uniti dopo il terremoto in Russia. L’allerta tsunami in Giappone viene ridimensionata
Un potente terremoto di magnitudo 8,8 ha colpito la Russia orientale, a circa 126 km da Petropavlovsk-Kamchatsky. La scossa, che secondo l’US Geological Survey è avvenuta a una profondità di 18 km, è uno dei terremoti più forti mai registrati.
Terremoto magnitudo 8.8 in Russia, allarme in USA e Giappone
Le foto delle città e delle aree intorno alla costa orientale della Russia mostrano edifici distrutti, porti sommersi e persone evacuate dalle autorità. Le onde generate dallo tsunami hanno iniziato a colpire le coste americane lungo le isole Hawaii e al largo della costa della California settentrionale.
Al momento, le autorità hawaiane hanno abbassato il livello di allerta tsunami a livello consultivo e hanno detto ai residenti che possono tornare a casa con cautela.
Gli stati occidentali degli Stati Uniti, tra cui Washington, Oregon e Alaska, così come la Columbia Britannica canadese, sono in stato di allerta per le onde che dovrebbero colpire nelle prossime ore; sono stati emessi avvisi di vario livello anche in Ecuador, Indonesia, Perù, Colombia e Giappone.
Quasi 2 milioni di persone in Giappone hanno ricevuto l’ordine di evacuare alcune parti del Paese. Le prime ondate che hanno raggiunto il territorio nipponico sono state relativamente piccole, ma l’agenzia meteorologica del Giappone avverte che potrebbero crescere fino a 3 metri.
Le cause dello tsunami
Lo strato esterno della Terra è suddiviso in diverse sezioni chiamate placche tettoniche, da considerarsi come se fossero dei pezzi del puzzle terrestre.
Queste placche si muovono molto lentamente, forse solo pochi centimetri all’anno, e quando si muovono l’una contro l’altra o verso l’altra, alcune parti delle placche possono «bloccarsi» e, nel lungo periodo, si accumula della tensione. Questa, alla fine, diventa eccessiva e le piastre sussultano o tornano al loro posto.
Ciò libera l’enorme quantità di energia che si verifica durante un terremoto. E se ciò avviene sotto l’oceano, questo movimento può spostare l’acqua in tutte le direzioni, che può poi raggiungere la costa sotto forma di tsunami.
La situazione in Giappone
L’area colpita dallo tsunami in Giappone è vasta. Attualmente siamo a un livello intermedio del sistema di allerta del Paese. Ma alla popolazione viene detto di prestare attenzione a ciò che accadrà nel corso della giornata: l’impatto complessivo sarà più chiaro tra qualche ora.
Le onde più alte finora registrate sono state di 1,3 metri e le autorità affermano che potrebbero raggiungere i 3 metri. Avvertono inoltre che quando uno tsunami coincide con l’alta marea, l’acqua potrebbe raggiungere livelli ancora più alti, quindi bisogna fare attenzione anche se il mare sembra calmo.
Ai residenti delle aree colpite è stato detto di non abbandonare i luoghi più alti. La gente si è riversata sui tetti degli edifici in aree colpite come Hokkaido. Le linee ferroviarie hanno subito gravi disagi e alcuni voli sono stati cancellati.
Il Giappone è stato colpito da molti terremoti, quindi i sistemi di allerta sono molto ben sviluppati e si ricevono costantemente aggiornamenti sul telefono.
Nella centrale nucleare di Fukushima, situata in una delle aree colpite, i lavoratori sono stati evacuati, ma l’azienda si è affrettata a dichiarare che non si sono verificate anomalie.
Anche la Fernesina in allerta
La Farnesina monitora la situazione nell’Oceano Pacifico, dove il violento terremoto ha innescato un’allerta tsunami per Russia, Giappone, Guam, Hawaii e Alaska. Il ministro Antonio Tajani ne segue l’evoluzione. È quanto si legge in un post su X della Farnesina, che invita, per qualsiasi segnalazione, a contattare l’Unità di Crisi al +39 06 36225.
È uno dei terremoti più forti mai registrati
Con una magnitudo provvisoria di 8,8, il terremoto di oggi è uno dei più forti mai registrati.
Dall’inizio della sismografia moderna nel 1900, solo cinque terremoti sono stati più potenti del terremoto di magnitudo 8,8 al largo delle coste russe. Il più potente mai registrato rimane il terremoto di Valdivia del 1960 in Cile.
Il terremoto che ha colpito la penisola russa di Kamchatka è il più potente mai registrato dopo il grande terremoto di Tohoku del 2011 in Giappone, che scatenò uno tsunami devastante e portò al disastro nucleare di Fukushima Daiichi.
Un terremoto ha colpito la stessa area nei pressi della penisola di Kamchatka nel 1952, con una magnitudo di 9.
Di seguito l’elenco dei terremoti più grandi mai registrati in passato, secondo l’US Geological Survey:
- Biobío, Cile, 1960 – 9.5
- Alaska, Stati Uniti, 1964 – 9.2
- Sumatra, Indonesia, 2004 – 9.1
- Tōhoku, Giappone, 2011 – 9.1
- Territorio della Kamchatka, Russia, 1952 – 9.0
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