Tassi Fed, Powell insiste su pericolo inflazione, ma ora è più solo. Il tasso ideale per Trump

Laura Naka Antonelli

24/06/2025

Ieri il presidente degli Stati Uniti Donald Trump è tornato a criticare Powell, indicando quanto la Fed dovrebbe tagliare i tassi.

Tassi Fed, Powell insiste su pericolo inflazione, ma ora è più solo. Il tasso ideale per Trump

È un obbligo del FOMC mantenere ben ancorate le aspettative sull’inflazione di più lungo termine e prevenire che un rialzo una tantum del livello dei prezzi si trasformi nel problema di una inflazione persistente”. Parole di Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, nel discorso proferito al Congresso degli Stati Uniti, durante la sua consueta audizione di metà anno.

Nel ricordare che il mandato della Fed è doppio, ovvero che compito della Banca centrale americana è quello di garantire la stabilità dei prezzi e la massima occupazione, Powell ha rimarcato che è necessario “ricordare che, senza la stabilità dei prezzi, non possiamo arrivare a garantire lunghi periodi di condizioni solide del mercato del lavoro che portino vantaggio a tutti gli americani”.

Nelle ultime ore il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha lanciato un nuovo affondo contro Powell, sottolineando che i tassi di interesse USA, inchiodati da dicembre al range compreso tra il 4,25% e il 4,5%, dovrebbero essere più bassi, a suo avviso, almeno di 2-3 punti percentuali.

Powell rimane sordo agli appelli di Trump, “l’economia è solida”

Niente da fare, tuttavia: Powell rimane sordo agli appelli del presidente, anche se il clima, in seno alla Fed, si sta facendo un po’ teso.

La vicepresidente della divisione di Vigilanza della Fed, Michelle Bowman, ha di fatto sdrammatizzato nella giornata di ieri l’impatto potenziale che i dazi di Trump potrebbero avere sui prezzi e dunque sull’inflazione, sottolineando che la Banca centrale americana, a suo avviso, dovrebbe tagliare velocemente i tassi per tutelare il mercato del lavoro:

È arrivato il momento di considerare un aggiustamento dei tassi”, ha detto Bowman, aggiungendo che, “nel caso in cui le pressioni inflazionistiche rimanessero contenute, sarei a favore di un taglio dei tassi già a partire dal prossimo meeting, al fine di portarlo più vicino al livello neutrale, e per sostenere le condizioni di salute del mercato del lavoro”.

Una dichiarazione che non è esattamente in linea con la view che il presidente della Fed Powell è tornato oggi a rimarcare: “La Fed è ben posizionata in questo momento ad apprendere il percorso probabile dell’economia prima di aggiustare la propria politica” monetaria, ha detto il banchiere centrale, ricordando che “ l’economia è solida nonostante l’elevato incertezza ” e che, a fronte di una situazione “vicina alla occupazione massima, l’inflazione è in qualche modo superiore al target del 2%”.

Nel ribadire che l’attenzione è sui rischi che gravano su entrambi i lati del mandato della istituzione, Powell ha riferito al Congresso che “il mercato del lavoro forte ha aiutato a ridurre le disparità demografiche in termini di salari e di occupazione”, avvertendo che “ l’aumento delle tariffe probabilmente farà salire l’inflazione, pesando sull’attività economica”.

Powell più solo? Gli appelli dovish pro-taglio tassi Fed

Un articolo della CNN mette in evidenza come Powell stia mantenendo un punto contro Trump che tuttavia i suoi colleghi non condividono probabilmente più come avevano fatto fino a poco tempo fa.

In evidenza non solo le dichiarazioni di Bowman, ma anche del presidente della Fed di Chicago Austan Goolsbee, che ha affermato che la Fed potrebbe tornare a tagliare i tassi, nel caso in cui l’aumento dei dazi di Trump non si traducesse in un aumento dell’inflazione.

Altre dichiarazioni sia di Bowman che di Goolsbee lasciano intendere come i colleghi di Powell non siano forse più convinti come in precedenza della necessità che la Fed attenda ancora troppo prima di tornare a tagliare i tassi. E l’attesa sta durando già abbastanza, visto che è dal dicembre del 2024, praticamente da sei mesi, che i tassi sui fed funds rimangono fermi.

Sono certamente attenta ai rischi che riguardano l’inflazione, ma non la vedo ancora come una grande preoccupazione, visto che l’impressione è che alcuni retailer non hanno intenzione di aumentare i prezzi per i beni essenziali, a causa della elevata sensibilità ai prezzi da parte dei consumatori a basso reddito, e dal momento che finora non sembra che ci siano stati problemi alle catene dell’offerta ”, ha spiegato Bowman.

Dal canto suo, Goolsbee ha detto che “in un modo in parte sorprendente, l’impatto dei dazi non è quello che le persone temevano ”.

Nuovo post al vetriolo di Trump VS Powell, “molto stupido, cocciuto”

Oggi Powell ha puntato di nuovo il dito contro il periodo di incertezza straordinaria che sta caratterizzando questa fase storica dell’economia degli Stati Uniti, affermando che “i cambiamenti politici continuano a evolvere e i loro effetti sull’economia rimangono incerti ”. E, ancora, “l’effetto dei dazi dipenderà, tra le altre cose, dal loro livello finale”.

Intanto, è tornata a farsi sentire la solita litania del presidente americano Donald Trump che, con un nuovo post su Truth Social, ha chiamato di nuovo Powell “Too Late”, facendo notare che “oggi (Powell) sarà al Congresso per spiegare, tra le altre cose, il motivo per cui si sta rifiutando di abbassare i tassi ”.

Non poteva mancare, neanche stavolta, il paragone con l’Europa, “che ha avuto 10 tagli” (otto in meno di un anno, in realtà, annunciati dalla BCE di Christine Lagarde), mentre “ noi ne abbiamo avuti ZERO ”.

No inflazione, una economia che sta alla grande ”, ha continuato Trump, “ dovremmo avere tassi più bassi di almeno 2-3 punti, per far risparmiare agli Stati Uniti 800 miliardi di dollari all’anno, extra. Che differenza che ci sarebbe”.

Il capo della Casa Bianca è tornato a insultare Powell, bollandolo “ molto stupido, cocciuto ”, una persona che “farà pagare a noi la sua incompetenza per molti anni a venire. IL BOARD DOVREBBE ATTIVARSI. MAKE AMERICA GREAT AGAIN!

Iscriviti a Money.it

Trading online
in
Demo

Fai Trading Online senza rischi con un conto demo gratuito: puoi operare su Forex, Borsa, Indici, Materie prime e Criptovalute.