Taglio al Reddito di cittadinanza, stipendi più alti e proroga del Superbonus: quando verrà approvata la manovra

Stefano Rizzuti

27/12/2022

27/12/2022 - 09:29

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La legge di Bilancio 2023 approda al Senato per l’approvazione definitiva: quando verrà dato il via libera e cosa cambia con la manovra su stipendi, Reddito di cittadinanza, pensioni e Superbonus.

Taglio al Reddito di cittadinanza, stipendi più alti e proroga del Superbonus: quando verrà approvata la manovra

Reddito di cittadinanza tagliato, pensioni minime più alte, assegni previdenziali rivalutati, stipendi più alti per i redditi fino a 25mila euro, Superbonus e tregua fiscale. La prima legge di Bilancio targata Giorgia Meloni è vicina al via libera definitivo, con l’approvazione in Senato che dovrebbe richiedere tempi brevi.

La manovra è stata approvata alla Camera con tempi lunghi, ma di fatto con l’esame della commissione e dell’Aula durato solo poche ore, con tante proteste da parte dell’opposizione. A Montecitorio il governo ha prima incassato la fiducia con 221 voti favorevoli e 152 contrari e poi l’ok dell’Aula al testo con 197 sì e 129 no, con una votazione arrivata dopo una notte di lavori all’alba del 24 dicembre.

La prima legge di Bilancio targata Meloni comprende misure per una spesa di circa 35 miliardi di euro, di cui oltre 20 impegnati per fronteggiare il caro bollette. Alle 14 del 27 dicembre inizia l’esame al Senato, dove il testo, certamente, non subirà alcuna modifica. I tempi sono stretti e la manovra deve essere approvata in via definitiva entro il 31 dicembre per evitare l’esercizio provvisorio.

Il calendario dei lavori al Senato: quando verrà approvata la manovra

Sarà la conferenza dei capigruppo a scadenzare i lavori e le tappe della manovra a Palazzo Madama. Per il momento è prevista non solo la seduta del 27, ma anche una convocazione il 28 alle 9:30 e un’altra il 29 allo stesso orario. Convocazione, quest’ultima, solo “se necessaria”: la speranza, quindi, è che si possa fare anche prima, come vorrebbe la maggioranza di centrodestra. Il testo passerà con la fiducia, per evitare qualsiasi modifica e il rischio di una dilatazione dei tempi. Riepiloghiamo le principali novità della manovra.

Cuneo fiscale, aumentano gli stipendi nel 2023

Una delle principali novità della legge di Bilancio riguarda il taglio del cuneo fiscale: la manovra conferma lo sgravio contributivo del 2% per i redditi inferiori a 35mila e innalza questa soglia al 3% per chi guadagna fino a 25mila euro. Un incremento che corrisponde a 10-15 euro circa (varia in base al reddito) al mese in più in busta paga.

Pensioni: come cambiano minime e rivalutazioni

Altra importante novità riguarda il tema delle pensioni. Per il 2023 viene introdotta l’uscita anticipata con la quota 103, mentre vengono rese più stringenti le regole per accedere a Opzione donna. Aumentano le minime: saliranno a 600 euro per gli over 75, ma solo per il 2023. Cambia anche la rivalutazione automatica degli assegni: l’indicizzazione è piena fino a quattro volte il trattamento minimo per poi scendere gradualmente con l’avanzare dell’importo.

La stretta sul Reddito di cittadinanza

Cambiano le regole per il Reddito di cittadinanza: resta tutto uguale per i nuclei familiari con minori, anziani o disabili, ma arriva la stretta per i beneficiari occupabili. Nel 2023 per loro l’assegno verrà erogato solamente per sette mesi con un altro intervento atteso per stringere ulteriormente i criteri sull’offerta congrua (si attende un decreto a gennaio). Viene istituito il Reddito alimentare per fornire pacchi di cibo invenduto a chi è in povertà assoluta.

Proroga per il Superbonus 110% e bonus mobili

La legge di Bilancio proroga anche la possibilità di accedere al Superbonus al 110%: potrà essere ottenuto da chi presenta la Cila fino al 31 dicembre, ma le delibere condominiali devono essere state approvate entro il 18 novembre. Confermato anche il bonus mobili ed elettrodomestici, con detrazioni al 50% per una spesa massima di 8mila euro.

Il Pos resta sempre obbligatorio

Per il caso della norma sul Pos, invece, le cose sono andate diversamente. Il governo voleva eliminare le multe per esercenti e professionisti che rifiutano i pagamenti con carte e bancomat al di sotto dei 60 euro, ma alla fine - su spinta dell’Ue - ha deciso di fare una retromarcia e il Pos resterà sempre obbligatorio, per pagamenti di qualsiasi importo. Si attende un tavolo per stabilire come tagliare le commissioni.

Tregua fiscale e flat tax, le novità dal 2023

Tante altre le misure approvate dalla manovra, a partire dalla tregua fiscale. Tra le diverse sanatorie introdotte dalla manovra, la più significativa è la rottamazione delle cartelle risalenti al periodo 2000-2015 per importi inferiori a mille euro, con l’eccezione delle multe stradali su cui decideranno i comuni.

Il governo ha deciso di intervenire anche sulla flat tax, con l’estensione dell’aliquota al 15% per le partite Iva con redditi fino a 85mila euro. Viene inoltre introdotta la flat tax incrementale, con un tetto massimo dell’eccedenza fissato a 40mila euro. Tante altre le novità della legge di Bilancio: dalla maggiorazione sull’assegno unico ai mutui, passando per il rinnovo del bonus psicologo.

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