Taglio delle tasse in busta paga, quanto si guadagnerà di più?

Patrizia Del Pidio

16/07/2023

24/07/2023 - 15:44

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Il 12 luglio c’è stato il primo via libera alla legge delega per la riforma del Fisco. Grande attesa per il taglio delle tasse, ma chi ci guadagnerà maggiormente? Facciamo due calcoli.

Taglio delle tasse in busta paga, quanto si guadagnerà di più?

La Camera ha dato il suo via libera alla legge delega che trainerà la riforma fiscale. Ora si attende l’ok del Senato, ma l’iter burocratico dovrebbe concludersi verosimilmente entro la pausa estiva. In cantiere le novità sono molte e diverse riguardano anche la tassazione del lavoro e influiranno direttamente sulla busta paga dei dipendenti.

Dal prossimo anno dovrebbe essere messa in atto una detassazione della tredicesima, degli straordinari e dei premi di produttività. Si parla di un’aliquota al 15%, ma le risorse a disposizione permetteranno di beneficiarne solo ai redditi più bassi. Per gli altri ci sarà, probabilmente, un aumento graduale al crescere del reddito fino ad arrivare all’aliquota ordinaria. E questo sarà già un primo aumento in busta paga considerando a oggi sia lo straordinario che la tredicesima sono tassati almeno al 23% (per i redditi fino a 15.000 euro).

Il taglio dell’Irpef

Sicuramente l’intervento più atteso è l’annunciata rimodulazione delle aliquote Irpef e degli scaglioni di reddito. Si dovrebbe passare, già dal 2024, dagli attuali quattro scaglioni a tre, ma cosa cambierebbe?

Gli attuali scaglioni prevedono il pagamento delle seguenti percentuali di Irpef:

  • per redditi fino a 15.000 euro il 23% di tassazione;
  • per redditi compresi tra 15.000 e 28.000 euro il 25% di tassazione;
  • per redditi compresi tra 28.000 e 50.000 euro il 35% di tassazione;
  • per redditi eccedenti i 50.000 euro il 43% di tassazione.

Ancora non è chiaro come si passerà dagli attuali quattro scagli ai tre annunciati, ma al momento l’ipotesi più gettonata sembra essere quella di accorpare primo e secondo scaglione lasciando inalterati il terzo ed il quarto. In questo modo si avrebbero le seguenti aliquote Irpef:

Quanto si guadagnerà di più?

Sembra assurdo a dirsi, ma a beneficiare di questa rimodulazione delle aliquote Irpef avrebbero un guadagno tutti i lavoratori, tranne quelli con reddito fino a 15.000 euro, per i quali non cambierebbe assolutamente nulla (a meno che non si metta mano anche alle detrazioni da lavoro dipendente ritoccandole al rialzo per i redditi più bassi).

Ma in realtà quanto si guadagnerà di più? Il guadagno effettivo si avrà solo sulla tassazione dei redditi tra 15.000 e 28.000 euro per i quali sarà prevista una tassazione più bassa del 2%. Ma in busta paga questo in cosa si traduce?

Per chi ha un reddito lordo annuo di 16.000 euro, ad esempio, con le aliquote attualmente in vigore l’Irpef dovuta sarebbe di 3.450 per i primi 15.000 euro e di 250 euro per i successivi 1.000 per un totale di 3.700 euro di Irpef. Con il nuovo sistema si andrebbe a pagare un 2% in meno ma solo sui 1.000 euro che eccedono i 15.000 euro e, quindi, si avrebbe un risparmio annuo di 20 euro.

Ovviamente il risparmio cresce al crescere del reddito: ogni 1.000 euro aggiuntivi si risparmieranno altri 20 euro annui fino ad un massimo di 260 euro annui per chi percepisce redditi pari a 28.000 euro o superiori.

Questo perché l’Irpef è un’imposta progressiva e lo sconto previsto con l’accorpamento dei primi due scaglioni si fa sentire anche per tutti gli scaglioni successivi che pagheranno, quindi, una percentuale di Irpef minore per i primi 28.000 euro.

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