Il prezzo della benzina scende del 1° gennaio 2026 grazie all’allineamento delle accise: gli automobilisti spenderanno 2 euro in meno ogni 50 litri di verde.
Buone notizie per gli automobilisti che possiedono auto alimentate a benzina: grazie a una norma inserita nella Legge di Bilancio 2026, il prezzo alla pompa dovrebbe abbassarsi di alcuni centesimi. Secondo le stime, i 17 milioni di automobilisti che possiedono auto a benzina risparmieranno circa 4,05 centesimi al litro.
Al contrario, i proprietari di auto alimentate a diesel spenderanno di più per riempire il serbatoio. Le associazioni dei consumatori parlano di una stangata inaccettabile sul gasolio, considerando che circa il il 40,9% delle vetture è alimentato diesel, ovvero 16,6 milioni.
L’impatto dell’aumento del diesel riguarderà quindi una platea molto vasta di automobilisti, andrà a colpire soprattutto coloro che utilizzano quotidianamente il veicolo per andare al lavoro lavoro o per spostarsi su lunghi tragitti. A guadagnare da tutta la situazione, secondo il Codacons, saranno le casse statali.
Quanto costerà un pieno di benzina nel 2026?
L’allineamento delle accise su diesel e benzina consentirà di risparmiare sul pieno di carburante per le auto alimentate a benzina: ma quanto costerà un pieno dal 1° gennaio 2026?
Con il nuovo anno le accise sui carburanti verranno allineate a 67,29 centesimi al litro, con un risparmio di pochi centesimi per gli automobilisti, che però aumenterà progressivamente all’aumentare dei litri di carburante erogato alla pompa. Per esempio, il risparmio per chi va a benzina aumenterà fino a 40 centesimi per 10 litri e fino a 80 centesimi per 20 litri.
Considerando un’automobile con un serbatoio da 47-50 litri, per esempio una Fiat Punto, il risparmio alla pompa salirà a circa 2,47 euro. Secondo il prezzo attuale della verde, pari a 1,69 euro al litro, un pieno di benzina arriverebbe a costare 84,50 euro, mentre dopo l’allineamento delle accise costerebbe circa 82 euro. Su base annua, considerando un paio di pieni al mese, si possono risparmiare circa 60 euro.
Stangata sui prezzi del diesel: quanto costerà fare il pieno nel 2026
A fare i contri dal punto di vista dei consumatori è stato il Codacons che sottolinea come il risparmio per gli automobilisti a benzina si traduce in un rincaro per le auto a diesel. L’allineamento delle accise da un lato comporta un risparmio di 2,47 euro al litro sulla benzina, ma al contempo comporta un rincaro dello stesso valore sul gasolio.
Tenendo conto anche dell’IVA al 22%, per fare un pieno di gasolio da 50 litri alla propria auto, a partire dal 1° gennaio 2026, i cittadini dovrebbero spendere 2,47 euro in più rispetto ad oggi, che su base annua, ipotizzando due pieni al mese, ammonterebbero a 59,30 euro ad autovettura.
Ecco quindi che per tutti gli automobilisti con auto alimentate a diesel è consigliabile acquistare il prodotto entro fine anno per evitare la stangata sui prezzi.
Accise sui carburanti: maggiori entrate per lo Stato
Secondo il Codacons, ad avere la meglio in tutto questo sarebbe proprio lo Stato che arriverebbe a guadagnare grazie all’allineamento delle accise sulla benzina e sul diesel, che va a danneggiare milioni di automobilisti italiani.
Nella relazione tecnica all’articolo 30 della Legge di Bilancio 2026 si legge infatti che l’operazione vale circa 650 milioni di euro, una cifra ben superiore ai 120 milioni incassati lo scorso anno grazie alle accise. Il guadagno andrà poi a calare negli anni successivi, entro il 2033.
Le stime sono calcolate anche sulla diffusione dei due carburanti: il gasolio è ben più diffuso rispetto alla benzina. Nel 2024, infatti, sono stati utilizzati 24 milioni di tonnellate di gasolio contro le 8,6 di benzina.
Probabilmente gli incassi statali saranno inferiori rispetto alle stime, perché occorre considerare l’esclusione dell’allineamento per tassisti e autotrasportatori che avranno diritto al credito d’imposta. Inoltre, la mossa del Governo potrebbe costituire un disincentivo all’acquisto di auto a gasolio, visto che i dati sulle nuovi immatricolazioni descrivono già oggi un dato negativo.
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