Stop dal 2018 alle banconote da 500 euro, ecco perché sono così pericolose

Alessandro Cipolla

13 Luglio 2017 - 13:41

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La BCE ha deciso che non stamperà più dalla fine del 2018 le banconote da 500 euro: dal riciclaggio fino al terrorismo, ecco perché sono così pericolose.

Stop dal 2018 alle banconote da 500 euro, ecco perché sono così pericolose

La banconota da 500 euro presto non sarà più stampata per cercare di contrastare così la criminalità. Questa è la decisione presa dalla Banca Centrale Europea nel maggio 2016 e che entrerà in vigore, con alcune lacune, a fine 2018.

Una scelta drastica e che non ha fatto felici molti paesi dell’Unione, ma che alla fine va in parte a recepire tutti quei gridi d’allarme che negli anni sono stati lanciati riguardo l’uso che viene fatto della banconota da 500 euro.

I “capi di imputazione” che vengono mossi al bigliettone viola sono diversi e anche pesanti: favoreggiamento della corruzione, del terrorismo, del riciclaggio, dell’evasione fiscale e del narcotraffico.

Come può quindi la banconota da 500 euro generare tutte queste problematiche? Vediamo allora i motivi che hanno spinto la BCE a decretare la fine di questo taglio dopo una lunga discussione.

Addio alla banconota da 500 euro

Fin dall’introduzione dell’euro nel 2002, la banconota viola dal taglio più grande per molti è rimasto un oggetto sconosciuto. Difficile infatti trovarla nel portafoglio o nelle disponibilità della gente comune.

Il primo segnale d’allarme attorno alla banconota venne lanciato nel 2009 dall’Unità di Informazione Finanziaria di Bankitalia: appena emessa, la valuta da 500 euro sparisce e non si hanno tracce di un suo uso legale.

Un monito che rimase riservato ma comunque diffuso a tutti gli istituti competenti, tanto che un anno dopo il Regno Unito decise che le loro banche e sportelli di cambio potevano accettare banconote da 500 euro solo da parte di turisti.

La nostra Unità di Informazione Finanziaria poi ribadì il proprio allarme nel 2011, fino a che il numero uno della BCE Mario Draghi nel 2013 inizia a studiare la problematica. Dopo un lungo periodo di trattative, alla fine nel maggio del 2016 arriva la decisione di interrompere la stampa delle banconote a partire dalla fine del 2018, con i bigliettoni da 500 euro già emessi che comunque rimarranno utilizzabili per un periodo di tempo illimitato.

Il motivo della decisione è quella così di mettere in difficoltà la criminalità, con una scelta simile a quella fatta nel 1969 dagli Stati Uniti per combattere il narcotraffico (taglio più alto attuale quello da 100 dollari), nel 2000 dal Canada e nel 2014 da Singapore.

I rischi legati alla criminalità

Il pensare che le banconote da 500 euro siano largamente utilizzate dalla criminalità ha varie ragioni. Il primo fattore di questo uso distorto e quello relativo al peso e allo spazio derivante dalla presenza di valute di così grande taglio.

Uno studio della Harvard Kennedy School ha fatto notare come 1 milione di euro in banconote da 100 euro pesi 11 chili e occupi i ⅘ di una valigia dalla capienza di 15 litri. La stessa cifra invece in banconote da 500 euro ha un peso di 2,2 chili e va a occupare ⅕ della stessa valigia.

Facile quindi intuire che i narcotrafficanti siano spinti ad utilizzare questo taglio nei loro passaggi di denaro. Anche il terrorismo si alimenta tramite questa modalità, con il dato dell’aumento delle operazioni finanziarie sospette bloccate nel 2016 in Italia che ci deve sempre far restare in guardia in questo campo nell’ottica della guerra all’Isis.

Naturalmente poi le banconote da 500 euro sono amate anche dagli evasori fiscali, dai corruttori e da chi ricicla denaro sporco: tenere ingenti somme in cassette di sicurezza o casseforti utilizzando questo taglio consente di risparmiare molto spazio.

La decisione della Banca Centrale Europea quindi è stata dettata dall’esigenza di contrastare questi fenomeni criminali. Anche qui però, si deve constatare come il provvedimento presenti diverse lacune anche gravi.

Una decisione corretta?

Il rendere possibile l’utilizzo delle banconote già emesse per un periodo di tempo illimitato, l’aver reso nota la decisione e soprattutto aver deciso di iniziare lo stop soltanto a fine 2018 potrebbero rendere il provvedimento non troppo utile.

Un evasore fiscale infatti che ha 1 milione di euro in banconote da 500 in una cassetta di sicurezza o in una cassaforte, avrà così modo e tempo di poter utilizzare il denaro oppure cambiarlo in altra valuta.

Se invece si fosse deciso in gran segreto di stoppare da subito l’emissione, dando un periodo limitato di tempo per poter cambiare le banconote prima che queste diventino non più inutilizzabili, sarebbe stato tutto ciò molto più efficace.

Un evasore o un trafficante quindi avrebbe avuto molto meno tempo per poter cambiare le banconote, con inoltre più difficoltà visto che se si fosse recato in banca avrebbe dovuto dichiarare la provenienza stando alle norme sull’antiriciclaggio.

Si sarebbe potuto verificare quindi che le persone in possesso di ingenti somme provenienti da attività illecite, alla fine non potessero più utilizzare le loro banconote da 500 euro che non avevano praticamente più valore.

La decisione quindi della BCE va a recepire una problematica forte ed esistente, ma le misure messe in campo per contrastare il fenomeno criminale non sembrerebbero essere state le migliori possibile.

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