Stipendio pignorato per divorzio: la rivalsa delle Forze Armate

Vittorio Proietti

30 Marzo 2017 - 19:46

Lo stipendio di un sottufficiale delle Forze Armate può essere pignorato se la Sentenza di separazione lo prevede. Ecco la novità.

Stipendio pignorato per divorzio: la rivalsa delle Forze Armate

Lo stipendio di un militare delle Forze Armate può essere pignorato se previsto da una Sentenza di separazione: il caso esemplare di un militare della Marina chiarisce che anche i servitori dello stato possono essere vittima di rivalsa dalla PA.

Le cause di divorzio prevedono molto frequentemente il versamento di un assegno di mantenimento che, successivamente alla separazione, dovrà essere corrisposto con regolarità. In caso di mancato versamento, infatti, si potrà subire una pratica di riscossione.

Secondo la pronuncia della Sentenza, infatti, il ricorso avviato dall’ex moglie del militare deve essere accolto e se il sottufficiale non potrà liquidare il debito di tasca sua, dovrà essere la PA ad assumersi l’onore della spesa e rifarsi in seguito.

Vediamo quale è stato il caso specifico della Sentenza e cosa prevede la legge in questi casi.

Divorzio e assegno di mantenimento: il caso del sottufficiale della Marina

Anche lo stipendio di un dipendente delle Forze Armate può essere pignorato, poiché la Sentenza del Tar del Lazio appena pubblicata lo ha previsto in ottemperanza al mancato versamento di un assegno di mantenimento.

Il sottufficiale, nel caso specifico, avrebbe smesso di inviare il denaro a partire dal 2012, malgrado la prima decisione dei giudici seguita alla separazione consensuale avesse previsto un assegno di 350 euro mensili.

Successivamente al mancato pagamento, l’ex coniuge aveva avviato il procedimento di riscossione, ma non riuscendo ad ottenere comunque la somma dovuta per il divorzio, l’ex moglie è ricorsa in giudizio chiamando in causa il Ministero stesso come terzo debitore.

Anche lo stipendio delle Forze Armate può essere pignorato

Una causa di divorzio prevede il dovere di assistenza morale e fisica verso l’ex coniuge, a prescindere dal sesso o dal ruolo familiare. L’accordo di matrimonio, infatti, non ha la stessa natura di un accordo commerciale e si deve comunque contribuire alle esigenze dell’ex coniuge dopo la sua chiusura.

L’assegno di mantenimento è infatti versato al coniuge che non riesce a mantenersi da solo o ad essere economicamente indipendente. In caso di mancato versamento, il giudice può predisporre il sequestro conservativo sui beni come garanzia di pagamento.

Non essendo più in grado di pagare ed essendo entrato in congedo, il sottufficiale delle Forze Armate ha imposto sia al Ministero della Difesa che al’INPS di assumersi l’onere della spesa come terzi debitori, avviando la successiva rivalsa sul suo stipendio come unica fonte di reddito rimasta.

Accesso completo a tutti gli articoli di Money.it

A partire da
€ 9.90 al mese

Abbonati ora

Iscriviti a Money.it