Stipendi, nuovi aumenti in arrivo nel 2024

Patrizia Del Pidio

6 Settembre 2023 - 17:00

Nel 2024 gli stipendi dei lavoratori dipendenti potrebbero subire radicali cambiamenti in base alle decisioni che l’esecutivo prenderà sul rinnovo del cuneo fiscale sommato alle novità del 2024

Stipendi, nuovi aumenti in arrivo nel 2024

La Legge di Bilancio unitamente alle novità previste dalla riforma fiscale potrebbero portare delle buone nuove nelle tasche dei lavoratori dipendenti. Gli stipendi potrebbero, infatti, tornare a salire con il nuovo anno, viste le intenzioni dell’esecutivo di andare ad agevolare i redditi più bassi con interventi mirati.

Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giambattista Fazzolari, in un’intervista ha dichiarato che il Pil italiano sta crescendo più velocemente rispetto al resto dell’Eurozona con dati che sono i migliori rispetto agli ultimi 14 anni. Nonostante questo le intenzioni del governo, sono quelle di continuare a puntare sulla crescita del lavoro andando a riconfermare il taglio del cuneo fiscale.

Taglio del cuneo fiscale verso la riconferma

In quest’ottica, però, l’intervento andrebbe a sommarsi alle novità che dovrebbe portare la riforma fiscale con effetti ulteriormente positivi sulle buste paga dei lavoratori. Andiamo a capire cosa potrebbe accadere il prossimo anno agli stipendi medio bassi e perché un aumento delle entrate potrebbe essere probabile.

La Legge di Bilancio impegnerà il Governo per buona parte dell’autunno e fino a fine anno e tra le varie decisioni da prendere ci sarà anche quella se confermare o meno il taglio del cuneo fiscale che, dallo scorso luglio, è stato aumentato al 7% per redditi fino a 25.000 e al 6% per redditi fino a 35.000.

Se l’esecutivo decidesse di non riconfermare lo sgravio contributivo o di riportarlo alle percentuali di giugno 2023, le buste paga dei lavoratori subirebbero una diminuzione che non è pensabile, soprattutto per le fasce di reddito in cui il taglio agisce.

L’obiettivo primario deve essere quello di aumentare il potere di acquisto degli stipendi e, per forza di cose, con i prezzi in salita, l’unico modo per farlo è stabilendo delle misure che portino più soldi nelle tasche dei lavoratori. Solo con l’aumento del potere di acquisto dei lavoratori, infatti, si può sperare in una ripresa economica senza la quale è praticamente impossibile reperire risorse per gli investimenti.

Detassazione tredicesima e straordinari

Il nuovo anno dovrebbe portare delle novità anche in ambito tassazione e anche in tal senso la conseguenza sarebbe quella di aumentare le entrate dei lavoratori.

Oltre al taglio delle aliquote Irpef e dei relativi scaglioni, che ancora non si sa come andrebbe ad agire, ma che sicuramente porterebbe un beneficio per un’ampia porzione di popolazione, le azioni che l’esecutivo vuole mettere in atto con la riforma fiscale riguardano anche le buste paga.

Una delle proposte contenute nella Legge delega è la detassazione della tredicesima, degli straordinari e dei bonus produttività. Ovviamente non ci sono abbastanza risorse per poter agire su tutte le tredicesime e proprio per questo, per massimizzare il risultato della misura, si tenderà ad agire su quelle dei lavoratori con redditi più bassi. Si parla di una tassazione separata della mensilità aggiuntiva che potrebbe essere del 15% per redditi fino a un certo limite (20.000 euro?) per, poi, salire gradualmente fino a tornare alla tassazione ordinaria al salire del reddito.

Lo stesso discorso, poi, si dovrebbe applicare anche alla detassazione dello straordinario oltre un certo importo e per i premi produttività, ma per avere certezza della portata della detassazione in questione, così come per quella della tredicesima, bisognerà attendere o la Legge di Bilancio o eventuali decreti attuativi della Legge delega.

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