Sondaggi: 1 milione di voti in più per il centrodestra in due mesi, male PD e M5S

Alessandro Cipolla

26 Gennaio 2018 - 16:14

Analizzando i sondaggi politici di EMG negli ultimi due mesi, 1 milione di voti in più per il centrodestra mentre crisi di consensi per i 5 Stelle e soprattutto il PD.

Sondaggi: 1 milione di voti in più per il centrodestra in due mesi, male PD e M5S

Parlano chiaro i sondaggi politici relativi agli ultimi due mesi. Da quando in pratica si è entrati in campagna elettorale, il centrodestra ha intrapreso una netta crescita staccando il PD e i suoi alleati oltre che il Movimento 5 Stelle.

Anche se ancora stando così le cose la coalizione di Berlusconi e Salvini sarebbe lontana dalla vittoria alle elezioni politiche del 4 marzo, i sondaggi fin qui realizzati dall’istituto EMG parlano di un incremento da fine novembre del 3,1%, pari circa a 1 milione di voti.

Sondaggi politici: la marcia del centrodestra

Per analizzare al meglio l’evolversi di questa prima parte di campagna elettorale abbiamo preso in considerazione i sondaggi divulgati, per conto del TG La7 di Enrico Mentana, da parte dell’istituto EMG Acqua.

Partendo dal 27 novembre, data in cui si sono bene o male delineate le coalizioni, abbiamo raccolto i dati pubblicati per vedere come si è sviluppato il trend secondo EMG Acqua delle tre principali forze politiche del nostro paese.

Come si può vedere, da una posizione di partenza ancora equilibrata la situazione poi si è sempre più delineata evidenziando una “fuga” da parte del centrodestra che, in questi due mesi, sarebbe passato dal 34,6% al 37,7%.

Se l’affluenza il 4 marzo dovesse essere la stessa del 2013 (75%), tre punti percentuali andrebbero a significare 1 milione di voti. L’allora Sel infatti si attestò al 3,2% dei consensi dopo aver ottenuto 1.089.231 voti.

Diametralmente opposto invece è stato l’andazzo del centrosinistra, passato dal 30,5% di fine novembre all’attuale 28,1%. Un calo vistoso che ha fatto nascere più di un dubbio nella coalizione sulla reale efficacia, in questo momento, di una leadership di Matteo Renzi.

Alti e bassi invece per il Movimento 5 Stelle. In totale si sarebbe passati dal 27,9% al 27%, ma in questi due mesi sono stati registrati picchi anche del 28,5% accompagnati però da pericolose cadute in basso al 26,8%.

Se la situazione dovesse stabilizzarsi su queste percentuali, contando sempre che Liberi e Uguali è stabile attorno al 6%, alle urne non ci sarebbe nessun vincitore e sarebbero inevitabili le larghe intese per poter formare un nuovo governo.

L’andamento dei singoli partiti

Dopo aver visto l’andamento di centrodestra, centrosinistra e Movimento 5 Stelle, possiamo passare ad analizzare l’evolversi delle percentuali attribuite a ogni singolo partito questa volta prendendo in considerazione il periodo dal 13 novembre al 22 gennaio.

In questa carrellata non inseriremo il Movimento 5 Stelle visto che, correndo come da prassi da sola alle elezioni, il suo andamento lo abbiamo già visto e analizzato nel precedente grafico.

Partito Democratico

In questi due mesi il Partito Democratico secondo i sondaggi di EMG avrebbe perso il 2,3%. Un calo continuo e costante questo che di fatto ha messo fuori gioco Renzi sia dalla vittoria elettorale che dalla corsa per la palma del primo partito del paese.

Forza Italia

Quando sente profumo di campagna elettorale Silvio Berlusconi dà sempre il meglio di sé. Forza Italia dal 13 novembre sarebbe riuscita a passare dal 14% al 16%, con un +2% che fa ben sperare per l’esito finale del voto del 4 marzo.

Lega

Più contenuta rispetto al passato sarebbe la crescita della Lega, con il carroccio che è passato da una stima del 13,7% al 13,9%. Visto il boom fatto registrare da Forza Italia, sarà difficile per Salvini riuscire a ottenere più voti del nemico-amico Berlusconi.

Liberi e Uguali

In questi primi due mesi di vita non sembrerebbe essere riuscita ancora a sfondare la lista capitanata da Pietro Grasso. Liberi e Uguali comunque sarebbe riuscita a passare dal 5,5% al 6,1%, un buon risultato anche se l’obiettivo della doppia cifra appare ancora lontano.

Fratelli d’Italia

Perderebbe qualcosa, lo 0,3%, con ogni probabilità a favore dei propri alleati Fratelli d’Italia. Nonostante questo, la Meloni può contare su un cospicuo zoccolo duro di elettori che la mettono a riparo da ogni possibile brutta sorpresa in merito alla soglia di sbarramento del 3%

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