Social: over 65 italiani indietro rispetto media Ue

Marco Ciotola

11 Gennaio 2020 - 13:35

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In Italia over 65 molto meno social rispetto ai coetanei europei: affluenza più che dimezzata se confrontata a media Ue

Social: over 65 italiani indietro rispetto media Ue

Gli over 65 italiani mostrano molta meno familiarità con i social network rispetto ai coetanei europei. A rivelarlo uno studio del dipartimento sociologia dell’università Bicocca, portato avanti dalla docente Emanuela Sala, con il sostegno della Fondazione Cariplo.

La ricerca, che rientra nel progetto Ageing in a Networked Society, mette in luce una netta differenza tra Italia e media Ue nel numero di persone che utilizzano i social.

I dati relativi al 2016 parlano di un 7% nel Belpaese, costretto a fare i conti con i ben più larghi standard europei, al 16%.

Sì tratta di cifre che evidenziano l’esistenza di un vero e proprio gap tecnologico, molto difficile da rilevare se ci si ferma a un’analisi meno approfondita.

Social: over 65 indietro rispetto a media Ue

La fascia d’età che va dai 65 anni in su in Italia è molto meno ’social’ rispetto ai coetanei europei.

Lo studio, che sarà presentato pubblicamente il 13 gennaio all’università Bicocca, cita numeri molto facili da interpretare, considerando che mettono di fronte a un’affluenza italiana più che dimezzata rispetto alla media europea.

Fa parte di un più ampio focus di ricerca sul rapporto fra anziani e nuove tecnologie, ed è stato portato avanti tramite un’applicazione che si è occupata del monitoraggio dell’uso dei social network da parte di un campione di persone con età compresa tra i 65 e i 75 anni.

La media parla di un consulto giornaliero dello smartphone per la categoria che si aggira sulle 127 volte, per un utilizzo complessivo nelle 24 ore che supera di poco 1 ora.

32 sono i secondi spesi in media ogni volta che un over 65 prende in mano il proprio telefono, secondi spesi prevalentemente per il social più popolare e ricorrente negli utilizzi quotidiani, WhatsApp, seguito da Facebook, YouTube, LinkedIn e, solo in coda, Instagram.

Poche differenze per quel che riguarda gli orari di utilizzo: salvo la comprensibile flessione tra l’1 e le 5 del mattino, da evidenziare c’è solo il picco delle 8 del mattino e quello dell 20, elementi che sembrano suggerire l’abituale controllo dello smartphone alla sveglia e nelle fasi che precedono l’addormentamento.

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