L’Antitrust multa Sky Italia per 4,2 milioni di euro per pratiche commerciali scorrette. La celebre piattaforma televisiva non avrebbe dato informazioni chiare su aumenti e costi degli abbonamenti.
L’Antitrust ha sanzionato Sky Italia con una multa da 4,2 milioni di euro, accusando la piattaforma di aver messo in atto tre pratiche commerciali considerate scorrette. Il provvedimento riguarda sia gli abbonamenti alla pay-tv sia alcune offerte della piattaforma streaming NOW. Secondo l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), in più casi gli utenti non avrebbero ricevuto informazioni chiare su aumenti, condizioni economiche e costi aggiuntivi.
La decisione arriva in seguito all’avvio un’istruttoria che ha analizzato diversi aspetti delle comunicazioni rivolte ai clienti. Per Sky si tratta di un intervento significativo, che richiama l’attenzione sul tema della trasparenza in un mercato in cui le offerte cambiano rapidamente e non sempre risultano facili da interpretare.
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Aumenti comunicati male e offerte poco trasparenti
Secondo l’Antitrust, la prima irregolarità riguarda il modo in cui Sky ha informato gli abbonati degli aumenti di prezzo. Le comunicazioni inviate ai clienti sarebbero state poco chiare e non abbastanza evidenti, al punto che molti utenti avrebbero scoperto gli importi maggiorati solo verificando la bolletta.
La seconda contestazione interessa NOW, il servizio in streaming di Sky. Alcuni pacchetti erano presentati con messaggi che lasciavano pensare a prezzi fissi “finché non disdici”. In realtà, l’Antitrust ha rilevato che anche queste offerte potevano essere soggette ad aumenti, creando un evidente scarto tra promozione e condizioni reali.
Infine, l’Autorità ha contestato la presentazione di servizi aggiuntivi - come pacchetti opzionali o offerte legate alla connettività - promossi come vantaggiosi ma poi risultati più dispendiosi del previsto. Anche in questo caso, il problema non è il prezzo in sé, ma il fatto che le informazioni fornite non avrebbero rispecchiato in modo corretto i costi effettivi.
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La replica di Sky: “Siamo sorpresi dalla decisione”
Sky Italia ha risposto al provvedimento con una nota in cui si dice “stupita” dalla multa. L’azienda sostiene di aver sempre comunicato in modo trasparente con i propri clienti e di aver lavorato negli anni per semplificare la comprensione delle condizioni contrattuali. La società ha fatto sapere che sta valutando come muoversi, lasciando aperta l’ipotesi di un ricorso:
“Siamo stupiti dalla sanzione comunicata oggi dall’Autorità, perché arriva nonostante le azioni messe in campo da Sky con l’obiettivo condiviso di rafforzare ulteriormente la trasparenza dei processi aziendali e di porre sempre il cliente al centro. Restiamo convinti della correttezza del nostro operato e ci riserviamo di valutare tutte le azioni necessarie nelle sedi più opportune”.
Cosa cambia per gli utenti e per il mercato
La multa non comporta modifiche immediate agli abbonamenti, ma potrebbe avere effetti nel medio periodo. Per i consumatori rappresenta un promemoria sull’importanza di controllare con attenzione comunicazioni, email e condizioni contrattuali, perché spesso gli aggiornamenti possono sfuggire.
Per il mercato, invece, il messaggio è chiaro. L’Antitrust continua a monitorare da vicino il settore della pay-tv e dello streaming, dove l’aggressività commerciale non può e non deve sfociare in comportamenti scorretti nei confronti dei clienti.
Per Sky, infine, il provvedimento è un richiamo ad allineare promozioni e comunicazioni a standard più chiari, evitando ambiguità che possano generare fraintendimenti. Come evolverà la vicenda dipenderà anche dalle eventuali mosse legali della società.
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