Si possono portare i figli al lavoro?

Simone Micocci

18 Agosto 2025 - 19:37

Cosa prevede legge sui figli al lavoro. Ecco quando i lavoratori dipendenti possono portarli e quando è vietato.

Si possono portare i figli al lavoro?

In Italia non esiste l’abitudine di portare i figli al lavoro, quanto meno guardando ai genitori lavoratori dipendenti.

Questo in genere avviene per una serie di motivazioni pratiche e organizzative più che legislative. Mancano degli spazi adeguati, non è comodo per il genitore, si fatica a lavorare con i figli, questi ultimi sono più sereni in altri ambienti e così via. Ci sono però delle eccezioni e anzi negli ultimi tempi è diventato meno raro sentire di figli portati in ufficio in mancanza di alternative.

Molte persone si chiedono però quali siano le previsioni di legge in merito, considerando che tanti auspicano la possibilità di portare i figli al lavoro mentre altri non gradiscono la presenza della prole altrui. Indipendentemente dal fatto di essere genitori o meno l’argomento è molto divisivo, toccando temi fondamentali come la sicurezza e la salubrità dell’ambiente di lavoro ma anche la genitorialità e la libertà personale.

Il dibattito è molto acceso, ecco perché la mancanza di una norma specifica sull’argomento si fa sentire. Pur non trattandone direttamente, tuttavia, la legge prevede delle regole di riferimento sempre applicabili.

Si possono portare i figli al lavoro?

Chi si interroga sulla possibilità di portare i figli al lavoro è generalmente un lavoratore dipendente, che non ha la stessa autonomia e libertà rispetto al proprio datore o a un lavoratore autonomo.

Proprio per il personale dipendente la questione è molto complessa, perché i diritti dei genitori che vorrebbero portare i figli con sé non possono sconfinare nei diritti dei colleghi, compresa la serenità del luogo di lavoro, né ledere gli interessi aziendali.

Ecco perché portare i figli al lavoro non è vietato ma neanche automaticamente lecito: tutto dipende dalla decisione del datore di lavoro in merito e dalle modalità definite dallo stesso.

Bisogna infatti sapere che il datore di lavoro può legittimamente vietare ai dipendenti di portare i figli al lavoro, per un’ampia serie di motivi. Innanzitutto, il datore di lavoro gode del potere organizzativo e di regolamentazione interna, ma deve anche provvedere alla sicurezza del luogo di lavoro. Il divieto può quindi essere giustificato in vari modi, anche considerando che il datore di lavoro sarebbe quanto meno corresponsabile di danni causati dai bambini a terzi o subiti dai figli stessi.

Di conseguenza, il datore di lavoro e il regolamento aziendale possono vietare di portare i figli con sé. Questo limite è legittimo e deve essere rispettato, rischiando altrimenti delle sanzioni disciplinari. Il datore di lavoro non può però porre divieti discriminatori, per esempio con regole immotivatamente diverse a seconda del dipendente.

Quando si possono portare i figli al lavoro

Il datore di lavoro può però anche concedere di portare i figli al lavoro ai dipendenti, una situazione piuttosto rara.

Per riuscire a pretendere l’abituale efficienza dai lavoratori e garantire la sicurezza e la serenità di tutti, oltre in primo luogo alla sicurezza dei figli stessi, dovrebbe infatti adottare delle misure ampie e onerose. Tanto per cominciare servirebbero quasi sempre delle aree apposite e dei servizi per incontrare le necessità dei bambini in modo compatibile con il lavoro dei genitori.

Di conseguenza, ci sono ambienti di lavoro che non si prestano alla possibilità di portare i figli e anzi il datore stesso non potrebbe neanche prevedere diversamente. È quasi impossibile garantire la sicurezza dei bambini all’interno di un cantiere edile, per esempio, o l’armonia tra molti dipendenti in spazi ristretti. Nella stragrande maggioranza dei casi, inoltre, il luogo di lavoro è privato e di conseguenza chi non è autorizzato non può accedervi.

Il datore di lavoro può portare i figli?

In linea generale, il datore di lavoro deve rispettare obblighi e doveri diversi dai suoi dipendenti, anche rispetto al regolamento interno. Non necessariamente il divieto riguardo ai figli degli altri impedisce al datore di portare i propri, purché nel farlo non violi la legge.

Il personale potrebbe infatti contestare questa pratica laddove si rivelasse un rischio per l’incolumità propria o altrui, una causa di stress e sofferenza nel luogo di lavoro, ma anche un motivo per cui vengono attribuite mansioni diverse cui adempiere rispetto a quelle contrattuali.

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