Aiutare i genitori non è un’opzione, è un obbligo. Il tribunale ordina di pagare il mantenimento alla madre

Ilena D’Errico

2 Dicembre 2025 - 23:36

Aiutare i genitori non è un’opzione ma un obbligo, e non solo morale. Il tribunale ricorda i doveri dei figli.

Aiutare i genitori non è un’opzione, è un obbligo. Il tribunale ordina di pagare il mantenimento alla madre

Tutti sanno che i genitori hanno degli obblighi nei confronti dei figli, tra cui quello di mantenerli finché non sono autonomi o comunque in piene condizioni di diventarlo. Fin troppo spesso, però, si ignorano gli obblighi dei figli nei confronti dei genitori. I doveri dei figli non sono meramente morali, ma trovano invece fondamento nella legge. Ciò è stato recentemente ricordato da un tribunale portoghese con una sentenza che ha fatto parecchio clamore, nella quale è stato ordinato a una figlia di pagare il mantenimento alla madre in difficoltà economica.

La vicenda ha riscosso una notevole risonanza mediatica in Portogallo perché portare l’attenzione sul dovere di assistenza dei figli contribuisce a supportare i moltissimi anziani che non riescono a vivere adeguatamente con la pensione. Il tema è molto attuale anche in Italia, dove peraltro un simile dovere della prole (e di altri soggetti) serve proprio a garantire un aiuto diretto e immediato ai cittadini in stato di bisogno senza passare dallo Stato (e sovraccaricare le richieste alle casse pubbliche).

In Portogallo, inoltre, c’è stata una vera e propria esplosione delle cause di questo genere nei tribunali, senza che ci siano stati cambiamenti nella legge o altre novità simili. Secondo gli avvocati che se ne occupano ciò è proprio sintomatico dell’estrema difficoltà economica dei cittadini, così a disagio che nonostante una tipica vergogna e la scarsa conoscenza dei propri diritti sono pronti a portare i figli in causa.

Ne hanno tutte le ragioni, considerando che l’assistenza dei genitori, entro certi parametri, è un vero e proprio dovere legale (come in Italia). Ai figli, oltretutto, non viene richiesto uno sforzo eccessivo, molto inferiore al mantenimento a cui sono chiamati i genitori per esempio.

Aiutare i genitori non è un’opzione ma un obbligo

Il mantenimento vero e proprio è dovuto dai genitori nei confronti dei figli minorenni o maggiorenni in situazioni particolari, come anche dall’ex coniuge nei confronti dell’ex moglie o dell’ex marito, se sono presenti determinati requisiti. L’obbligo dei figli verso i genitori può invece riguardare gli alimenti - più propriamente “obbligo alimentare” - che servono a coprire i bisogni essenziali per i familiari che versano in stato di indigenza. Il Codice civile prevede con estrema precisione i soggetti obbligati, nel seguente ordine di priorità:

  • donatari, nel limite della donazione ricevuta (se non è stata effettuata per matrimonio o riconoscenza);
  • coniuge, anche separato;
  • figli, anche adottivi;
  • discendenti, seguendo il grado di parentela;
  • ascendenti, anch’essi secondo il grado di parentela.

Il primo soggetto chiamato è quindi il donatario, gli altri seguono nell’ordine presentato se i precedenti sono assenti, deceduti o impossibilitati economicamente. Bisogna inoltre precisare che l’obbligo alimentare viene calcolato dal giudice in base alla disponibilità dell’obbligato ed entro la stessa, indipendentemente da quanto riesca a soddisfare i bisogni del beneficiario. Quest’ultimo, peraltro, ha diritto agli alimenti soltanto se versa in uno stato di bisogno effettivo, tale da non riuscire (né poter riuscire) a soddisfare le necessità vitali primarie.

I genitori che non vengono supportati dai figli che ne hanno capacità, al netto della priorità tra obbligati, possono quindi agire in giudizio per il riconoscimento di un assegno alimentare. Ovviamente la causa può essere avviata avvalendosi del gratuito patrocinio a spese dello Stato, come pure affidandosi alle associazioni presenti sul territorio che si occupano di queste difficoltà. È poi bene sapere che non pagare gli alimenti ai genitori può configurare un reato, quello di violazione degli obblighi di assistenza familiare.

I figli conviventi, inoltre, sono chiamati a contribuire come possono alle esigenze familiari. Il dovere alimentare può però essere assolto anche in maniera diretta, per esempio portando ai genitori la spesa o ospitandoli in casa, ma questa modalità non può essere pretesa al posto dell’assegno da parte dei genitori.

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